Al Teatro Bello di Milano l’adattamento della commedia del drammaturgo newyorkese con interpretazione e regia di Barbara Sirotti e Francesco Basile
La commedia teatrale originaria del 1971 di Neil Simon, che vide un adattamento cinematografico nel 1975 diretto da Melvin Frank con protagonisti Jack Lemmon e Anne Bancroft, appartiene al ciclo più introspettivo e autobiografico dell’autore, non scevra da riferimenti socioeconomici che si riflettono sul comportamento dei protagonisti e i loro avvicendamenti. L’edizione di Prigioniero della 2a strada andata in scena al Teatro Bello (ex Alfredo Chiesa) di Milano il 13 e 14 febbraio scorsi,con interpretazione e regia di Barbara Sirotti e Francesco Basile, traspone l’ambientazione dalla contraddittoria realtà della Grande Mela degli Anni Settanta a quella della problematica metropoli lombarda contemporanea.
Emma e Gaetano Pascoli a vivono nella multietnica viale Monza, in un punto dove il caos si mischia agli umori olfattivi dell’immondizia e il grigiore depressivo della periferia. Il licenziamento di Gaetano dal luogo di lavoro provoca nell’uomo uno stato paranoico che si trasforma in un attacco contro la società, verso lo stesso condominio in cui la coppia abita, al punto da guadagnarsi una secchiata d’acqua dal vicino di casa infastidito dalle sue grida. Uno stato di alterazione comunque non privo di fondamenta, motivato da un presente dove l’ingratitudine e l’indifferenza sembrano ormai dominare le menti a discapito della comprensione umana. Emma, nel tentativo di sollevare il morale del marito e ritrovare l’equilibrio di coppia, riprende il suo vecchio lavoro di segretaria in una grande azienda. Sbalzi di umore, crisi familiari e persino un furto si susseguono senza sosta fino al trionfo di un sentimento di coppia sopra ogni avversità.
Una trascinante Barbara Sirotti, che unisce l’esperienza interpretativa con il movimento e la danza, e un altrettanto bravo Francesco Basile dall’indubitabile vis comica, sanno condurre fino in fondo la drammaticità del contesto con un graffito ironico sul contemporaneo. Il risultato è uno spettacolo mozzafiato, dal ritmo frenetico, dove le note ilari si mischiano a un’analisi del presente tutt’altro che appagante, dimostrando fino in mondo l’attualità di Neil Simon. Un plauso per la profonda riflessione sui rapporti umani che la pièce stuzzica, una rappresentazione che sa comunque donare con il dolce epilogo la visione di uno sprazzo luminoso nel grigiore metallico dell’alienante routine.
Giudizio: ***
ProsAct presenta:
Prigioniero della 2a strada
Liberamente ispirato all’omonima commedia di Neil Simon
Interpretato e diretto da Barbara Sirotti e Francesco Basile
Milano, Teatro Bello (ex Alfredo Chiesa), via San Cristoforo 1
Giovedì 13 e venerdì 14 febbraio 2020