Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia: in tutto il mondo si celebra il grande dono che l’umanità fa a se stessa, modellando la parola, strumento di comunicazione e creazione, in immagini che risuonano nei recessi interiori e ne scuotono le fondamenta, aprendo a nuove visioni e invitando al Viaggio.
La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel 1999 dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco, e coincide significativamente con il primo giorno di primavera: come fa la stagione della fioritura con gli alberi e i prati, anche la poesia racchiude il potere di fare sbocciare l’anima, che viene scossa nel suo torpore da una apertura improvvisa; la poesia è il primo raggio di sole del mattino che penetra attraverso le persiane di una stanza immersa nel buio della notte, è l’aria che rinfresca e purifica l’interior dopo una lunga chiusura, è il canto di un uccello che annuncia la fine dell’inverno.
Se penso alla sostanza della Poesia, affiorano alla mente gli haiku giapponesi; i componimenti poetici nati nell’ambiente di corte del Giappone del X secolo sono espressione perfetta del significato che assume la poesia per l’animo umano in cerca di risveglio e rinfresco dal viaggio dell’esistenza, spesso faticoso e accidentato, ma che al tempo stesso offre continue occasioni per banchettare al tavolo sempre colmo della bellezza. Gli haiku, componimenti poetici di tre strofe e 17 sillabe, diventano infatti sotto l’influsso della cultura zen del XVI secolo il mezzo per esprimere le emozioni attraverso un lampo improvviso, una sintesi estrema che traduce l’essenza del vivere e del contemplare.
Questo è in effetti la Poesia: una porta del Risveglio, per chi la pratica e chi la riceve.
Poeta non è soltanto chi scrive, ma chiunque riesca a tradurre il proprio viaggio in questa dimensione terrestre, della quale stiamo facendo intensa esperienza in questo momento, in un distillato canto di gratitudine per i fiori, e al tempo stesso per le spine.
Innumerevoli sono i poeti e le poetesse alle quali rendo grazie per la bellezza che offrono attraverso la loro creazione di bellezza, con quello che è a tutti gli effetti un canto d’amore, nella gioia e nel dolore del matrimonio con la vita: citarne solo alcuni sarebbe un torto a tutti gli altri.
Scelgo quindi di condividere, attraverso un haiku del grande poeta Matsuo Basho, le parole che sento possano tradurre l’esperienza collettiva di questo momento storico nel quale siamo riuniti, in un’unica famiglia umana.
Buon primo giorno di Primavera, vissuto in – Poesia : che possiamo fiorire senza fine, attraverso ogni Esperienza della vita.
Della frescura
faccio la mia casa,
e qui riposo.
(Matsuo Basho)
(Articolo già pubblicato su Profondo Viaggio & Alchemica Mistura. Tutti i diritti riservati all’autrice)