Teatro Romano – Verona
venerdì 24 luglio 2020
LXXII edizione
Prosegue la programmazione dell’Estate Teatrale Veronese, manifestazione giunta alla settantaduesima edizione e curata da Carlo Mangolini, realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura con il sostegnodel Ministero dei Beni e delle Attività Culturali edella Regione Veneto con la collaborazione di Arteven, con il supporto di Cattolica Assicurazioni e Banco BPM e con il patrocinio di ESU Verona.
In programma, venerdì 24 luglio alle ore 21, in un Teatro Romano che, finalmente libero da sovrastrutture e allestimenti tecnici mostra tutta la sua straordinaria bellezza, Isabella Ferrari in Fedra.
Lo spettacolo, inserito nella sezione CLASSICHE PAROLE, nella doppia accezione di antiche e quotidiane, è il primo esperimento di contaminazione tra grandi protagonisti della scena più tradizionale e autori provenienti dal mondo della ricerca teatrale. “Ho voluto anche in un programma di ‘resistenza’ come quello di quest’anno – precisa il direttore artistico Carlo Mangolini – stimolare o assecondare dei cortocircuiti, mettendo in dialogo generazioni e stili all’apparenza distanti tra loro. A partire da questa Fedra, che vedrà l’intensa interpretazione di Isabella Ferrari arricchita dalla supervisione scenica di Fabrizio Arcuri. Ma anche per l’incontro tra Ugo Pagliai, Paola Gassman e Babilonia Teatri, insieme in un inedito Romeo e Giulietta, o tra Chiara Francini e Fanny e Alexander, che rileggeranno il mito di Amleto in L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff”.
Isabella Ferrari, attrice amatissima dell’universo cinematografico, diretta da Vittoria Bellingeri e accompagnata dalla violoncellista Aline Privitera porta in scena la poesia e il mito greco, ovvero le radici e l’essenza stessa della cultura e civiltà occidentale, nella Fedra firmata da Ghiannis Ritsos, uno dei più importanti poeti ellenici del ventesimo secolo. In questa efficace rilettura estremamente contemporanea, con la preziosa supervisione scenica di Fabrizio Arcuri, regista de l’Accademia degli Artefatti, notissimo al pubblico come uno dei più influenti esponenti del teatro di ricerca italiano, Isabella Ferrari dà voce alla passione impossibile di Fedra per Ippolito, figlio del suo sposo Teseo.
A lungo internato nei “campi di rieducazione nazionali” a causa del suo manifesto marxismo, poco gradito nel dopoguerra greco, tra la guerra civile e la dittatura dei colonnelli, Ghiannis Ritsos, attraverso una lingua piana, diretta e per questo estremamente efficace, usa le maschere dell’antica Grecia per parlare di democrazia, per far emergere le crisi sociali e quelle individuali, e infine per portare alla luce i sottili contrasti che disorientano e al tempo stesso fanno percepire con l’immediatezza della sensazione pura tutto il dolore di una vita di opposizione al regime. Anche Ritsos, come tanti drammaturghi, da Seneca a D’Annunzio, sedotto dal mito di Fedra le ha dedicato un’opera, concentrandosi sul suo eros proibito, sulla sua psicologia. La “sua” Fedra esplora i turbamenti contrastanti di una donna vittima delle proprie passioni e dei sensi di colpa che ne scaturiscono.
Un monologo di grande intensità, che trova nell’interpretazione di Isabella Ferrari una preziosa e intensa dimensione di poesia e di sogno.
FEDRA
Isabella Ferrari, voce recitante
Aline Privitera, violino
regia Vittoria Bellingeri
supervisione scenica Fabrizio Arcuri
testo di Ghiannis Ritsos
Per informazioni e approfondimenti www.estateteatraleveronese.it