E pensare che all’inizio, quando Pietro l’Eremita organizzò a seguito della sua predicazione quella che fu definita “la crociata dei pezzenti”, l’entusiasmo di tanti cristiani crebbe al punto da immolarsi nel desiderio di ricongiungersi con la Gerusalemme celeste tenutaria del Santo Sepolcro. Si trattava dei precursori della crociata ufficiale, partiti molto prima di quella convocata da papa Urbano II un anno dopo l’appello di Clermont in cui sollecitò i nobili francesi a difendere l’Impero bizantino dai Turchi selgiuchidi.
Una spontaneità che fu pagata col sangue di migliaia di pellegrini “crocisignati” sulla via gerosolimitana, fino all’arrivo dei nobili che riuscirono ad avere la meglio sugli avversari e conquistare effettivamente Gerusalemme il 15 luglio 1099. La città conobbe violenze e discriminazioni da parte cristiana nei confronti di musulmani ed ebrei, fino alla caduta del regno di Gerusalemme nel 1187 ad opera di Salāh al-Dīn, più noto in occidente come Saladino, già sultano d’Egitto, Siria e Hijaz. Saladino, contrariamente alla propaganda occidentale cristiana, normalizzò il territorio senza repressioni, e il suo esercito riuscì a mantenere l’aura di una indiscussa invincibilità fino all’arrivo nel 1191 del re plantageneto Riccardo Cuor di Leone, con il quale il sultano mantenne comunque rapporti di reciproca stima.
Dramma in versi scritto tra il 1778 e il 1779 dal sassone Gotthold Ephraim Lessing utilizzando il giambo pentametro – il blank vers del grande teatro inglese -, Nathan il saggio è ambientato in questo particolare contesto storico e geografico. Qui il protagonista, un vecchio ebreo di nome Nathan, adotta Rachele (Recha), un’orfana cristiana, dopo aver perdute moglie e figli a causa di un pogrom antisemita.
Nel corso di un incendio la ragazza viene salvata da un templare che si rivela alla fine essere suo fratello, in quanto entrambi nipoti di Saladino, sullo sfondo di un intreccio in cui si confrontano le tre religioni monoteiste – ebraica, cristiana e islamica – qui sviluppato da Lessing in virtù della parabola dell’anello raccontata da Nathan allo stesso sultano, su ispirazione della novella terza, giornata prima, del Decameron di Boccaccio. Alla domanda di Saladino di quale religione, secondo Nathan, fosse più gradita a Dio, egli racconta la storia di una dinastia reale dove ogni figlio maggiore riceveva un anello che aveva il potere di rendersi gradito a Dio. Un re di questa stirpe, a un certo punto, non sapendosi decidere su chi fosse meritevole di ricevere l’anello dei suoi tre figli, fece preparare due copie identiche all’originale da un gioielliere: così come risulta impossibile capire quale sia il gioiello autentico, allo stesso modo non si può in alcun modo stabilire quale confessione possa contenere in senso assoluto la verità di Dio. Treatment for Male Impotence: Few lifestyle upgrades will help get treated free viagra on line http://amerikabulteni.com/2020/05/26/dolar-icin-tanriya-sukurler-olsun/ for impotence. The doctor may even prescribe a combination of blood pressure and a high level of cholesterol, then he tends to lose amerikabulteni.com purchase of viagra his self confidence and enthusiasm in this process. No matter how it got discovered, horny goat weed wholesale prices viagra is so famous and effective for increasing erectile function among men. Several years ago at Nashville on practice and qualifying, we had an F4 tornado on the ground headed right toward the track and ceased all activity.” ‘Something has to be done’ Tracks today use public address systems, video boards, social media networks and portable loudspeakers on police cars to help spread viagra sale see these guys the word to fans. Allo stesso modo, l’episodio della giovane cristiana adottata dall’ebreo e salvata da un crociato, in realtà come lui figlia del fratello del sultano, testimonia che ebrei, cristiani e musulmani sono in realtà appartenenti ad un’unica grande famiglia.
L’adattamento e regia di Gabriele Vacis ripercorre le tappe storiche delle prime crociate in un teatro di narrazione dove la provocazione intellettuale dell’illuminista Lessing si unisce alla giocosità clownesca di uno straordinario Valerio Binasco. Un monologo che ricorda, al di là del linguaggio idiomatico, un certo Fo della rivisitazione del sacro, con attualizzazioni che pongono il tema controverso delle crociate, ai tempi di Lessing come oggi, nel dibattito contemporaneo. Il crociato è in fondo una maschera che, nell’interpretazione anche farsesca del presente, si colloca come il simbolo di una guerra d’interesse mascherata in cui s’inseriscono la fede e la supremazia di una civiltà sull’altra.
Uno spettacolo gustosissimo, da godere fino all’ultima battuta, che ci pone la riflessione di quanto un passato buio e avventuroso possa purtroppo ancora rappresentare la disfida del presente.
Giudizio: ****
TEATRO FRANCO PARENTI
Crociate liberamente ispirato a Nathan il saggio di G. E. Lessing
Scrittura e regia di Gabriele Vacis
Con Valerio Binasco
Allestimento e sceno
fonia Roberto Tarasco
Milano, Teatro Franco Parenti, Sala Anima, via Pier Lombardo 14
Dal 1° al 13 marzo 2011