in una mostra vivente con undici
attori/performers fra i quali una
famiglia (mamma, papà e bambino)
Una riflessione su Spazio, Corpo,
Religione, Anima e Denaro.
un progetto di Antonio Syxty
con la complicità di Susanna Baccari
(ambiente emotivo e movimenti)
Michele Zaffarano (scrittura/testo)
Robert Jack (soundscape)
ROOMS FOR SECRETS– cast
con (in ordine alfabetico) Bruna Serina de Almeida,Salvatore Aronica,Alberto Colombo,Francesca Montuori,Ivana Petito,Andrea Ruberti,Romeo Ruberti,Agata Sala,Massimo Sansottera,Gabriele Scarpino,Nicole Zanin
e con la partecipazione di Antonio Syxty nel ruolo
del Saggio Sciocco nella pièce del malinteso o dell’impiccio
The Silly Wise Man(strikes again)
ROOMS FOR SECRETS – 5 capitoli
1. Il corpo.
Il tuo corpo sei il tuo corpo…
2. Il dio
Usi la tua parola religione nella tua
parola religione…
3. I soldi
Possiedi i tuoi soldi…
4. I desideri
I tuoi desideri stai appartato nel centro
della tua mente…
5. Lo spazio
Esplori gli spazi del tuo spazio…
+ la stanza segreta del saggio sciocco (o anche) la pièce del malinteso (o dell’impiccio). Quel che si vuole.
R.F.S – Un progetto di performance ambientale e teatro/performance, ideato da Antonio Syxsty con la scrittura di ricerca di Michele Zaffarano, scrittore e saggista, dall’1 al 10 marzo 2019 – Casa Boschi Di Stefano. Milano.
Una installazione in 5 stanze (più una segreta), per raccontare altrettanti segreti a gruppi ristretti di 30 visitatori.
Disattivare le connessioni mainstream. Trasferire ciò che non si può traferire. Tracciare una mappa nell’aria. Coagulare gli elementi del segno/linguaggio. Svelare quello che non è possibile svelare, perchè apparentemente manifesto. Desistere dal movimento inerziale e procedere per derive fra caso, casualità ed enigmi.
Rooms For Secrets – anche R.F.S. – converge sul piano della zona: la stanza: territorio fisico e mentale.
R.F.S. si allaccia alla scrittura sperimentale e misteriosa di Michele Zaffarano, coinvolto di proposito da Antonio Syxty per mappare la zona (le rooms e oltre) con un nastro verbale costruito sui capitoli ipotizzati dall’ispirazione iniziale e vanitosa dello stesso Syxty.
Un nastro verbale affidato alla lettura di una voce sintetica, orchestrato (con malizia e sotterfugio infantile) per essere diffuso, frammentato e ricomposto, in una detective story dove il soggetto è il pronome TU (invenzione inaspettata e sorprendente dello stesso Zaffarano).
Una detection misteriosa, messa in atto in una casa importante di Milano, a opera del Portaluppi: la casa Boschi Di Stefano – anche sede della Casa Museo.
Una detection in 5 stanze, non richiesta e ingiustificata, che comprende IL CORPO (leggi: sesso) IL DIO (leggi: religione), I SOLDI (leggi: economia), I DESIDERI (leggi: psiche), LO SPAZIO (leggi: architettura).
Cinque capitoli dunque? No, cinque coincidenze incidentali su un percorso/esposizione/esperienza generata da una stanza segreta (e non per segreti): una improbabile Secret Room che imprime il movimento iniziale al tutto, a opera del Saggio Sciocco (The Silly Wise Man, lo stesso Syxty) impegnato nell’Hanky Panky Pièce, la pièce del Malinteso e dell’Imbroglio.
Non si esce dal labirinto dei segni e della materia: terra, pietre vulcaniche, sabbia di fiume, sale, acqua, canapa, feltro, carta, legno, pietra, piante.
R.F.S. – nelle intenzioni – non si allontana da un tracciato umano e naturale, però, per via della presenza umana coinvolta si avvia a costruire l’enigma con la complicità manifesta di 4 coppie (maschile + femminile), una famiglia, e il dichiarato Saggio Sciocco.
Una pièce artistica, volutamente non-narrativa, ma contestuale al segno, all’enigma visivo e concettuale, in accordo con l’empatia emotiva generata da gesti, comportamenti, linee di energia, presenza del proprio Sé: corpo, anima, vita.
Che cosa non sappiamo che già sappiamo? E che cosa sappiamo già che non sappiamo? Quanto siamo saggi quando siamo sciocchi e quanto siamo sciocchi quando siamo saggi?
Con R.F.S. Syxty fa un viaggio di ritorno (senza un ritorno) alle prime performance e installazioni della seconda metà degli anni ‘70 (come “108 tentativi di salare il sale, di attraversare un muro, di tirare un muro con i capelli” anche “five rings waterproof “ del 1978, che videro la lucein una Milano di un cortile semi-abbandonato di corso Magenta 63 e del palazzo annesso sede dell’allora Civica Scuola d’Arte Drammatica “Piccolo Teatro”, oggi sede dell’ Institut Français Milano al Palazzo delle Stelline)
Oggi l’intento dell’Alchimista-Syxty continua e si coniuga con quello del Rabdomante e dell’Operaio. Influenze e citazioni dal percorso dell’arte, nella body art, nella performance-art, nell’arte concettuale e comportamentale, nel situazionismo e nel re-enactment. Ancora come allora, un’indagine improbabile sull’impossibilità della narrazione e sul mistero inteso come deriva del reale.
Il corpo:
… Il tuo corpo sei il tuo corpo. Il tuo corpo sei anche una parte del tuo corpo. Il tuo corpo sei tutto il tuo corpo posseduto. Il tuo corpo sei tutto il tuo corpo essente. Il tuo corpo sei tutto il tuo corpo avvolto posseduto essente. Il tuo corpo non sei solo una parte del tuo corpo. Non hai il bisogno nel tuo corpo. Sul tuo corpo stai in ogni parte del tuo corpo. Il tuo corpo esisti in un certo principio del tuo corpo. Esisti le tue parti del tuo corpo. Esisti il tuo corpo nelle tue parti del tuo corpo…
Il dio:
… Usi la tua parola religione nella tua parola religione. Usi i tuoi modi del tuo dio nella tua parola religione. Alla tua parola religione entri nella liquidità della tua parola religione. Esprimi i tuoi pregiudizi nelle tue superstizioni. Cerchi i fattori alle origini nelle tue superstizioni. Cerchi le origini nelle tue superstizioni della tua parola religione. Cerchi i tuoi eventi nel tuo mondo della tua parola religione…
I soldi:
… Possiedi i tuoi soldi. I tuoi soldi possiedi te stesso. I tuoi soldi possiedi le varie caratteristiche di te stesso. Contempli le diverse possibilità. I tuoi soldi possiedi tutto. I tuoi soldi acquisisci tutto. I tuoi soldi ti appropri tutto…
I desideri:
… I tuoi desideri stai appartato nel centro della tua mente. I tuoi desideri stai riposto nel centro malinteso dentro nella tua mente. I tuoi desideri stai relegato nei tuoi malintesi meandri delle interpretazioni nella tua mente. I tuoi desideri nella tua mente raccogli le tue immagini nella tua recente vita. Costruisci le tue immagini della tua recente vita nella tua passata vita dentro nella tua mente. Non realizzi i tuoi desideri sempre nella tua recente vita…
Lo spazio:
… Esplori gli spazi del tuo spazio. Metti in fila le tue caverne del tuo spazio. Metti in fila le tue caverne i tuoi granai del tuo spazio. Il tuo spazio ricalchi le tue divisioni sociali. Il tuo spazio ricalchi le tue divisioni sessuali. I tuoi limiti del tuo spazio sei costruito da solo senza di te. I tuoi limiti del tuo spazio sei il tuo spazio…
The Silly Wise Man and the Secret Room
La stanza segreta del saggio sciocco (o anche) la pièce de malinteso (o dell’impiccio). Quel che si vuole
Antonio Syxty, nato a Buenos Aires, lavora a Milano dalla fine degli anni ‘70. Inizia come performer nelle gallerie d’arte e spazi “underground”, collaborando con altri artisti, designer, architetti e musicisti di quel periodo. Dopo aver studiato in corsi di Art and Drama negli Stati Uniti tra il 1975 e il 1976, ha iniziato a realizzare alcune art-performance tra il 1977 e il 1984. Negli anni ‘80, dopo aver frequentato la Scuola del Piccolo Teatro, la sua carriera si sposta progressivamente verso il teatro, che lui considera come un’arte comportamentale, “con derive e slittamenti dovuti allo scambio di identità, e alla continua interpolazione dei concetti di verità e falsità”. Da allora il suo lavoro si sposta sulla professione di regista per il teatro, il cinema, la televisione, la radio, con frequenti progetti di installazione video ed eventi live, sostenendo di essere un regista di spazi e comportamenti. Nel corso della sua carriera di regista ha messo in scena testi di: P.P.Pasolini, G.Testori, Euripide, Eschilo, Sofocle, Seneca, W.Shakespeare, A. Cechov, H. Ibsen, P. Claudel, Marivaux, H. Pinter, A. Miller, J. Joyce, R. Musil, F. Schiller, H. Von Kleist, L. Pirandello, N. Balestrini, A. Mendini, e moltissimi altri classici e contemporanei. Ha anche lavorato come regista per la RAI e per il gruppo Mediaset, per la pubblicità, per i film istituzionali, per la moda, i concerti e qualsiasi altra forma di evento dal vivo. Ha realizzato cortometraggi lungometraggi per il cinema. Dal 2000 è co-direttore e regista al Teatro Litta. Tra i suoi spettacoli “Architettura Addio” (2017) tratto dagli scritti di Alessandro Mendini, “La Grande rivolta” Teatro LItta (2018). Attualmente è uno dei responsabili artistici di Manifatture Teatrali Milanesi. Dal 2007 ha ripreso la sua attività di artista visivo realizzando mostre e installazioni.
Michele Zaffarano, nato a Milano nel 1970, vive oggi a Roma dove lavora come traduttore dal francese. Dal 2005 al 2016, realizza e dirige per Arcipelago Edizioni a Milano la collana «ChapBooks». Dal 2006 al 2012, collabora con la casa editrice La Camera Verde di Roma, pubblicando i primi titoli a suo nome e dirigendo la collana di traduzioni «Auberge Ravoux». Ancora nel 2006, è tra i fondatori di gammm.org, sito di cultura contemporanea, dedicato alla traduzione e alla diffusione di testi e autori di cultura franco-anglofona. Nel 2013, fonda la collana di scrittura di ricerca e traduzione «Benway Series», presso l’editore Tielleci a Colorno (Parma). Nel 2018, ricostituisce la collana «ChapBooks» per Tic Edizioni di Roma. Suoi testi sono apparsi su varie riviste italiane («Testo a fronte», «L’Ulisse», «l’immaginazione», «Linus») e straniere («OR», «OEI», «Nioques», «PLI»). Titoli: E l’amore fiorirà splendidamente ovunque (La Camera Verde 2007). Il culto dei feticci nell’Italia contemporanea (La Camera Verde 2007). A New House (La Camera Verde 2008). Bianca come neve (La Camera Verde 2009). Wunderkammer (in Prosa in prosa, Le Lettere 2009). Cinque testi tra cui gli alberi (più uno) (Benway Series 2013). Paragrafi sull’armonia (ikonaLíber 2014). Todestrieb (Arcipelago 2015). La vita, la teoria e le buche (Oèdipus 2015). Cinq textes y compris les arbres (plus un) (Alidades 2016). Power Pose (il Verri 2017).
Robert Jack è un sound designer, compositore e studioso scozzese di base a Londra, dove lavora col il cinema, con il teatro e con le arti visive. Attualmente è ricercatore in design di strumenti musicali digitali presso Bela. Il suo portfolio è visibile a robertjack.org
La Casa – Museo Boschi Di Stefano
Dal 5 febbraio 2003 in via Giorgio Jan n. 15 è aperta al pubblico la Casa-Museo Boschi Di Stefano, che espone – nei locali abitati in vita dai coniugi Antonio Boschi (1896-1988) e Marieda Di Stefano (1901-1968) – una selezione di circa trecento delle oltre duemila opere della loro collezione, donata al Comune di Milano nel 1974.
La Casa-Museo è collocata in una palazzina realizzata all’inizio degli anni Trenta del Novecento dall’Architetto Piero Portaluppi. Gli ambienti, ripristinati dal Comune di Milano, sono stati allestiti ed arredati a cura della Fondazione Boschi Di Stefano, costituita nel 1998.
Si ringrazia Caterina Antola, Luca Costamagna – Municipio 3
ROOMS FOR SECRETS
terzo piano senza ascensore – Casa – Museo Boschi Di Stefano
via Giorgio Jan, 15 – Milano – M1 Lima, Tram 33, Bus 60
accesso performance dalle 19:30 – (ingresso ogni 30 minuti)
ultimo accesso ore 21.00
lunedì riposo – NON SI POTRANNO EFFETTUARE FOTO O RIPRESE
Biglietto 12€ – spettacolo inserito in abbonamento:
Arcobaleno, Uni 6 al Litta, Uni 4 al Litta, Invito a teatro, Carta Regalo
Prenotazioni e prevendita:
02 86454545 – lunedì/sabato ore 15:00/19:30
Oppure: biglietteria@mtmteatro.it
Ritiro biglietti:
i biglietti prenotati vanno ritirati presso il Teatro Litta o il Teatro Leonardo negli orari di prevendita
I biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e punti vendita Vivaticket
la biglietteria presso Casa Boschi Di Stefano aprirà alle ore 19:00