Ute Lemper canta le canzoni scritte nei campi di concentramento e raccolte da Francesco Lotoro
Sul palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler, accompagnata dalla musica di cinque strumentisti, la voce di Ute Lemper ha dato Voce e vita – commemorazione, compianto, memoria – alle canzoni, alle persone dei ghetti e dei campi di concentramento: rinchiusi, sterminati, ma non mai zittiti. Poiché dal silenzio immane che sempre ri/suona come boato immenso dalle ceneri di morte e distruzione si levano come grida, si alzano come ombre risorte: bambini, donne e uomini che non tacciono più, non ancora. Infatti le canzoni interpretate da Ute Lemper sono state scritte tra il 1941 e il 1944 proprio nei luoghi di prigionia e di sterminio dagli ebrei deportati.
Grazie a un grande lavoro di recupero e riscrittura da parte del poeta antinazista Shmerke Kaczerginski e alla ricerca del musicista Francesco Lotoro, che con dedizione raccoglie proprio le testimonianze musicali dai luoghi di detenzione della Seconda guerra Mondiale (in totale circa 17mila), è stato possibile rendere pubblica e condividere questa preziosa testimonianza.
La cantante e attrice tedesca ha al suo attivo la partecipazione a importanti musical (da “Peter Pan” a “Chicago”, a “Cats” e “Cabaret”, con il quale ha ottenuto il Premio Molière 1987) ed è nota per l’interpretazione delle canzoni di Kurt Weill e Jacques Brel, nonché della “chanson” francese; ha inciso più di 30 album. Così si esprime: «Come tedesca nata dopo la guerra, sento la responsabilità e la necessità etica di testimoniare la storia dell’Olocausto. Voglio rendere omaggio alla cultura ebraica, ma anche stimolare il dialogo su questo terribile passato ».
Già nel 1987 l’artista era stata protagonista del progetto discografico “Entartete Music”, con la musica di compositori di origine ebraica. Nel gennaio 2015 ha partecipato alla commemorazione della Shoah a Roma, invitata appunto da Francesco Lotoro. Con Songs for Eternity la sua missione continua.
Dall’apertura del concerto, con il brano “Zitti zitti”, canto – simbolo del ghetto di Vilna, ai due brani di Victor Ullmann, allievo di Schoenberg, deportato a Theresienstadt, a “Auf der Heide” del cantante e cabarettista Willy Rosen, fino ai brani scritti da persone meno note, siamo tutti invitati a cogliere / raccogliere (e mai dimenticare) lo spirito, la bellezza, la vita imperitura di chi non si dà per vinto e sorpassa ogni limite e ogni bruttura. Alla fine “Strange Fruit” di Abel Meeropol ebreo-russo, membro del Partito Comunista americano, ammonisce contro qualsiasi repressione, a memento dei linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti.
La cantante, dalla bellezza algida, nel canto si trasforma ed è passione, struggimento e accorato richiamo alla Memoria.
Giudizio: ***
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ORGANIZZAZIONE MD SPETTACOLI
Ute Lemper
Songs for Eternity
Canzoni per l’eternità
Progetto artistico: Ute Lemper
Con Ute Lemper (voce), Vana Gierig (pianoforte), Daniel Hoffman (violino), Gilad Harel (clarinetto), Romain Lecuyer (basso), Victor Villena (bandoneon)
Milano, Piccolo Teatro Strehler, Largo Greppi 2
30 e 31 maggio 2017
www.piccoloteatro.org