Al Teatro Libero di Milano le trasformazioni sociali di un nucleo cittadino, raccontate in tre personaggi da Jessica Leonello per la regia di Manuel Renga
Cesare viene dimesso da una clinica, dopo essersi risvegliato da uno stato di coma durato 15 anni, e trova la sua città mutata a livello urbano, sociale e culturale. Molte rotonde hanno sostituito i semafori, vi è una presenza di stranieri sempre più significativa, diversi luoghi di ristoro sono etnici e dai nomi per Cesare impronunciabili, il vecchio conio è stato sostituito dall’euro, con tutte le aggravanti del caso sui costi di tasse e servizi, e persino il cinema Eden, un tempo famoso per i suoi film erotici a luce rossa, è ora una sala d’essai per cultori di nicchia, in cui vengono proiettati i film di Wim Wenders. L’uomo cerca disperatamente suo figlio, di cui non ha più avuto notizie, e tenta senza successo d’interessare le forze pubbliche per il suo ritrovamento. Un’amica, la transessuale Dolores, accompagna Cesare nella riscoperta della città, insieme rivedono alcuni angoli e locali tipici, ma anche lei tace sul destino del figlio di Cesare.
Parallelamente un migrante asiatico ambisce all’acquisto, con i soldi guadagnati come addetto alle pulizie in un centro commerciale, di una nuova mazza da cricket. Gioca nella squadra nazionale, pratica uno sport che nel passato di Cesare non esisteva in quella realtà cittadina, ed è lui a confortare l’anziano uomo dicendogli che un giovane, dalla descrizione somigliante a suo figlio, va spesso a vedere le partite disputate al parco, dove un tempo si giocava a calcio.
Jessica Leonello, attrice e ventriloqua, interpreta i tre personaggi in interazione con i video di Nicola Zambelli, con una straordinaria varietà di stili e capacità d’immedesimazione. Il lavoro, firmato da Manuel Renga e andato in scena al Teatro Libero di Milano dall’8 al 12 febbraio, è un autentico affresco della trasformazione urbana di questi ultimi decenni e prende come spunto la riqualificazione del Quartiere Carmine di Brescia, dove si svolge la vicenda.
Più volte menzionato in rassegne e festival, tra cui il Festival ExPolis 2016 al Teatro della Contraddizione di Milano, Nuovo Eden è il frutto di un meticoloso lavoro di ricerca sulla trasformazione urbana, con tanto di coinvolgimento e presenza degli stessi cittadini, sulla strada come in alcuni ambienti e sagre.
Uno spettacolo particolare, sapientemente diretto, dove gli stessi video si confondono col palcoscenico per unirsi all’interpretazione dal vivo, in sintonia con la poetica di Wim Wenders, richiamata a fine spettacolo con una scena de Il cielo sopra Berlino. L’angelo Cassiel che segue l’anziano Homer sul selciato della devastata Potsdamer Platz sul cui sfondo si erige il Muro, un luogo prestigioso della Repubblica di Weimar e divenuto oggi simbolo della nuova Berlino riunificata, si lega analogicamente all’odissea di Cesare nella memoria della sua Brescia. Lo stesso figlio, forse morto, forse semplicemente trasferitosi altrove, è l’archetipo di un mutamento, l’immagine, sperata o immaginata, di un cittadino rigenerato nelle nuove attitudini culturali della realtà urbana. Siamo comunque a teatro, e la poliedricità di Jessica Leonello, interprete e autrice, crea delle maschere, nel passaggio dimensionale tra passato e presente, uniti in un solo corpo. Le maschere di un’urbanità in evoluzione…
Giudizio: ***1/2
PRODUZIONE Chronos3
Nuovo Eden di e con Jessica Leonello
Regia di Manuel Renga
Video: Nicola Zambelli
Scene Mario Leonello, Mario Barnabi, Manuel Renga
Milano, Teatro Libero, via Savona 10
Dall’ 8 al 12 febbraio 2018
www.teatrolibero.it