La Chiesa di San Marco di Milano, gioiello architettonico di grande bellezza, ha ospitato, la sera del 18 novembre, il concerto-rappresentazione “Il poema della Croce”di Alda Merini, con Carla Fracci e Giovanni Nuti, regia di Beppe Menegatti
Nella chiesa di San Marco a Milano, come in una preziosa conchiglia di pietra, ha preso luce “Il Poema della Croce”, di Alda Merini, in una serata benefica a favore di Aim (Associazione Italiana Miastenia e Amici del Besta Onlus) e Lism (Lega Italiana Sclerosi Multipla), alle quali sono stati versati i proventi dell’iniziativa.
L’evento, inserito nelle celebrazioni per il decennale della morte della grande poetessa, è stato patrocinato dal Comune di Milano e dall’Arcidiocesi e promosso dall’ Associazione a lei intitolata.
Questo nuovo allestimento con la regia di Beppe Menegatti, è una cantata per voce solista di Giovanni Nuti, che ne ha composto le musiche, con la voce recitante di Carla Fracci; la partecipazione di Jonathan Lazzini, attore, e per la danza: Sabrina Brazzo, Andrea Volpintesta e Jas Art Ballet.
Cantori lirici e musicisti, con la direzione orchestrale di Daniele Ferretti, hanno completato l’ensemble dell’allestimento di questa lirica opera religiosa.
L’opera “Poema della Croce” è un’opera sacra, già rappresentata nel Duomo di Milano nel 2006 con la voce solista di Giovanni Nuti e la stessa Alda Merini recitante nel ruolo di Maria.
Se in quest’opera Alda Merini raggiunge vette altissime di poesia, la musica del compositore Giovanni Nuti la condensa, rendendo le parole materia viva; e la fa tuttavia lievitare dalle profondità del cuore fino a irradiare luce.
È un incontro magico, una fusione di versi e di note musicali che prende vita.
Amore e dolore, nella loro imprescindibile connessione, qui si trasfigurano in un messaggio di speranza, che tutto giustifica e tutto redime.
«…Tu sei l’amore, tu sei il sentimento… »: queste le parole dedicate da Alda Merini a Carla Fracci; ed è proprio la grande danzatrice a interpretare il ruolo, la voce di Maria. Ed è con passi e gesti di rarefatta bellezza che essa si muove; e il suo sguardo e la sua voce esprimono intero l’amore dolente di chi sa, di chi accetta, di chi trasmuta la sofferenza nella fede incrollabile che la morte è solo parvenza.
Il rapporto tra Maria e Gesù è vibrazione assoluta; e il Poema della Croce è anche questo: un inno profondo, straziante ma poi consolatorio, sul rapporto tra madre e figlio, che si consuma nel dolore della Passione cristica e che si trasfigura nella certezza della Redenzione.
La musica di Giovanni Nuti avvolge, quasi in un abbraccio, il sentimento che li lega.
Nuti canta. Canta i versi del Poema: ed è come se vi raccontasse la storia dell’ umanità, che è sofferenza, ma è tutta protesa verso la speranza. Il suo cantare è lirico, commosso e regala grandi emozioni.
Lungo il percorso della navata si snoda il raffinato cadenzare dei passi di una Via Crucis di pura delicatezza, ad opera dei danzatori; ed è quasi la magia del Silenzio, un silenzio meditativo di rara compostezza, dove il canto, la musica, la voce, concorrono all’unisono alla rappresentazione di un mistico mistero.
Carla Fracci e Giovanni Nuti
nel Poema della Croce
di Alda Merini
Cantata per voce solista coro e orchestra
Musiche originali di Giovanni Nuti
Regia di Beppe Menegatti
Scenografie Henrytimi
Direttore orchestra Daniele Ferretti
Coreografie Giorgio Azzone
Con: l’étoile Sabrina Brazzo, primo ballerino Andrea Volpintesta e Jas art ballet e la partecipazione di Jonathan Lazzini, attore.
Milano, Basilica di San Marco, Brera
Lunedì 18 novembre 2019 ore 20,30