Fino a domenica 18 febbraio Riccardo Magherini reinterpreta il capolavoro del Premio Nobel inglese
La stanza dei fratelli Mik e Aston è un ricettacolo di ricordi confusi, un magazzino di oggetti ammassati che hanno perso una vera identità affettiva, quattro mura dentro un palazzo fatiscente della periferia londinese. Un alloggio che dividono con Davis, un anziano disadattato senza fissa dimora dai falsi connotati ospitato per incontro fortuito, o forse significativa coincidenza di un inattendibile destino.
Aston (Fabio Banfo) e Mik (Riccardo Magherini) si rivalgono l’uno nei confronti dell’altro utilizzando Davis (Antonio Rosti) come piattaforma per le loro piccole crudeltà quotidiane. Mik è più impulsivo e violento, cerca di sopraffare il prossimo, mentre Aston ha manie da sociopatico, manipola gli oggetti, cela la propria inquietudine con attività maniacali che non riesce mai a portare a termine. A sua volta Davis è un profittatore, lamenta a ciascun fratello i difetti dell’altro, accetta l’incarico di custode della struttura che gli viene proposto a turno da entrambi senza che gli venga effettivamente conferito, non si muove più dalla stanza, rinvia con scuse la missiva che gli consentirebbe il recupero dei propri documenti d’identità, e nel contempo è troppo debole per reagire ai soprusi e giochi di potere ai cui viene sottoposto.
Riccardo Magherini propone al Pacta Salone uno dei lavori più significativi di Harold Pinter, Il custode (The Caretaker, 1960), testo che indaga in modo impietoso l’emarginazione sociale, sublimato dal regista in un thriller psicologico in cui comicità amara e sfumature noir si equilibrano nel definire un circolo vizioso di gesti e comportamenti che sembra non avere mai fine, in una dimensione atemporale ai margini della società. I chiaroscuri scenici e le musiche di Maurizio Pisati enfatizzano l’effetto, agendo in sinergia con le battute, gli sguardi, i movimenti magistralmente interpretati.
Uno spettacolo ben calibrato, che riesce a conferire alla cruda commedia pinteriana l’inquietudine di un presente in cui incomunicabilità e disagio sociale annullano la positività umana a favore di una sempre più accentuata negazione di sé, il tutto con un senso acuto di crudeltà e ironia.
Giudizio: ****
Produzione PACTA . dei Teatri
Il custode di Harold Pinter
Traduzione di Alessandra Serra
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Con Fabio Banfo, Riccardo Magherini, Antonio Rosti
Regia di Riccardo Magherini
Aiuto regia: Elvio Cafarella
Musiche originali: Maurizio Pisati
Spazio scenico e disegno luci: Fulvio Michelazzi
Costumi Nir Lagziel
Milano, Pacta Salone. via Ulisse Dini 7
Dall’8 al 18 febbraio 2018
www.pacta.org