Foto di scena: Daniele Timpano in Aldo Morto. Tragedia al Teatro Elfo Puccini di Milano
Foto di scena: Daniele Timpano in Aldo Morto. Tragedia al Teatro Elfo Puccini di Milano
Foto di scena: Daniele Timpano © Teatro Elfo Puccini

Aldo Moro fu uno dei protagonisti della politica italiana dalla Costituente agli anni Settanta, primo presidente del consiglio di un governo di centrosinistra, riformista minimalista, grande mediatore, deus ex machina del compromesso storico con il P.C.I. di Enrico Berlinguer. Aldo Moro venne ucciso il 9 maggio 1978 dalle Brigate Rosse dopo 54 giorni di prigionia: quindi, Aldo Morto, quando Daniele Timpano aveva solo quattro anni e non poteva nemmeno sapere chi fosse. Daniele Timpano ha “scoperto” Moro dopo dieci anni, grazie al film con Gian Maria Volonté, Il caso Moro di Giuseppe Ferrara, dove vengono ripercorsi gli ultimi drammatici giorni dello statista. Da qui il presupposto drammaturgico di Timpano, ovvero cosa faceva quando Aldo Moro veniva ritrovato crivellato di colpi nel baule di una R4 rossa. Moro non poteva aver avuto il suo conforto, di ciò che faceva Timpano al mondo non poteva importare nulla, Moro era semplicemente morto per mano del terrorismo rosso. Ma perché in fondo “rosso”?
Daniele Timpano, andato in scena alla sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini di Milano dal 24 febbraio al 2 marzo, esplora le vicende legate al delitto politico per eccellenza del secondo dopoguerra con un monologo impietoso, senza mezzi termini, in cui, con lucida determinazione chirurgica, rimuove tutti i frammenti di un periodo a cui si è potuto accostare freddamente senza alcun coinvolgimento diretto e, quindi, con una capacità oggettiva di analisi. Gag surreali si alternano alla cronaca del periodo, creando il giusto conflitto in cui tragedia e sciacallaggio mediatico si sono sempre accompagnati ad ogni celebrazione. Il frutto è uno spettacolo sapientemente aritmico, dove il pasto con il cadavere eccellente dello statista è servito, in uno sconfinamento testuale che rigetta tutti i “buonismi” del caso per ridisegnare l’Italia del presente sulle ceneri dell’assassinio di Moro. Nessuno è risparmiato dalla disamina di Timpano, nemmeno se stesso, neppure la R4 presente in scena come modellino a fargli da spalla.
Tra i lavori su Aldo Moro, questo è sicuramente il più crudo, una sconcertante analisi antiteatrale che affonda in profondità nelle tesi e contraddizioni di un periodo che ha lasciato un segno indelebile nelle coscienze. Di fatto, una kermesse scanzonata e geniale che non può certo lasciare indifferenti, e quanto meno riesce a definire, in una cornice amaramente ironica, il punto di collisione tra la tragedia umana e l’indifferenza partecipata di chi promuove la commozione di massa. Imperdibile.

Giudizio: ***1/2


Produzione amnesiA vivacE con il sostegno di Area06

in collaborazione con Cité Internationale des Arts, Comune di Parigi
Si ringrazia Cantinelle Festival di Biella

Aldo Morto.Tragedia
Drammaturgia, regia, interpretazione di Daniele Timpano

Collaborazione artistica: Elvira Frosini
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Spettacolo vincitore Premio Rete Critica 2012, segnalazione speciale Premio IN – BOX 2012, finalista Premio Ubu 2012  come “migliore novità italiana”

Aiuto regia: Alessandra Di Lernia
Oggetti di scena: Francesco Givone
Disegno luci: Dario Aggioli
Registrazioni audio: Marco Fumarola
Editing audio: Marzio Venuti Mazzi
Elaborazioni fotografiche: Stefano Cenci

Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder, Corso Buenos Aires 33
Dal 24 febbraio al 2 marzo 2014
www.elfo.org