Il percorso poetico di Gaia Diana Dalia Gulizia nel suo volume pubblicato da Edizioni We
Leggere le poesie di Gaia Gulizia è come affrontare un viaggio sulle ali diafane della natura. I versi dell’autrice non rispondono solo all’esigenza di un percorso stilistico che possa generare, nel suo contenuto di forma, l’emozione dentro i confini di un modus descrittivo, oltre il quale ogni oggettivazione sarebbe superflua se non deteriore. Ciascun brano della sua silloge si pone come leva per fare insorgere nel lettore una verità che gli elementi del creato contengono in sé, ma che deve essere scoperta nel proprio intimo grazie a un barbaglio rivelatore. In abbraccio alla maièutica la poetessa riesce a far partorire con la sua opera l’immensità di una luce, che impatta la realtà per contrastarla nella meraviglia dell’incanto.
Chi ha avuto l’opportunità e il privilegio di conoscere Gaia sa quanto è immenso il suo amore verso le creature e gli stessi elementi che vanno a costituire la natura dell’universo. Un sentimento che non pone alcuna deroga al rispetto incondizionato verso ciò che è vita e che traspare nelle sue composizioni quale leitmotiv della creatività. Ella stessa nella presentazione del volume descrive La Natura della Luce quale «piccola pinacoteca dell’Anima» e di quanto sia essenziale la conoscenza più profonda nella propria interiorità attraverso l’ascolto di ciò che un’ispirazione superiore compone attraverso quegli «Archetipi vivi» che gli elementi vanno a costituire.
Il panteismo evocato nelle poesie non deve essere interpretato come semplice espressione filosofica di un immanentismo divino o, per dirla con Spinoza, di un Dio coniugato con l’unità e la necessità. Il presente è qualcosa che inizia con la nascita, evento che l’autrice gratifica nel suo primo canto, per completarsi con la pienezza di una vita che riesce a sublimarsi in virtù di una luce che scava nel suo profondo e ne svela l’essenza. Una consapevolezza che si trasforma in condivisione con ciò che il cosmo restituisce in comunione alla fratellanza spirituale, comunque frutto di una crescita che ne riassume il respiro.
Come esplicitato dall’artista e terapeuta Anubis Alejandro nella sua prefazione al libro, ogni parola riesce a trasportare in una dimensione onirica il viaggiatore più accorto che inizia a navigare tra le poesie, al punto da renderlo protagonista godendo dei frutti che i componimenti gli offrono per affermare la cognizione di sé.
Le radici sono fondamentali per stabilire il proprio percorso, come nel brano 21 dove l’albero è emblematicamente trasmutato nel genius loci di un corpo nutrito di terra, che assapora l’aria con il respiro e riassume la propria essenza unita ad altre anime che in una stessa entità sono presenti. Le tre “pagine speciali” finali, autentici poemetti in prosa che Gaia dedica alle sue origini, sono celebrative in tal senso, e pone il fiore come un simbolo di crescita che preesiste nella sua potenzialità, ma che deve essere visibile solo quando i presupposti di un’elevazione sono maturi. Nella poesia 27 vi è comunque esplicitata una condizione per giungere al possesso di tali requisiti, con la spoliazione del superfluo e il raggiungimento di «Questo vuoto / così pieno / di rotonde promesse» che permette il tuffo in una «pagina bianca» che abbacina. Ecco allora la bellezza, status permanente per gli iniziati a un percorso dove trova dimora una luce viva, il faro di una superiore coscienza che risveglia l’amore in tutte le sue trasfigurazioni.
Gaia Diana Dalia Gulizia, La Natura della Luce, Edizioni We, € 12,00
INFO:
Edizioni We