Al Teatro Litta di Milano, per la regia di Francesco Leschiera, installazioni e visioni sul contemporaneo dalla poetica di Luigi Pirandello
Posta ai lati della platea fino al palco della sala teatrale, l’installazione costituita da bidoni di plastica e attori mascherati con la testa di cervo, emuli dei contenitori dei rifiuti prodotti della trasformazione umana di cibo e materia, e la metamorfosi ferina del cerbiatto, suggerisce la visita a una galleria di arte contemporanea, già anticipata dalla performance di una guida femminile nel foyer, con presenza di sculture viventi alla Joseph Beuys. Forse …
Il mondo della provincia che in Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello vede la spinosa vicenda tra il signor Ponza e la suocera signora Frola sulle rispettive presunte follie legate all’identità della misteriosa moglie del protagonista, in Cosi è (forse), pièce nato da un’idea di Francesco Leschiera con drammaturgia di Giulia Lombezzi, ospita questo avveniristico vernissage in stile milanese, la cui autrice è una fantomatica artista senza nome, lanciata attraverso i social e campagna stampa dalla spregiudicata nipote del gallerista quale sopravvissuta a un terremoto, notizia in realtà né vera né falsa.
I personaggi interloquiscono col pubblico, fanno riferimento alla propria figura e all’evento. Presente in sala un critico d’arte in crisi di ruolo e alcuni visitatori in contrasto tra loro, i cui interventi sono inframmezzati da performance sul palco, giochi di luci, movimento, musica, fumogeni. Fino all’epilogo, alla definizione dell’indefinito, ovvero la figura dell’artista senza nome che, come la misteriosa figura femminile dell’opera di Pirandello, è colei che uno vuole o crede che sia.
Il nuovo lavoro di Leschiera è un’evoluzione verso il dialogo tra la performance art e il teatro, al punto da superare in più occasioni la funzione del palcoscenico a favore di uno spazio performativo fluido. Gli eccellenti interpreti – il gallerista Ettore Distasio, la nipote Anahì Traversi, l’artista e performer Camilla Violante Scheller, la guida Alice Bignone, il critico Andrea Magnelli e il visitatore Ermanno Rovella – sono spesso come le altre presenze sceniche tra il pubblico, accompagnano, fotografano, interrogano e s’interrogano sulla loro identità o visione collettiva della propria figura.
In cartellone al Teatro Litta di Milano fino a domenica 11 novembre, lo spettacolo apre un fronte relazionale dove il comportamento e la fisionomia sono preda della variabile dettata dalla percezione o da ciò che si vuol fare intendere a livello mediatico. Una valorizzazione contemporanea della poetica di Pirandello in una cornice performativa insolita, che conferisce al lavoro un ruolo cardine nella ricerca di nuove forme di linguaggio teatrale e antiteatrale.
Giudizio: ****
Produzione TEATRO DEL SIMPOSIO
Così è (forse) da Luigi Pirandello
Da un’idea di Francesco Leschiera, drammaturgia di Giulia Lombezzi
prima nazionale
Con Ettore Distasio, Andrea Magnelli, Camilla Violante Scheller, Alice Bignone, Anahì Traversi, Ermanno Rovella
Regia di Francesco Leschiera
Scene e costumi: Paola Ghiano, Francesco Leschiera
Luci: Luca Lombardi
Elaborazioni e scelte musicali: Antonello Antinolfi
Assistente alla regia: Alessandro Macchi
Grafica: Valter Minelli
Milano, MTM Teatro Litta, Corso Magenta 24
Dal 6 all’11 novembre 2018
www.mtmteatro.it