C’è tempo sino al 13 maggio per visitare Revolutija, mostra inaugurata il 12 dicembre del 2017 dal Mambo di Bologna per celebrare i 100 anni della Rivoluzione russa di ottobre. L’allestimento, organizzato e prodotto da CMS.Cultura in partnership con il Comune di Bologna / Istituzione Bologna Musei, realizzato grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo cui appartengono i due curatori, Evgenia Petrova, che ne è vicedirettore, e Joseph Kiblitsky, è costituito da più di 70 opere (oltre a costumi, foto originali e video) comprese tra i primi del ‘900 e la fine degli anni ’30 che testimoniano il fermento e la grande varietà di stili propri di quegli anni. Correnti uniche quali il Primitivismo, il Cubo-Futurismo, il Raggismo, l’Astrattismo, il Suprematismo, il Costruttivismo, si susseguirono senza sosta, memori della tradizione spesso e volentieri citata e consce di quanto accadeva nel resto del mondo a livello artistico (grazie a mostre itineranti, agli acquisti dei collezionisti e ai viaggi effettuati dagli artisti stessi). La mostra si sviluppa seguendo un andamento sostanzialmente cronologico: si apre con il periodo prerivoluzionario (ad inizio percorso espositivo troviamo tre quadri :“Che vastità”, “17 ottobre 1905”, “Soldatini bravi ragazzi” eseguiti i primi due da Repin ed il terzo da Serov, affermati maestri realisti a favore della inevitabile trasformazione rivoluzionaria che si stava via via imponendo), prosegue con le avanguardie e si conclude con il Realismo socialista ed il conseguente ritorno all’ordine (ovvero con il “Ritratto di Stalin” del ’36 di Filonov che non venne comunque apprezzato dalle autorità per il modo in cui era stato eseguito e per come rappresentava il Capo di Stato).
Un allestimento ricco costituito da opere note e meno note cala lo spettatore in quegli anni di grande varietà formale e di soggetti, dove le donne partecipavano attivamente alla vita culturale dell’epoca, come ben dimostrano la Goncharova con le sue tele importanti presenti, una tra tutte il “ Ciclista” (famoso dipinto futurista che apre al “Raggismo”, corrente fondata dalla stessa insieme al compagno Larionov) e la suprematista Olga Rozanova. Una retrospettiva dove si possono ammirare da vicino capolavori indiscussi ed assoluti: dal trittico “Quadrato nero, croce nera, cerchio nero” del suprematista Malevich, alla riproduzione suggestiva di costumi da lui ideati per lo spettacolo cubo-futurista la“Vittoria sul Sole”che andò in scena nel 1913 al Teatro Luna Park di San Pietroburgo con musiche di Matjušin e testi di Kručenych (è in questa occasione che apparve per la prima volta il quadrato nero destinato a cambiare inesorabilmente le sorti dell’arte contemporanea); dai pezzi di grande valore di Kandinsky (uno tra tutti“Sul bianco”, in cui il non colore paragonabile al silenzio diventa simbolo dell’universale ricco di infinite possibilità) a “La passeggiata” del ’17 di Chagall, tela onirica dove l’artista si ritrae mentre tiene per mano la moglie Bella che volteggia nel cielo, a fare da sfondo la loro città natale Vitebsk ad impianto cubista. Anni difficili e duri fanno da contenitore a queste ed altre opere potenti, anni attraversati da “una povertà spaventosa. Fame. Freddo e tifo. La mancanza del pane, del combustibile e dei vestiti”- scriveva Labas- ”Dove cercare la poesia e il romanticismo? La poesia e il romanticismo”prosegue”vivevano dentro noi stessi”. E nonostante tutto è proprio questo che ci comunica e ci restituisce questa mostra, che termina scandita dai ritmi evocativi de “L’Internazionale”.
Revolutija
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Via Don Minzoni 14, 40121 Bologna
Date della mostra: 12 dicembre 2017 > 13 maggio 2018
Orari della mostra: lunedì chiuso ,mar, merc, giov, dom 10.00 – 19.00 ven, sab 10.00 – 20.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
www.mostrarevolutija.it