storie di pietra
MILANO | OTTOBRE 2023
sabato 28 | ore 15
domenica 29 | ore 15
progetto narrativo di
Rosario Tedesco
attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d’inciampo
da un’idea di Rossella Tansini
testo adattamento e regia di
Rosario Tedesco
prenotazione obbligatoria
produzione
TRACCE
partner
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
in collaborazione con
CASA DELLA MEMORIA – COMUNE DI MILANO
con la partecipazione di
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI DI MILANO
con il patrocinio di
ANED MILANO / ANPI PROVINCIALE MILANO / ASSOCIAZIONE FIGLI DELLA SHOAH / FONDAZIONE CDEC / COMITATO PIETRE D’INCIAMPO MILANO / COMUNE DI MILANO / MILANO È MEMORIA / ISTITUTO NAZIONALE FERRUCCIO PARRI MILANO / FONDAZIONE MEMORIALE DELLA SHOAH MILANO / TEATRO ELFO PUCCINI / UCEI
IL PERCORSO
1. PROLOGO Corso Ventidue Marzo – Fontana Marinai d’Italia
a. Jacob Jacobs, Bei mir bist du shoen
2. Giuseppe Malagodi (1894-1945) Via Marcona, 34
3. Giulia Forti Basevi(1884-1943) Via Fratelli Bronzetti, 33
- Ilse Weber, Und der regen rinnt
4. Samuel Emilio Fiorentino(1872-1944) Via Giuseppe Piolti de’ Bianchi, 18
- The Klezmatics, Ale brider
5. Aurelia Allegra Levi Finzi (1874-1943), Emma Laura Finzi(1905-data ignota) Via Mario Giuriati, 5
d. The Klezmatics, Ershtervals
6. Francesco Moschettini (1914-1945) Via Mario Giuriati, 17
7. Raffaello Giolli (1889-1945) Via Mario Giuriati, 16
e. George Gershwin, I got rhythm
EPILOGO “Una vita segnata” di Goti Bauer
MAPPA PERCORSO:
COME PARTECIPARE:
iscrizione obbligatoria | è necessario inviare una mail al nostro indirizzo info@letracce.org indicando nome, cognome e numero di telefono e la giornata prescelta, riceverete email di conferma e modalità di partecipazione
numero massimo di partecipanti | 30 persone per ciascun tour
orari | partenza ore 15.00
durata del percorso | 1 ora e 30 circa
Partenza da Fontana Marinai d’Italia (Corso Ventidue Marzo), con la preghiera di presentarsi almeno un quarto d’ora prima. Arrivo in Via Mario Giurati.
Si consigliano scarpe comode. Portare con sé acqua
LA VITTIMA ADOTTA IL CARNEFICE
Confrontarsi con la memoria della città, interrogare ogni pietra, ogni passo, è il compito del narratore, che si distingue di fronte alla Storia sia dal testimone sia dallo storico. Il suo compito è quello di tagliare e cucire, soprattutto legare e recuperare il filo di discorsi mai uditi, suscitando sentimenti contrastanti, ponendo sotto la lente più fratture e dissonanze, che l’evidenza documentale della prova.
Con un attraversamento urbano tradurremo delle memorie su una mappa, riconnettendo insieme punti e linee, nomi e momenti che il tempo ha reso sfocati. Quella che prenderà forma è fatta di storie – private, collettive, pubbliche, segrete – storie di vittime e carnefici.
La storia corale che evocherà la nostra guida ci racconta di un legame diventato indissolubile: il carnefice non può più sfuggire alla sua vittima. Quella che viene fuori da questa esperienza attiva e partecipata, non è la storia di vinti e vincitori della seconda guerra mondiale, ma quella di uomini e donne, le cui tracce e destini hanno dato forma a un percorso per le strade della città che è simbolico e reale allo stesso tempo.
UN PERCORSO FATTO DI NOMI, PUNTI E PIETRE
Le pietre d’inciampo guideranno spettatori e narratore alla scoperta di queste tracce che riguardano il destino dei sommersi e quello dei delatori, tracce che diventano le voci di una coscienza collettiva, fatta di contrasti, pietà e oblio. Uscendo dal tempo della Storia accompagneranno sommessamente ma in modo inesorabile i nostri passi in una discesa in quelle tenebre che hanno avvolto la nostra fragile coscienza nazionale.
Il percorso conduce necessariamente al cuore del dramma della storia recente, in un territorio dolente in cui per umanizzare la vittima e sottrarla all’oblio, non si può fare a meno di rievocare anche il suo carnefice, che nel nostro caso è stato un suo vicino, frequentatore degli stessi luoghi, immerso nello stesso respiro della città. Memoria di questa coesistenza, il nostro percorso si spingerà oltre le pieghe della storia passata, e tornando al nostro presente, non potrà sottrarsi a una nuova serie di domande: Com’è accaduto tutto ciò? Chi l’ha reso possibile? Chi ha partecipato? Perché questa passeggiata oggi è tanto importante? E noi, che traccia lasceremo nella città per i nostri posteri?
ROSARIO TEDESCO
Attore e regista, si è formato alla scuola di Luca Ronconi. Ha collaborato tra gli altri con Antonio Latella. Per il cinema ha preso parte a importanti produzioni internazionali, recitando a fianco di Anthony Hopkins, Udo Kier, Michael York. Ha lavorato con compagnie multiculturali, con cui ha recitato nei più importanti teatri nazionali, dal Teatro Argentina di Roma, al Carignano di Torino e al Piccolo Teatro di Milano e in tournée per tutta l’Europa, da Kiev a Barcellona, da Hannovera Lione, recitando davanti a platee prestigiose come quella dell’Odéon di Parigi e del Festival di Salisburgo. Dal 2005 al 2011 è stato Gast Schauspieler in Germania.
Per il 2017 e 2018 ha diretto con Matteo Caccia il Festival Mosto (il succo delle storie), primo festival di narrazione mirato all’intreccio di esperienze, tra teatro, giornalismo e reportage e promozione del territorio. Con il progetto Doppio Sogno per Palermo. 5 quadri per la città, da lui stesso ideato e diretto, ha sperimentato un’idea contemporanea di Stadtspiel (teatro di città), sul testo di Arthur Schnitzler, prodotto dal Goethe-Institut Palermo e interpretato da Pasquale di Filippo.
Nel corso della sua attività professionale e di ricerca ha tracciato un personale percorso di teatro civile con gli spettacoli che vedono come protagonista la storia del XX secolo e della responsabilità individuale nei confronti della guerra e in particolare della Shoah (Il Vicario di Rolf Hochhuth, I Fisici di F. Dürrenmatt, Destinatario sconosciuto di K. Kressmann-Taylor, In quelle tenebre – La verità è un intreccio di vocidi Gitta Sereny, Due dentro ad un foco – storie di pietra progetto narrativo urbano di e con Rosario Tedesco