L’artista milanese dai natali coreani riceve un’onorificenza ex-aequo destinata ai migliori direttori d’orchestra del mondo. Un premio istituito per la prima volta dal prestigioso concorso d’Oltralpe
Di certoÉmile Vuillermoz, il critico musicale e cinematografico ideatore del concorso, non avrebbe mai immaginato un risultato così straordinario in un’edizione della sua creatura come quella che si è svolta quest’anno. La competizione, organizzata per la prima volta nel 1951 in seno al Festival Internazionale della Musica di Besançon in Francia, evento questo nato tre anni prima, prevede tre direttori d’orchestra finalisti con un solo assegnatario del Grand Prix. Nella storia del prestigioso concorso molti vincitori hanno segnato con successo la loro carriera internazionale, quali Seiji Ozawa, Ali Rahbari, Jesús López-Cobos e Sylvain Cambreling.
Nella storia del Besançon è la prima volta che viene data una menzione speciale ex-aequo ai tre finalistiper il loro livello artistico elevato in merito a diversità, creatività e performance. Un caso analogo di non attribuzione del Grand Prix avvenne nel 2003, dove di contro ai finalisti non fu assegnato alcun riconoscimento per il profilo basso della loro prestazione.
Tra i tre protagonisti dell’edizione 2021, svoltasi dal 13 al 18 settembre, troviamo per prima volta nella storia del concorso un concorrente Sudcoreano, il M.° Deun Lee, che abbiamo già avuto occasione di conoscere in passato (vedi intervista) e che si è reso disponibile a concedermi una nuova intervista per Punto e Linea Magazine. Ci siamo incontrati a Milano, nei pressi di piazza Bande Nere, in una pizzeria all’aperto.
C.E. – Buongiorno Maestro, grazie per questo nuovo incontro e congratulazioni per la menzione speciale.
D.L. – Grazie mille, Claudio, per questo secondo appuntamento con i lettori di Punto e Linea.
C.E. – Può dirmi qualcosa degli altri partecipanti e come si è svolto il concorso?
D.L. – Su trecento concorrenti iscritti e provenienti da tutto il mondo, si è avuta una prima selezione che ha portato alla scelta di venti direttori, tra i quali io. In una prima fase del concorso abbiamo diretto la Sinfonia n.90 e la Sinfonia n.103 di Franz Joseph Haydn, e la Sinfonietta di Francis Poulenc. Nella seconda fase siamo rimasti in otto e ci siamo esibiti con i capolavori Elijiah di Felix Mendelssohn e Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Oltre a me si sono qualificati come finalisti la francese Chloé Dufresne eil cinese Jiong-Jie Yn, con i quali mi sono misurato nella direzione della Sinfonia n.5 di Jean Sibelius e una partitura, in prima assoluta, di Camille Pèpin, Aux confins de l’orage.
Dopo le lunghe chiusure dovute alle misure anti Covid, siamo stati fortunati a incontrare prestigiose orchestre quali l’Orchestre Victor Hugo Franche-Comté, l’Orchestre national de Lyon, la Chœur de l’Opéra de Dijon, insieme a straordinari cantanti solisti. La sala piena di pubblico in attento ascolto delle bellissime musiche ha poi contribuito a darmi un ulteriore stimolo alla conduzione e la giusta energia per continuare fino al termine dell’esibizione.
C.E. – Tradizionalmente il primo premio del Besançon consiste in denaro e impegni con importanti orchestre quali la BBC Symphony Orchestra, l’Ensemble Orchestral Contemporain, la Filarmonica di Dresda e l’Opera North Sinfonia. Come è stato ripartito in questa particolare edizione?
D.L. – Per la prima volta nella storia del Concorso hanno assegnato ex-aequo a noi finalisti il Premio Menzione Speciale con la medesima quota di denaro. L’organizzazione di Festival de Besançon ci ha inoltre garantito per il futuro contratti di collaborazioni con diverse orchestre e società concertistiche europee, incluse quelle da lei citate, oltre a partner e sponsor che hanno già contribuito alla realizzazione del concorso.
C.E. – Quali sono i prossimi impegni artistici?
D.L. – A fine ottobre, fine novembre e nel mese di dicembre avrò la fortuna di dirigere tre bellissime produzioni operistiche, ovvero Elisir D’Amoredi Gaetano Donizetti, Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini e La Bohème di Giacomo Puccini. Andranno in scena a Milano nell’ambito di Bell’Opera Festival sul palco del Teatro Bello. Avrò il piacere di lavorare con un bravissimo regista, Daniele Piscopo, nonché con eccezionali cantanti e musicisti. Dopo il Festival mi recherò in Sud Corea, New York, Romania e Sud America per diverse produzioni operistiche e altrettanti concerti sinfonici da dirigere.
C.E. – Un programma di ampio respiro che porta l’armonia della musica da lei diretta su tutti i principali palcoscenici del mondo. Di nuovo complimenti e buon lavoro!
INFO
Bell’Opera Festival
L’Elisir D’Amore di Gaetano Donizetti
Milano, Teatro Bello, via S. Cristoforo 1
Biglietti:
Teatro Bello: 347 233 8514
Adele Paganini: 342 181 7202
Eventbrite Online: L’Elisir d’Amore Bell’Opera Festiva
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