Ogni evento significativo nella vita di ognuno possiede sempre un prima e un dopo. Questo è più o meno quanto accade a Elias, il giovane protagonista maschile de Il vento non lo puoi fermare di Elvira Serra, al quale una sera accade un incidente che gli cambia totalmente l’esistenza, condizionandone ogni evento successivo. Incluso il suo rapporto con Violetta, la ragazza a cui proprio quella in serata avrebbe voluto dichiararsi dopo averla riaccompagnata in auto.
Tutto ciò che accade al ragazzo successivamente all’evento luttuoso è un processo di catarsi che da prima lo porta a escludere il mondo intero e successivamente, sempre attraverso un principio di esclusione, ad andarsene dalla propria terra, e ricostruirsi in maniera diversa da come avrebbe mai potuto pensare, anche riflettendo e confrontando la propria pena sulle altrui disavventure ed esperienze. Anche il rapporto con Violetta, autentica comprotagonista, e non semplice spalla, così come l’evoluzione di quest’ultima, si indirizzano su di un percorso tutt’altro che semplice ma che nella seconda parte della storia prende una forma più che coerente, colpi di scena inclusi.
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Certi eventi non li possiamo prevedere, così come non sono le cose in sé a turbarci ma il carico emotivo dei pensieri ai quali li associamo (l’autrice fa recitare queste due battute a due personaggi per così dire minori in due momenti diversi, ndr), per un romanzo che racconta certamente una storia ma che è anche un’interessante riflessione su quello che effettivamente è, su quanto avrebbe potuto essere e su ciò che prima o poi necessariamente dovrà essere, nonostante il fardello ingombrante di cui sopra. Un prima, un dopo e un altro, quest’ultimo il cosiddetto What If, inteso come il che cosa sarebbe accaduto se le cose fossero andate in altro modo. Perché nonostante i tentativi di tutti noi, spessissimo nella direzione diametralmente opposta, come recita appunto il titolo il vento non lo puoi fermare, e alla fine è il corso degli eventi a portarci magari in luoghi e in situazioni che mai avremmo nemmeno immaginato.
La Serra (che ricordiamo è anche, e soprattutto, giornalista) racconta in maniera fluida situazioni e tematiche alle volte anche piuttosto tragiche ma sempre con lievità, tratteggiando personaggi vivi e reali in cui, almeno in qualche modo e per qualche momento, non è poi così difficile entrare in empatia. Un più che buon lavoro letterario che attinge la propria forza dal racconto stesso e dei suoi personaggi, senza i trucchi e gli escamotage di cui, purtroppo, talvolta si legge in altre storie (che nei casi peggiori diventano addirittura film).
Elvira Serra – Il vento non lo puoi fermare – Rizzoli, Collana Scala italiani – € 19,00