Foto: locandina film Ninphomaniac
Foto: locandina film Ninphomaniac
Foto: locandina film

In questo film si narra la storia di Joe, che, giunta alla mezza età, partendo da un’occasione piuttosto strana, racconta a Seligman, l’uomo che in qualche modo l’ha salvata, la propria storia di ninfomane, dalla rivelazione della propria sessualità fino alla scoperta di quella degli altri. Primo capitolo di due parti, in cui il regista danese si inerpica in un sentiero piuttosto accidentato, in cui Thanatos è, ovviamente, indissolubilmente legato ad Eros, non del tutto esente da risvolti morali, a partire dalle considerazione della stessa protagonista.
Niente affatto disprezzabile il linguaggio utilizzato, soprattutto nei risvolti onirici e anche poetici, sebbene l’utilizzo delle immagini rischi spesso di finire nella didascalia. L’ambizione, nemmeno così nascosta, e palesemente intellettuale, nell’accostare il tema del racconto, fondato sulla sessualità di carattere prevalentemente quantitativo della donna, ad altri elementi, dalla pesca a mosca alla polifonia fino alla sezione aurea e alla sequenza di Fibonacci (l’esempio del 3 + 5 in uno dei dialoghi iniziali ne è un chiaro esempio), è a tratti addirittura geniale ma presenta il grande rischio, sempre dietro l’angolo, di far scivolare il tutto nell’ironia non sempre così volontaria.
Anche la tecnica di ripresa (spesso con la camera a mano) è impiegata con intelligenza, ma non è proprio così comprensibile il passaggio dal colore al bianco e nero.
Il cast regge benissimo, a partire dalla giovane protagonista (senza pudori, a quanto sembrerebbe), ma una piccola mozione d’onore a mio avviso va a Christian Slater, genitore della protagonista, e a Uma Thurman, sposa abbandonata con prole, tanto sopra le righe da lasciare la scena in cui compare in bilico tra la tragedia più fosca e la comicità assoluta.
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Nymphomaniac Vol. 1 di Lars von Trier, drammatico, 110’, Danimarca, 2013
Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård; Stacy Martin, Shia LeBeouf