Foto slide © Teatro Arsenale Milano

 

Dal 26 al 30 ottobre 2013

Lumen 3

di Giuliano Corti e Walter Prati

Nella civiltà dell’immagine abbiamo voluto realizzare uno spettacolo che avesse come centro visivo il buio con tutte le sue possibili sfumature.

Il buio viene spesso considerato l’anticamera del lato oscuro, uno spazio dove non vediamo ciò che ci circonda e il nostro mondo interiore tende a prendere il sopravvento. Ma questo è solo un aspetto, poiché attraversando il buio abbiamo l’opportunità di scoprire ciò che la nostra fantasia ha tenuto segreto e protetto dalle ingerenze continue delle “immagini” esterne.

Lumen 3 è un’opera di teatro musicale in cui ci troveremo completamente immersi nel buio, attorniati da molte fonti sonore – elettroniche e acustiche – e stimolati da profumazioni ed essenze. Saremo chiamati ad immaginare la parte visuale dello spettacolo, a risvegliare le nostre energie creative e a relazionare le emozioni sensoriali con il nostro vissuto. (Walter Prati)

ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

 

Dal 12 al 24 novembre 2013

Nella giungla delle città

di Bertolt Brecht

Nella giungla delle città – Im Dickicht der städte – (1921-1923) è uno dei primi lavori di Bertolt Brecht e risente della forza nascente delle opere prime. Ambientato in svariati luoghi di una città contemporanea, il testo mette in rilievo i conflitti tra generazioni, tra cultura e sottocultura, tra autoctoni e immigrati, tra economia e sentimento. Temi tutti più che mai attuali.

Canto dell’autore drammatico (B. Brecht)

Sono un autore drammatico. Mostro

quel che ho veduto. Sui mercati duomini

ho veduto come si commercia luomo. Questo
mostro, io, lautore drammatico.

Come insieme nelle stanze si adunano a fare progetti
o con manganelli di caucciù o con denaro,

come stanno per le strade e aspettano,

come gli uni agli altri preparano insidie

pieni di speranza,

come fissano appuntamenti,
come a vicenda si impiccano,

come si amano,

come difendono la preda,
come mangiano,

questo io mostro.

Le parole che si rimandano, le riferisco.
Quel che dice la madre al figlio,

quel che ordina chi dà lavoro a chi lo esegue,
qu
el che risponde la moglie al marito,

tutte le parole di preghiera, di comando,

di implorazione, di equivoco,

di menzogna o ignoranza,

di bellezza o di offesa,

tutte io riferisco.

Nato ad Augsburg nel 1898, nel 1920 si stabilì a Monaco, dove scrisse Im Dickicht der Städte (Nella giungla delle città, 1921-22). Nel 1924 si trasferì a Berlino dove iniziò a lavorare con il regista Erwin Piscator che stava sperimentando una nuova forma di “teatro proletario”. Sotto l’influenza di Piscator, Brecht iniziò ad elaborare la propria teoria del “teatro epico”. Il 28 febbraio 1933 lasciò la Germania recandosi prima a Zurigo e, nel 1940, negli Stati Uniti. Stabilitosi in California, frequentò i numerosi intellettuali tedeschi che avevano trovato rifugio negli USA. Nel 1947 venne interrogato dal famigerato “Comitato contro le attività antiamericane” presieduto dal senatore McCarty che nell’immediato dopoguerra condusse una violentissima campagna accusatoria contro gli intellettuali democratici e di sinistra. Nello stesso anno lasciò gli Stati Uniti. Nel 1948 decise di accettare la sovrintendenza del Deutsches Theater e si stabilì a Berlino Est. Gli anni successivi furono caratterizzati da una continua oscillazione tra successi e difficoltà politiche con il regime filosovietico della Germania orientale. Da un lato Brecht rappresentava per la Germania Est un raro esempio di intellettuale tedesco che aveva scelto di vivere e lavorare in quel Paese; dall’altra il suo anticonformismo gli impedì di omologarsi mantenendo un’indipendenza critica poco gradita alle autorità. Morì nel 1956. Secondo la sua volontà venne sepolto a Berlino di fronte alle tombe di Hegel e di Fichte.

produzione teatro arsenale

traduzione paolo chiarini

adattamento e regia marina spreafico

con (in ordine alfabetico) marino campanaro, giovanni di piano, mario ficarazzo, paui galli, vanessa korn, claudia lawrence, mattia maffezzoli, lorena nocera, fabrizio rocchi

spazio scenico pierluigi salvadeo

ambientazione sonora walter prati

luci christian laface

ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

INGRESSO: intero € 30 / ridotto € 22 – 15

 

15 dicembre 2013

Scuola Teatro Dimitri

Orlando Furioso

ispirato al poema di Ludovico Ariosto

L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, con la sua geniale fusione del ciclo epico di Carlomagno con quello romanzesco della Tavola Rotonda, torna a far risplendere i suoi mirabolanti mondi fantastici attraverso lo spettacolo di fine formazione degli studenti del 3° anno Bachelor della Scuola Teatro Dimitri. Sullo sfondo della guerra dei cavalieri di Carlomagno contro l’esercito saraceno, il poema narra di come il paladino Orlando si innamori a tal punto di Angelica, principessa del Catai, da perderne il senno. Per salvare lui e le sorti dell’impero cristiano interverrà Astolfo, principe inglese che, a cavallo dell’ippogrifo, intraprenderà un viaggio sulla luna. È lì, infatti, che finiscono tutte le cose perse sulla terra: tra queste Astolfo troverà anche, in un’ampolla, il senno di Orlando, che potrà così essere restituito al suo legittimo proprietario… Un materiale straordinario, attraverso il quale la Scuola Teatro Dimitri invita il pubblico a un meraviglioso viaggio pieno di avventure, di combattimenti e dei colori della musica, della danza e dell’acrobazia.

regia volker hesse

con gli studenti del 3° anno Bachelor della Scuola Teatro Dimitri

ORARIO SPETTACOLO: ore 19.00

INGRESSO: posto unico € 5

 

20 dicembre 2013

Scuola di Teatro Arsenale

La scuola per la città

Sono molti anni che gli studenti del secondo anno di Scuolarsenale si presentano al pubblico con delle serate aperte di teatro. Questo avviene due o tre volte all’anno, per due o tre sere ogni volta.

Si tratta di serate composte da brevi numeri, creati dagli studenti, che elaborano i loro pezzi autonomamente, ispirandosi
a quanto scoperto durante le lezioni.

Il pubblico è normalmente composto di invitati, amici, conoscenti, ex studenti che tornano abitualmente a vedere come progredisce la scuola.

Queste serate sono tra le cose migliori che ho mai visto a teatro.

Lo sono per i temi affrontati, per la qualità della realizzazione, per la necessità di comunicare che le motiva, per il piacere del teatro che comunicano.

Ho pensato così di promuovere queste serate per un più vasto pubblico. Sono certa che saranno una scoperta, un piacere, e aiuteranno a ristabilire quel rapporto vivo e gioioso tra attori, pubblico e spazio teatrale che è vitale, ed essenziale, per il teatro. (Marina Spreafico)

ORARIO SPETTACOLO: ore 19.00

INGRESSO GRATUITO

 

Dal 10 al 26 gennaio 2014

Preferirei di no

Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini

di Riccardo Mini dal libro di Giorgio Boatti

Preferirei di no è una drammaturgia realizzata a partire dal libro di Giorgio Boatti (Einaudi 2001), la storia dei dodici professori che, nel 1931, dissero di no a Mussolini. One third of all Americans over age 18 had a back problem in the past five years cialis tabs severe enough for them to seek professional help. It purchase levitra online purchase levitra online article is not some very serious disease as it is seen in every second man these days. No doubt that Cycling is sildenafil buy in canada good for your health but certain precautions against impotence is also a matter to consider. However, there are many elders, who are quite healthy and enjoy cheap levitra professional their sexual life to the fullest.

Quando la dittatura fascista impose ai professori universitari il giuramento di fedeltà, su oltre 1200 fra ordinari e incaricati, solo dodici si rifiutarono di piegarsi al duce, perdendo la cattedra e subendo, nell’Italia massicciamente sottomessa al regime, un raggelante isolamento, venendo esclusi da tutte le accademie e le associazioni del Regno.

Erano intellettuali differenti per origine, carattere, modo di pensare, estrazione sociale. In quell’autunno impartirono la più magistrale delle lezioni, insegnando che dire no è una scelta dovuta, prima di tutto a sé stessi.

L’imposizione del giuramento rappresentò una ferita per ogni libera coscienza, alla quale i dodici risposero con la singolare forza della loro testimonianza. Il loro gesto, privo di enfasi, fu il risultato di uno scarto individuale rispetto a quei modelli di uniformità e di irreggimentazione dell’intellettualità che cominciavano a imporsi in quegli anni e che costituirono una costante del ventennio fascista.

Lo spettacolo, prendendo spunto dalla ricostruzione storica di Giorgio Boatti, vuole ripercorrere i tragitti di vita, talvolta intrecciati tra loro, di alcuni di questi dodici isolati viaggiatori che, pur nella diversità della loro estrazione socio-culturale e delle loro idee politiche e convinzioni religiose, fecero una scelta individuale rigorosissima; mondi di umanità e semplicità che sanno parlare, ancora oggi, con forza ed efficacia.

drammaturgia riccardo mini

con compagnia teatro arsenale

spazio scenico massimo scheurer

luci christian laface

collaborazione artistica marina spreafico, ino lucia

ambientazione sonora walter prati

regia valentina colorni

produzione teatro arsenale

ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

INGRESSO: intero € 30 / ridotto € 22 – 15

 

Dal 19 al 24 febbraio 2014

La lezione di musica e Solve et coagula

Un viaggio nella musica

di

Guido Morini, musica

Marco Beasley, libretto

Marina Spreafico, altri testi

Il pubblico si prepari a partire per un viaggio che attraverso la strada di un’originale lezione di musica approda ad un’opera musicale. Il viaggio dura sei giorni: i primi quattro sono dedicati alla Lezione di Musica, gli ultimi due all’opera Solve et Coagula. Scopo principale è quello di fornire una chiave per aprire porte chiuse o semichiuse del mondo musicale, per poter poi gioire maggiormente della musica. Come capire di più quello che ascoltiamo e quindi averne maggior piacere? Senza chiavi di accesso tutto diventa qualsiasi, siamo vittime di un ‘mi piace’ ‘non mi piace’ un po’ casuale. Tentano di rispondere a questa domanda Guido Morini, uno dei più noti musicisti che si dedicano alla musica antica, compositore, organista e cembalista e Marina Spreafico in questo caso presentatore, nella prima parte; Accordone Ensemble con Marco Beasley nella seconda.

La prima parte del viaggio è dunque un concerto-spettacolo-conversazione, la seconda parte approderà all’opera Solve et Coagula.

Dice Guido Morini autore delle musiche dell’opera: “Dopo l’avvento della registrazione discografica e ancor più con l’enorme diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, ascoltare musica è diventato quasi un obbligo: viviamo sollecitati ogni giorno da una moltitudine di stimoli sonori diversi, tanto che siamo giunti a considerare egualmente familiari e contemporanee espressioni musicali in realtà assai lontane nel tempo e nello spazio. Accordone, l’ensemble musicale creato con Marco Beasley, si ispira ai valori, alla poetica e alle capacità del musicista antico: affianchiamo all’interpretazione della letteratura del passato la composizione di nuove musiche. Ci impegniamo a coniugare l’eredità culturale con il presente. Difendiamo la forza dell’identità nella tradizione, certi che la modernità di una qualsiasi espressione artistica non implichi il rifiuto del passato né la sterile ricerca del “nuovo” a tutti i costi”.

E Marco Beasley, cantante e autore del libretto di Solve et Coagula: “Questo lavoro è dedicato a Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero, morto nel 1771. Esperto di architettura e di arti militari, studioso del sanscrito, dell’ebraico e del greco antico, amante dell’arte musicale, inventore di nuovi procedimenti tipografici, Accademico della Crusca, primo Gran Maestro della Massoneria Napoletana, ma soprattutto scienziato ed esperto dell’arte alchemica. Dei suoi misteriosi esperimenti, per i quali veniva accusato di stregoneria dal popolo, sono rimaste poche ma importanti testimonianze, la maggior parte raccolte nella Cappella Sansevero, sita nel palazzo di famiglia, strabiliante monumento all’arte scultorea del secolo XVIII e autentico percorso simbolico e spirituale”.

Con la partecipazione di Arsenale-lab per la parte teatrale.

produzione teatro arsenale

regia marina spreafico

con guido morini (cembalo, direzione); marco beasley (canto); elisa citterio, rossella croce (violini); gianni maraldi (viola); marco frezzato (violoncello); franco pavan (tiorba); marina spreafico e arsenale-lab (attori)

luci christian laface

ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00

INGRESSO: intero € 30 / ridotto € 22 – 15

 

Dal 2 al 15 luglio 2014

Hell screen

Racconto d’inferno

di Ryunosuke Akutagawa

Dopo il successo di Kafka sulla spiaggia, lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Murakami, Kuniaki Ida si ispira questa volta ad un altro grande scrittore del ‘900 giapponese, Ryūnosuke Akutagawa, autore di brevi racconti che, rifacendosi spesso per l’ambientazione all’antico Giappone, si immettono poi nel moderno filone noir di ispirazione europea.

La storia di Hell screen è narrata da un anonimo personaggio, al servizio del Gran Signore Horikawa. E’ pittore di corte un eccelso artista, Yoshihide, che ha fama di avere poteri soprannaturali. Uomo dal carattere spigoloso e ostile, ama solamente la sua unica figlia, che i pettegolezzi di corte vogliono essere amata a sua volta dal signore di casa. Per questo Yoshihide chiede insistentemente e senza successo a Horikawa di liberarla dal servizio. Un giorno Horikawa commissiona a Yoshihide un grande paravento che rappresenti scene dell’inferno buddista. Abituato a trarre ispirazione dalla realtà, l’orribile morte della figlia sarà il soggetto che gli permetterà di terminare il suo capolavoro.

Ryūnosuke Akutagawa (1892-1927), autore di racconti, poeta e saggista, è uno dei massimi scrittori giapponesi del ‘900. In Occidente la sua f
ama è legata soprattutto al racconto Rashomon, cui si ispirò Kurosawa per realizzare l’omonimo film, premiato con il Leone d’Oro a Venezia nel 1951. Nato a Tokyo da genitori anziani, la madre manifestò presto i segni della pazzia. Per questo all’età di un anno il giovane Akutagawa venne affidato agli zii materni. La sua nuova famiglia, discendente di samurai, lo accolse amorevolmente facendolo crescere in un ambiente culturalmente raffinato e stimolante. Laureato in letteratura inglese all’Università di Tokyo, raggiunse presto la fama come scrittore. La paura di avere ereditato la follia materna lo perseguitò tutta la vita fino al suicidio, avvenuto nel 1927, all’età di 35 anni.

produzione teatro arsenale

adattamento e regia kuniaki ida

con compagnia teatro arsenale, arsenale-lab

luci christian laface

ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21.00

INGRESSO: intero € 30 / ridotto € 22 – 15

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

Tel. 02 8321999

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teatro@teatroarsenale.it