Suoni e musica per il padiglione del Cile all’Expo, tutto in legno
L’attenzione alla musica e ai suoni domina al padiglione del Cile all’Expo. Dopo aver offerto al pubblico il concerto degli Inti-Illimani, in occasione della festa nazionale il 29 settembre, ora si moltiplicano gli appuntamenti musicali, che intrattengono il pubblico in coda per visitare il padiglione. Si sono susseguiti la cantautrice cilena Pascuala Ilabaca, la pianista Mahani Teave originaria dell’Isola di Pasqua, mentre dal 21 al 24 ottobre è la volta della cantante Isabel Parra, che ha seguito i passi della famosa madre, Violeta Parra. E, mentre sentono la musica, i visitatori possono cogliere attraverso la macchina fotografica i giochi grafici architettonici del padiglione realizzato con il legno, ricavato dal Pino di Monterey, tra i prodotti più esportati del Paese.
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Ma anche all’interno del padiglione i suoni sono protagonisti. All’ingresso, mentre è sulla scala mobile il visitatore viene accolto dai versi della poesia del poeta cileno Raúl Zurita “El Amor de Chile”, che dà il titolo anche al padiglione. Arriva così alla sala dove sui diversi schermi affiancati si possono vedere le immagini che caratterizzano le diverse regioni del Paese e di chi è occupato a coltivare, pescare, cucinare, dal Nord fino al Sud con la Patagonia. I diffusori davanti a ciascuno schermo permettono di vivere l’atmosfera delle differenti zone grazie ai suoni della natura. Il video successivo su uno schermo arcuato presenta gli aspetti più legati alla agricoltura e all’allevamento all’interno del Paese e ne mostra i differenti angoli con la natura, il mare, il vento che con i loro suoni fanno da colonna sonora. A questo punto si è pronti per scoprire quali sono i prodotti coltivati e, grazie a un sistema interattivo unito a uno spirito giocoso, si verifica dove questi vengono esportati. Si scopre il percorso che fanno avocado, nocciole, cerimoia, gamberi, salmone, mirtilli, di cui il Cile è il maggior esportatore e se ne scoprono le differenti ricette con cui vengono cucinati nel Paese sudamericano.
L’immersione in questa coinvolgente atmosfera fatta di suoni e rumori ha il suo apice nella uscita dal padiglione: scendendo lungo la passerella si possono sentire i suoni del mercato, mentre si costeggia una lunga tavola realizzata con legno della Patagonia, fino ad arrivare al negozio, dove è possibile acquistare differenti prodotti, dai vini all’olio, alla birra realizzata con la nebbia.
INFO: www.expo2015.org