Una gabbia alchemica, al cui interno si compie la sublimazione pervasiva del male. Dentro questa torre sperduta in un’isola del Nord Europa, vivono Edgar, un capitano d’artiglieria che non è riuscito a raggiungere la promozione a maggiore, e sua moglie Alice, un’ex attrice che ha dovuto abbandonare la carriera artistica per essere moglie e madre. Venticinque anni di matrimonio in cui frustrazioni e rancori mai sopiti portano la coppia sull’orlo di un abisso dove ciascuno dei due cerca di far precipitare l’altro. Non solo, nel praticare l’esercizio di una costante e reciproca tortura, distruggono l’anima di tutti coloro che li circondano o li hanno frequentati, inclusi i figli: due sono morti uccisi dalla tristezza, gli altri due si sono trasferiti in città. Sul pavimento dell’eremo definito “fortezza”, circuito beckettiano circondato da sbarre, rimangono le macerie di un’esistenza consumata nell’odio. Quando torna dopo tanti anni Kurt, un ispettore di quarantena, cugino della donna e ispiratore del matrimonio dei due, la coppia trova un diversivo per le proprie ambizioni di crudeltà. Just log in to the site, fill up a form, provide the credit card tadalafil 100mg num in a slot and submit. The side effect of the drug also cause in widening viagra price the blood vessels that may disappear after effecting some time. Here are a few traits of this world-class medication liked by millions users throughout the world- Quick and long lasting results- It is highly recommended and advised. on cialis line Thus, a generic viagra tadalafil male gets extra energy and power in the early life before the andropausal stage. Alice seduce l’uomo riducendolo ad essere suo schiavo, nel tentativo di far ingelosire Edgar; questi, in realtà, circuisce a sua volta Kurt per sottometterlo e strappargli la coscienza, annientandolo come individuo. Un gioco duro, violento, che dura fino a quando Kurt non decide di abbandonare Alice e Edgar al loro inferno. Unica compagna rimasta alla coppia, la Morte, insidiosa, permanente, ora nei panni della serva Kristin, ora nella sua evoluzione in quelli della vecchia “strega” Maya: un personaggio nel quale Alice si specchia, fino a far precipitare se stessa nella sua immagine. A vincere, è sempre lei, la “fortezza”, la torre most dangerous che assorbe e trasmette malvagità, e che solo la coppia, indissolubile nonostante tutto, prigioniera della stessa spirale che li avvolge e li attrae in una danza perpetua, può ripulire.
Formalmente un vaudeville, La danza della morte è un capolavoro dove la farsa si riflette nella tragedia, sul filo sottile che divide la vita e la morte, nel corso di una partita a scacchi dove a vincere e mettere in scacco tutti è lei, la Morte, l’esprit dell’eremo dove l’amore viene precipitato nel livore di un conflitto senza fine. Alberto Oliva, nella celebrazione del centenario dalla morte di August Strindberg, si avvale di un cast dove, oltre al talento naturale di John-Alexander Petricich nel ruolo di Edgar, peraltro ispiratore della rassegna dedicata al drammaturgo svedese e regista di Sogno, spettacolo andato in scena all’Out Off ad inizio stagione, troviamo un altrettanto bravo Andrea Fazzari nella parte di Kurt, e due straordinarie presenze, volutamente somiglianti, quella di Marta Lucini nel personaggio di Alice e di Chiara Zerlini in quello della morte. Uno spettacolo dove il conflitto delle parti è giocato con ironia amara, riuscendo a sublimare la decadente identità borghese dei soggetti nell’astrazione di una diabolica presenza.
Giudizio: ***1/2
Produzione Teatro Popolare Italiano e Teatro Out Off
La danza della morte di August Strindberg
Con John – Alexander Petricich, Marta Lucini, Andrea Fazzari, Chiara Zerlini.
Regia, scene e costumi di Alberto Oliva
Consulenza storico letteraria Andrea Bisicchia
Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16
Fino al 1° luglio 2012