Identità culturali, anatomie fisiche e confini politici: in scena a Rovigo, Venezia, Cittadella, Padova e Milano le berlinesi welcome project con la prima nazionale dello spettacolo Intime Fremde
Dopo gli studi presentati lo scorso anno a Rovigo e Vicenza, Welcome Project, neonato gruppo di teatro sperimentale berlinese, torna in Italia per presentare lo spettacolo finito Intime Fremde, una produzione Teatro del Lemming in collaborazione con il Tatwerk Performative Forschung di Berlino.
Grazie al progetto Connessioni , lo spettacolo Intime Fremde …
Partendo dal presupposto che il teatro debba sempre essere agito per necessità, Intime Fremde (in italiano Intimi Stranieri) nasce comeriflessione sul confine (letterale e metaforico), sull’identità, sul concetto di nazione e paese d’origine, sull’ incontro/scontro di anatomie fisiche, culturali ed emotive.
L’Europa ci ha abituati a viaggiare low cost e a sentirci a casa in tutti i paesi dell’ Unione ma le sue frontiere sono diventate pericolose ed il Mediterraneo una fossa comune. I confini esistono nascosti ovunque nella vita di tutti i giorni: mentre facciamo la spesa, quando ci guardiamo, ci sfioriamo, ci evitiamo, nella mini gonna indossata da alcune donne così come nel volto coperto di altre, negli odori che si incontrano nella tromba delle scale. Se è vero che siamo tutti biologicamente simili, è altrettanto vero che siamo tutti culturalmente diversi e dotati di diversi diritti. Ma non siamo in fondo tutti fatti di ciò che mangiamo, di ciò che abbiamo vissuto, delle decisioni che abbiamo preso, di ciò che amiamo, di quello per cui combattiamo?
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In scena, le tre attrici (le bravissime Aurora Kellermann, Lina Zaraket e Serfiraz Vural), agiscono le loro culture, parlano le loro lingue, raccontano storie di altre donne che hanno dovuto scontrarsi con la difficoltà di poter esprimere liberamente la propria identità; costruiscono barriere, si oppongono a queste, cercano un punto di contatto, divise tra il bisogno di appartenenza e quello di libertà.
«Ho fin da subito sentito che questo lavoro sullo straniero e sui confini implicava la necessità di coinvolgere l’identità», scrive la regista Chiara Elisa Rossini su questo suo lavoro. «È possibile un’intimità fra “stranieri”? Ho sentito che per oltrepassare gli stereotipi o per trovare un comune denominatore umano per guardare dentro i numeri, i chilometri di muri, i confini, le scatole, bisognava partire dalla vita, usarla come un binocolo che desse tridimensionalità ai concetti, nella convinzione che le scelte politiche e sociali non siano mai disgiunte dal percorso personale e umano di ciascuno di noi».
Welcome Project è un progetto artistico che racchiude al suo interno quattro artiste residenti in Germania ma provenienti da Paesi diversi (Italia, Libano, Kurdistan). Fondatrice del gruppo è Chiara Elisa Rossini (1985), attrice che fin da giovanissima ha cominciato il suo apprendistato all’interno del Teatro del Lemming. Con il Lemming ha recitato in Italia e in Europa (Polonia, Spagna, Bosnia Erzegovina, Francia, Germania, Svizzera, ecc.) in numerosissimi festival e rassegne. Nel 2009 e nel 2011 ha ricevuto due nomination al Premio Ubu come “Miglior attrice under 30”. Negli anni ha sempre coadiuvato Massimo Munaro, regista della compagnia rodigina, nella conduzione dei seminari “I cinque sensi dell’attore” sia in Italia (Biennale di Venezia, Università di Torino e Cosenza, ecc.) che all’estero. Nel 2013 ha firmato, proprio insieme a Munaro, la regia dello spettacolo Giulietta e Romeo – Lettere dal mondo liquido. Al momento sta lavorando ad una pubblicazione sulla poetica del Teatro del Lemming e sul suo particolare metodo di lavoro con gli attori.
Prossimo appuntamento:
Berlino, 4 aprile @ English Theatre Berlin – EXPAT EXPO Festival
http://www.etberlin.de/2017-expat-expo/