Al Teatro Arsenale un’indagine teatrale sull’anima tormentata di uno dei maggiori poeti francesi dell’Ottocento
Sorpresa: la poesia di Charles Baudelaire ha una vis scenica e teatrale. Lo spettacolo diretto e ideato da Marina Spreafico esplora lo spleen dell’antesignano maudit per eccellenza da un punto di osservazione prediletto, il bordello, frequentato da Baudelaire al punto da divenire il tabernacolo della sua poetica. Il male e i suoi fiori esplora la visione di chi ha voluto estraniarsi dalla società politicamente corretta dei suoi tempi per navigare controcorrente il mare di un’umanità indistinta esprimendo un “male” che in realtà tale non è, se non per contrasto con le convenzioni borghesi.
Un mare infernale di dissoluzione che porta con sé il sapore di Calcutta per poi mischiarsi con l’acqua della Senna, producendo una sinestesia che l’autore de L’Albatro e Corrispondenze, oltre che poeta raffinato critico d’arte, percorreva nel tentativo di raggiungere il suo ideal. Le strutture poliedriche, firmate da Pierluigi Salvadeo, dentro cui si esercita la sacralità della prostituzione, riproducono analogicamente la culla delle aspirazioni del poeta. I versi, le prose e la bozza di un progetto teatrale sono valorizzati dalla presenza scenica di Claudia Lawrence, Massimo Loreto e Giovanni Di Piano, coadiuvati dagli allievi neodiplomati del Teatro Arsenale che accompagnano il pubblico in sala ed esercitano la vitalità del bordello unendo il movimento a canzoni e musiche.
La teatralità di Baudelaire emerge così in tutta la sua dimensione visionaria, le stesse strutture poste in alto simboleggiano le proiezioni di un’aspettativa mai realizzata eppure auspicata. Lo spettatore si trova così in un contesto insieme irriverente e giocoso, anticipato dalla presentazione della stessa regista che introduce l’odissea nell’oceano inesplorato di Baudelaire.
Un lavoro ben orchestrato, messo in scena in concomitanza con l’uscita del terzo libro della Collana Arsenale per i tipi di Lemma Press (Charles Baudelaire. Il sipario era alzato. Uno sguardo sul teatro) ed esprime una diversa lettura del complesso mondo di uno dei più controversi poeti francesi della modernità.
Giudizio: ***
TEATRO ARSENALE
Il male e i suoi fiori. Charles Baudelaire, un poeta all’inferno
Adattamento e regia di Marina Spreafico
Traduzione di Federica Locatelli
Con Claudia Lawrence, Massimo Loreto, Giovanni Di Piano
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Spazio scenico: Pierluigi Salvadeo con la collaborazione di Nicholas Forlani
Costumi: Lella Diaz
Ambientazione sonora: Walter Prati
Luci: Christian Laface
Assistente alla regia: Giovanni Di Piano
Assistente ai costumi: Alessia Donnini
Tecnico: Martino Minzoni
si ringrazia Raffaella Mottana
Milano, Teatro Arsenale, via Cesare Correnti 11
Dal 3 al 16 maggio 2017
www.teatroarsenale.it