Il capolavoro romantico di Heirich von Kleist in una rilettura musicale di Michele Suozzo al Teatro Out Off di Milano
L’amore contrastato fra due giovani non è esplicativo del tessuto drammaturgico de Il terremoto in Cile di Heirich von Kleist, andato in scena dal 9 al 14 ottobre al Teatro Out Off di Milano con la regia di Michele Suozzo.
Il fenomeno sismico avvenuto in Cile nel 1647 è il riferimento topico per un’indagine sulla solidarietà che si manifesta quando un’immane tragedia si abbatte nei confronti di una varia umanità, annullando le differenze di ceto sociale.
Il primo contesto narrativo, che affronta le conseguenze del diniego da parte di Don Henrico Asteron circa il sentimento che lega la figlia Josephe con il giovane pedagogo Jeronimo, rappresenta la testa d’ariete foriera dello sfondamento esiziale di una porta, oltre la quale si svela un mondo sovrastato dall’integralismo sociale mitigato da una morale di copertura. Gli avvenimenti che susseguono – la clausura in convento della ragazza, la relazione segreta con Jeronimo, la condanna a morte mediante decapitazione per lei e la prigione per lui dopo la nascita del loro figlio – descrivono il diaframma tra la persistenza dell’amore e la rigidità di regole e convenzioni prodotte dalle sovrastrutture del potere religioso e politico.
Il terremoto, che interrompe l’esecuzione di Josephe e il tentativo di suicidio di Jeronimo, suona come un dies irae che ricongiunge la coppia con il loro figlioletto Filippo nell’alveolo di un paradiso inaspettato.
Josephe allatta la figlia di don Fernando Ormez in vece della moglie ferita, e la famigliola viene ospitata in questa comunità di sopravvissuti dove tutti gli incubi sembrano ormai fugati, fino a quando non viene presa la decisione di recarsi a un Te Deum di ringraziamento presso una chiesa dei domenicani. Qui un predicatore imputa il terremoto alla punizione divina per il comportamento peccatore di Josephe e Jeronimo, e tutto precipita nel pubblico linciaggio dove gli unici sopravvissuti sono don Fernando e il figlioletto della coppia. Un finale tragico che sembra assumere un monito verso qualsiasi forma di integralismo e che proietta Von Kleist quale antesignano di un pensiero che contrappone la pietas cristiana al clericalismo, in fil rouge con Dostoevskij e l’episodio de Il grande inquisitore nel romanzo I fratelli Karamazov, non senza però una nota di speranza, data dalla sopravvivenza del nuovo pargolo frutto dell’amore puro quanto proibito della coppia sacrificata.
Il lavoro viene rappresentato con la presenza di Patrizia Zappa Mulas, adattatrice dell’opera e voce narrante, in alternanza con la voce di Areta Gambaro, performer che canta e suona il flauto dolce accompagnata dalle musiche originali eseguite dal vivo di Fabio Lorenzi (direzione, chitarre e viola da gamba) ed Emanuele Bartolini (live electronic, basso elettrico), su testi della stessa Gambaro.
L’interpretazione di Zappa Mulas è suggestiva, a tratti salmodiata e coinvolgente, mentre il contraltare musicale richiama lo Sprechgesang, ovvero il “canto parlato”, dove si fondono note parlate e cantate in dialogo con la parte strumentale, tipico dell’espressionismo musicale d’inizio Novecento e l’opera di autori come Arnold Schönberg.
Nel complesso uno spettacolo fortemente poetico, dai contorni onirici, dove modernità romantica e post-romantica incrociano il presente nel persistente dramma di un’umanità divisa tra il fanatismo dei dettami e la genuinità di un sentimento.
Giudizio: ***1/2
TEATRO OUT OFF in collaborazione con Michele Suozzo
Il terremoto in Cile (Das Erdbeben in Chili)di Heirich von Kleist
prima nazionale
Ideazione e regia Michele Suozzo
Traduzione, adattamento teatrale e voce narrante in scena di Patrizia Zappa Mulas
Musiche originali e canzoni composte ed eseguite dal vivo da:
Fabio Lorenzi (direzione, chitarre e viola da gamba)
Areta Gambaro (performance, canto e flauti dolci)
Emanuele Bertolini (live electronic, basso elettrico)
su testi di Areta Gambaro
Scena e costumi: Annalisa Di Piero
Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16
Dal 9 al 14 ottobre 2018
www.teatrooutoff.it