Dal 6 al 10 novembre 2013
Sebastian Theatre Company
MATERIALI PER MEDEA
. Riva abbandonata
. Paesaggio con argonauti
di Heiner Müller
recitato in Italiano, Inglese, Tedesco, Russo, Greco
regia Mattia Sebastian
con
Benedetta Laurá, Mattia Sebastian, Chiara Nanti, Arianna Tyer
percussioni Giuseppe Amato
lightingMattia Sebastian
sound design Giuseppe Amato
Body painting Elena Tagliapietra
produzione
Sebastian Theatre Company
Artepensiero – eventi culturali
Heiner Muller
Per questa versione di Medea, Müller ha mischiato e strettamente condensato frammenti dei testi scritti da Euripide e Seneca con momenti di sogno, scrittura automatica e libere associazioni tra paesaggi moderni e scene del mito. Il risultato del testo, scritto in un periodo datato tra il 1950 e il 1980, consiste in tre parti: Passaggio con argonauti, Riva abbandonata e Materiali per Medea.
È centrale in questa rilettura della leggenda di Giasone, della spedizione degli Argonauti e della tragedia di Medea, accanto al tema del tradimento, quello della guerra (militare e commerciale) di conquista: “La storia di Giasone è il più antico mito di colonizzazione – affermava Müller in un’intervista – perlomeno nell’area greca, e la sua conclusione segna il passaggio alla storia: Giasone viene travolto mortalmente dalla sua stessa nave.
La messa in scena
Sulla riva abbandonata di un lago, scenario tipico degli sbarchi militari, l’angelo della morte attende. E’ il testimone degli orrori perpetrati negli scenari di guerra dell’umanità; è una landa colma di rifiuti (biscotti – preservativi – bottiglie – escrementi fluorescenti), segno del mesto tentativo di invadere e commercializzare la Germania dell’est con i prodotti mito. In un angolo una clandestina scalda del cibo.
L’angelo della mortetrova tra i rifiuti il cadavere di un militare (Giasone) checinarra la sua storia di colonizzatore, la sua morte, e il suo viaggio nella memoria del mito per arrivare al presente stato della evoluzione contemporanea.
Si accoppia con una puttana e la trascinain un ironico’recital’come quello delledive hollywoodiane mandate al fronte per ravvivare le truppe (gli Argonauti) che invece quigiacciono sepolte nella calce viva e stipate dentro i sacchi dell’immondizia. Una onoranza funebre postuma ai morti di allora un omaggio ai futuri eserciti in partenza. La puttana, poi,lo ammazza a bastonate.
Il nucleo tragico esplode, esce dai confini della incoscienza umana che ride, balla, scopa, beve, spara, e la storia di Medea si fa portavoce della violenza, del sopruso.
Tutti gli orrori della Storia sembra si facciano largo attraverso questo monologo con una fitta rete di immagini, memorie e citazioni.
Sebastian Theatre Company
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Medea viene recitato in cinque lingue: il tedesco come lingua primaria dell’autore; l’inglese come segno della globalizzazione, russo per il contrastato periodo rappresentato dal Muro di Berlino; l’italiano e il greco comemadri della tragedia.
Una operazione teatrale multilinguistica che vuole ampliare ancor più il contesto mulleriano per portarlo il più vicino possibile alla visione universale e planetaria che Muller espone nei suoi testi.
Con Materiali per Medea (2010, International Theatre Festival, Japan) il regista Mattia Sebastian ha iniziato la sua ricerca linguistica e sonora invitando attori di diverse nazioni a lavorare su un classico contemporaneo e a trovarne la radice comune utilizzando la loro lingua nativa per recitarlo.
Dopo Medea sono seguitiTurandot tratto da Brecht e Gozzi e la recente La cantatrice calva di Ionesco (spettacoli prodotti da Tadashi Suzuki), con l’inserimento di attori asiatici.
Mito di Medea
Medea, dopo aver aiutato il marito Giasone e gli Argonauti a conquistare il vello d’oro, uccidendo il proprio fratello, si è trasferita a vivere a Corinto, insieme al consorte ed ai due figli. Dopo alcuni anni però Giasone decide di ripudiare Medea per sposareGlauce, figlia di Creonte, re di Corinto. Questo infatti gli darebbe diritto di successione al trono.
Vista l’indifferenza di Giasone di fronte alla sua disperazione, Medea medita una tremenda vendetta. Manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morire fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello, e muore. Per assicurarsi poi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui.
INFORMAZIONI
Prenotel 0234532140 lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20
Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22. Lunedì > venerdì ore 11 > 13;
Botteghino del teatro, via Mac Mahon 16, nei giorni di spettacolo, un’ora prima dell’inizio;
il sabato ore 11 > 13 e 16 >22 -solo per spettacoli con abbonamento di “Invito a Teatro”- per tutti gli altri spettacoli 17 > 22. Domenica, un’ora prima dello spettacolo.
Abbonamento Outoffcard
Intero 60 Euro6 spettacoli a scelta(escluso i Festival “Danae” e “Mito”;gli spettacoli “Baile de Palabra”,“Exodos”,“Farfalle nello stomaco”, “La prima periferia” e gli spettacoli del Teatro dei bambini)Under 2554 Euro; over 6542 Euro
acquista online direttamente dal sito www.teatrooutoff.it
Intero 18 Euro – costo prevendita e prenotazione 1,50/1,00 Euro
Salvo diverse indicazioni per specifici spettacoli
Riduzione 12 Euro under 25 ; 9 Euro over 65
Convenzione con il Comune di Milano
Orari spettacoli da martedì a sabato ore 20.45; domenica ore 16.00
Salvo diverse indicazioni per specifici spettacoli
trasporti pubblici tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto
Teatro Out Off 20155 Milano via Mac Mahon 16
Uffici via Principe Eugenio 22 telefono 02.34532140
Fax 02.34532105 info@teatrooutoff.it; www.teatrooutoff.it
Bistrot del teatrotel. 0239436960