Foto di scena: Quel che resta, Monica Faggiani © Teatro Linguaggicreativi
Foto di scena: Quel che resta, Monica Faggiani © Teatro Linguaggicreativi

Al Teatro Linguaggicreativi dal 9 all’11 marzo l’ultimo lavoro di Monica Faggiani

Monica Faggiani è riuscita con Quel che resta in una realizzazione scenica che ha pochi precedenti, dove la carica espressiva di denuncia cara al Teatro di narrazione, qui relativa a mobbing e stalking sul luogo di lavoro comminati dai vertici dirigenziali maschili nei confronti delle donne, collima con l’identificazione del mito nella contemporaneità, posto in relazione alla fruizione di un immaginario collettivo che si specchia nell’ideale sentimentale femminile.

L’interpretazione della regista e autrice è sentita, a tratti commovente, non scevra da ironia e comicità amara, in cui le delusioni affettive si fondono come in un ossimoro agli archetipi del “principe azzurro”. Cenerentola, Biancaneve e il “manga” Candy Candy si alternano a Core, figlia di Demetra, la dea della terra e della fertilità che, dopo essere stata rapita da Ade e liberata da Hermes, inviato dal padre Zeus, accetta di nutrirsi  con sei semi di melograno offerti astutamente dallo stesso dio degli Inferi. A questo punto rimane definitivamente legata al regno dei morti, il suo profilo muta, il nome si trasforma in quello di Persefone.

La mitografia greca descrive la sposa di Ade per sei mesi l’anno, quando cadono l’autunno e l’inverno, quale divinità dell’oltretomba, mentre durante le altre due stagioni perde la sua aurea divina per aiutare la madre nella raccolta delle messi. Una dicotomia che sembra rappresentare il destino della donna, schiava dell’amore immolata sull’altare maschile del possesso e nel contempo principessa laica di una fertilità che attende la sua rivelazione. Monica Faggiani traspone sul palco del Teatro Linguaggicreativi di Milano la propria fertilità creativa, con un monologo in parte autobiografico, che è insieme grido di liberazione e drammaturgia di livello. La sua azione scenica, coadiuvata dalle luci di Alessandro Tinelli e da un impianto musicale che spazia da Amy Winehouse ad Anastacia, coinvolge il pubblico, emoziona, riesce a sciogliere i confini tra il mito e il reale.
Ineguagliabile …

Giudizio: ****

Quel che resta. A proposito di mobbing, shocking e altre amenità
di e con Monica Faggiani

Aiuto regia Silvia Soncini
D
isegno luci: Alessandro Tinelli
A
ssistente tecnico e grafico: Andrea Finizio

Milano, Teatro Linguaggicreativi
Dal 9 all’
11 marzo 2018
www.linguaggicreativi.it