La celebre commedia in cinque atti di Molière, sulle vicende dell’arido quanto taccagno Arpagone, ha trovato nella versione di Quelli di Grock al Teatro Leonardo di Milano, con la regia di Valeria Cavalli, che ne ha curato anche la traduzione e l’adattamento, e Claudio Intropido, una venatura comico grottesca con elementi di attualizzazione e interazione col pubblico tipici di questa compagnia. Innanzitutto, la nomina a Re di Francia, in quanto spettatore privilegiato, di un astante in platea e, a seguire, un “teatro nel teatro” in cui gli attori fingono di provare le rispettive parti calandosi poi nei personaggi interpretati. Un bel lavoro di mélange in cui la narrazione dei fatti – il tentativo di Arpagone di far sposare al figlio Cleante una ricca vedova tenendosi per sé la giovane Marianna, unitamente alla volontà di maritare la figlia Elisa, innamorata del giovane valletto Valerio, con il ricco Don Anselmo – viene intervallata da “fuori scena” spassosissimi che conferiscono un diverso calibro ritmico alla pièce, grazie anche all’accompagnamento “sinergico” delle musiche originali di Gipo Gurrado, eseguite dalla Nema Problema Orkestar. Ciliegina sulla torta natalizia – dopo che Freccia (qui una cameriera) ruba i soldi ad Arpagone, Valerio e Marianna ritrovano in Don Anselmo il padre creduto perduto in mare, e Cleante ed Elisa, in cambio della restituzione del bottino, riescono finalmente ad unirsi ai loro rispettivi innamorati, dimostrando quanto il padre tenesse più al “vil denaro” rispetto al sentimento, la compagnia si toglie la maschera e racconta al pubblico il duro mestiere dell’attore, sempre più compromesso e reso difficile dalle circostanze politiche e di conseguenza economiche che coinvolgono il Paese. E se si pensa che ai tempi di Molière gli attori venivano emarginati dalla Chiesa per ragioni morali al punto da essere sepolti in terra sconsacrata, il parallelismo con l’attualità italiana non è assolutamente da ritenersi inopportuno, al di là della cornice di laicità che contraddistingue il presente rispetto al passato. Una riflessione di Capodanno che, con garbo, Quelli di Grock è riuscita a comunicare pur tra le risate suscitate dalle gag. Ancora una volta, un capolavoro che mostra la validità del teatro, anche come strumento propedeutico a un approfondimento culturale sulla salute della società in cui si trova ad operare.
Giudizio: ***
QUELLI DI GROCK
L’avaro da Molière
Traduzione e adattamento di Valeria Cavalli
prima nazionale
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Con Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Cristina Liparoto, Sabrina Marforio, Roberta Rovelli, Andrea Robbiano, Simone Severgnini, Clara Terranova
Regia di Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Musiche originali: Gipo Gurrado eseguite da Nema Problema Orkestar
Costumi Anna Bertolotti
Trucco: Beatrice Cammarata
Scenografia e disegno luci: Claudio Intropido
Milano, Teatro Leonardo da Vinci, via Ampère 1 ang. P.za Leonardo da Vinci
Dal 29 novembre 2013 al 1° gennaio 2014
www.quellidigrock.it