Il fascino della statua di Proserpina nel museo Giuseppe Fiorelli di Lucera
Nel centro storico di Lucera, nel cuore della bella città, che si rivela a poco a poco, senza ostentazione, ma anche senza falsa modestia, ecco il piccolo Museo di archeologia urbana Giuseppe Fiorelli, ospitato nell’elegante Palazzo Nicastri, di un fascino inaspettato: un’autentica attrazione per gli appassionati del genere, ma anche per gli esteti.
La visita si dipana in un percorso nella storia della città romana e medioevale.
Chi pensi di addentrarsi nel solito giro di severe, antiche stanze, dove i reperti del passato ammoniscono e insegnano, si sbaglia.
Qui restiamo semplicemente, gioiosamente assorbiti dalla luciferina bellezza (magia di Lucera?) di statue, sculture, antichi manufatti; ma, soprattutto, dai busti che, nel loro silenzioso candore di pietra, sembrano attenderci da tanto tanto tempo.
Tra questi, spicca la statua di Proserpina, rapita da Plutone, secondo il mito (raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi).
Qui la fanciulla ha soltanto la testa e il busto; è a torso nudo, come una modella pronta a farsi ritrarre da un pittore, e da chiunque l’ammiri…ha occhi sognanti, un diadema a incoronare la testa, i capelli che fluiscono sulle spalle.
Rinvenuta nello scavo archeologico denominato “Stipe votiva del Belvedere” di epoca romana, attrae inesorabilmente gli sguardi: ed è rapimento.
Circola, infatti, qui a Lucera, una leggenda locale, secondo la quale chi fissi lo sguardo di Proserpina (questa Proserpina!), esprimendo un desiderio, avrebbe buone probabilità di vederlo esaudito.
Le passiamo davanti con rispetto e curiosità “legittima”, per ancora stupirci davanti al grande pavimento a mosaico, rinvenuto magicamente intatto nell’area delle antiche terme.
Autentici tesori di Lucera.
(continua …)