Il 3 novembre si è esibita, al Blue Note di Via Borsieri a Milano, Ada Rovatti, sassofonista. Con lei sul palco Alberto Bonacasa (pianoforte), Dario Faiella (chitarra), Maxx Furian (batteria) Federico Malaman (basso elettrico).
Ada Rovatti, che è anche compositrice e arrangiatrice è nata in Italia e ha svolto i suoi studi tra la madrepatria e gli Stati Uniti, dove ora vive.
Dal 2003 ha iniziato ad incidere come bandleader e recentemente ha pubblicato il CD “Disguise”. Annovera collaborazioni con i Grandi del Jazz e riconoscimenti di tutto rispetto, soprattutto dalla stampa specializzata. Ad esempio il suo “Airport” del 2005, fu giudicato tra i migliori dieci CD dell’anno da “All about Jazz”.
Il suo jazz – nella serata di cui stiamo parlando – è grandiosamente contaminato dal Funk, dalla Fusion, dal Rock. Diciamo subito che il contributo della band – e quindi il background dei singoli musicisti che ha portato sul palco con questa formazione – è fondamentale. E Ada, che vive sempre “in tour” e collabora con diverse formazioni, – con poche prove – fa proprio il repertorio dei suoi musicisti e loro il suo.
Sono stati presentati sette brani (e un bis!) tratti in parte dal penultimo CD “Green Factor” e dall’ultimo (“Disguise” appunto) ma anche una originalissima versione di “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin, di “Smile” di Charlie Chaplin e di “Somewhere over the Rainbow”, la famosa ballad di Harold Arlen.
La struttura dei brani è jazz nell’impianto: dal tema – lanciato dal bandleader o da uno dei musicisti e proposto coralmente – alle improvvisazioni di ogni strumento e ritorno al tema.
Il pubblico jazz tributa l’applauso alla fine dell’assolo, nel momento in cui – ad esempio il bassista – si ricongiunge alla band dopo un ultimo determinato numero di battute che lo fanno rientrare nel riconoscibile motivo iniziale.
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Il pianista Bonacasa ha svolto diversi assoli specie nei brani “Moving Forward”, “Peter Pan”, “Smile” e “Dirty Dogs”. Il batterista Furian e il bassista Malaman hanno sostenuto egregiamente gli accenti funk della formazione e anche loro si sono espressi in momenti solistici. I tre – tra l’altro – suonano assieme nella formazione “Timelin3”, che ha appena fatto uscire l’album “Sunday Morning”.
Un applauso a scena aperta, l’ha avuto invece il chitarrista Faiella. L’audience non ha rispettato la tradizione e – entusiasta per la passione che emanavano le sue note – l’ha sostenuto ben prima dei tempi canonici, abbandonando la compostezza che contraddistingue spesso gli estimatori di questo genere.
Ada Rovatti, ha suonato prevalentemente il sax tenore ma ha anche utilizzato il soprano. Ha grande presenza scenica e simpatia che contagia. Grinta da vendere, potenza e sicurezza nei fraseggi, controllo assoluto nei divertiti soffiati. Nel 2017 sarà ancora in tour tra l’Italia e l’America.
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