Al Teatro PIM OFF di Milano, in data 30 -31 Gennaio, è andato in scena lo spettacolo “Emily”, liberamente tratto dalla vita e le opere di EMILY DICKINSON, regia di Milena Costanzo
Si apre il sipario, ma Emily non c’è: non c’è per lungo tempo e, anche quando c’è, è come se non ci fosse.
Appare tra luce e ombra (due elementi fondamentali in questa rappresentazione); ed è simile a un bianco fantasma.
Del resto, la poetessa Emily Dickinson amava vestirsi di bianco. Ed è di lei che qui si tratta.
La sua consistenza è aerea, è come un verso di poesia che fulmina – quasi un lampo – e che aleggia, come una fluorescenza che si appanna fino a scomparire. Ma non tace, non tace mai. Sta in mezzo alle chiacchiere amene, al dis/correre quotidiano, agli “intrighi di palazzo” che sottintendono alla sua casa. E’, tra i suoi familiari, la presenza- assenza.
Lo spettacolo Emily si apre con due figure femminili sedute a un tavolino: sono la madre e la sorella di Emily, che verranno raggiunte da una figura maschile, il fratello.
Sarà questo tavolino l’oggetto magico che si presterà ai “giochi di prestigio” dei personaggi, diventando il pianoforte sognato dalla madre, il punto di riunione dove si condenseranno i vissuti familiari, fra ore di cucito, pause per il tè, parentesi di confidenze, disperazioni, conflitti mai risolti.
E’ un tavolino dove si presumono sedute spiritiche a richiamare fantasmi, poiché la casa è una casa degli spiriti.
I familiari di Emily, infatti, appaiono solo come pretesti per introdurci a lei, alla sua poetica vita, estraniata da tutto; ma sono anche inconfessabili presagi di ciò che sarà; forse il terreno dove è germogliata intera la sua grandezza.
L’autrice Milena Costanzo, che ne cura la regia, sceglie per lo spettacolo un registro di scrittura tragicomica, dove la disperazione è assoluta e l’atmosfera in chiaroscuro toglie realtà terrena ai personaggi, che, quali spiriti erranti, non trovano pace; e dove l’Amore cerca il distacco e ogni possibile via di fuga.
Alessandra De Santis, Rossana Gay, Alessandro Mor, nel ruolo dei familiari, sono tutti da citare, per la recitazione incisiva e versatile.
La stessa Milena Costanzo interpreta Emily Dickinson, ma risulta meno efficace.
Giudizio: ***
Una produzione FATTORE K
con il sostegno di Danae Festival, Olinda
Emily di Milena Costanzo
Liberamente tratto dalla vita e le opere di Emily Dickinson
Con Milena Costanzo, Alessandra DeSantis, Rossana Gay, Alessandro Mor
Assistente alla regia: Chiara Senesi
Costumi: Elena Rossi
Oggetti di scena: OkkO Parma
Foto: Paola Codeluppi
Milano, PimOff, via Selvanesco 75
Dal 30 al 31 gennaio 2019
www.pimoff.it