Foto di scena: Morte di un commesso viaggiatore, regia di Elio De Capitani, presso la Sala Shakespeare del Teatro dell’Elfo di Milano
Foto di scena: Morte di un commesso viaggiatore, regia di Elio De Capitani, presso la Sala Shakespeare del Teatro dell’Elfo di Milano
Foto di scena © Teatro dell’Elfo Milano

Mai dramma – nel senso più ampio del termine – fu più attuale di quello di Willy Loman, il commesso viaggiatore ideato da Arthur Miller nel 1949. E noi, dopo oltre mezzo secolo, lo sentiamo più che mai nostro contemporaneo, in un’epoca in cui la crisi economica e umana ci sta ormai per sopraffare. Irrimediabilmente. Il dramma di Willy Loman è il dramma di chi, oggi in Italia così come in America nei primi Anni Cinquanta, si scontra con una realtà “geneticamente modificata” nella quale i sogni, i progetti, i valori autentici vengono meno, traditi dalle promesse del denaro facile e del successo ad ogni costo. A 63 anni Willy Loman viene licenziato: per anni considerato il migliore, si trova a fare i conti col mondo che cambia e che non ha più bisogno di lui. Presente e passato si sovrappongono sulla scena in un fluire spazio temporale che travolge lo spettatore in un vortice di eventi, tra realtà e visioni oniriche generate dalla mente di Willy. Originariamente il dramma avrebbe dovuto intitolarsi Inside of his head, cui Miller preferì Death of a salesman. Con la sua regia, Elio De Capitani sceglie di tornare alle origini del testo, scavando nell’interiorità del protagonista (di cui è anche eccezionale interprete) per dare voce alla sua anima, ai fantasmi che lo porteranno a scegliere la morte come unico riscatto possibile. Tra luci e ombre, tonalità di grigio e sonorità inquietanti, un cast sorprendente dà vita a personaggi complessi, multisfaccettati, immensi nel mettere a nudo la propria umanità. E il nudo iniziale si fa immagine, forte e stridente, del progressivo disvelarsi di anime fragili, lacerate, tra sogno e disillusione. Una straordinaria Cristina Crippa tocca il cuore dello spettatore con un’interpretazione intensa e dolcissima, incarnando la pazienza e l’affettività delle donne, madri e mogli disposte a donarsi completamente, ad amare e perdonare incondizionatamente. Angelo Di Genio e Marco Bonadei portano sulla scena il conflitto generazionale che da sempre contrappone genitori e figli, il rifiuto delle speranze riposte in loro e la dolorosa presa di coscienza del non essere all’altezza delle aspettative genitoriali. Morte di un commesso viaggiatore accoglie una molteplicità di tematiche, generosamente come solo il teatro sa fare, arrivando a tutte le generazioni con personaggi sempre attuali in quanto uomini e donne costantemente alla ricerca di se stessi, pericolosamente in bilico tra ciò che sono e ciò che fingono di essere.

Giudizio: ****

 

Produzione Teatro dell’Elfo

Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller
traduzione di Masolino d’Amico

prima nazionale
lo spettacolo è inserito nel programma di “Autunno Americano” del Comune di Milano

Con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni (sostituito da Massimo Brizi a partire dal 21 gennaio), Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Marta Pizzigallo
Regia di Elio De Capitani
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Scene e costumi: Carlo Sala
Luci: Michele Ceglia
Suono: Giuseppe Marzoli

Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Shakespeare, C.so Buenos Aires 33
Dal 10 gennaio al 2 febbraio 2014
www.elfo.org