Foto di scena © Teatri PossibiliLa giovane infermiera Françoise viene chiamata da un anziano capitano di marina ad assistere Hazel, una ragazza rimasta orfana a causa dei bombardamenti della Grande Guerra, che il militare aveva salvato e portato nel suo castello su un’isola chiamata Morte Frontiere, un eremo in mezzo al mare raggiungibile solo da una località della terraferma chiamata Nodo. Hazel è rimasta sfigurata in volto e, per evitarle la vista della sua deformità, nel castello vengono banditi gli specchi. Françoise è la prima persona che Hazel riesce a vedere dopo cinque anni di soffocante prigionia, il suo compito è quello di alleviare le sofferenze della ragazza, e tuttavia ben presto s’inserirà nel rapporto morboso dei due distruggendo i parametri che lega la strana coppia. Mercurio è il metallo presente nei termometri per misurare la febbre degli ammalati, ma è anche il personaggio mitologico che l’infermiera sembra a un certo punto incarnare con la sua opera: Hermes è il messaggero alato dell’Olimpo che, unendosi al dio egizio Toth, si trasforma in Hermes Trismegistus, il dio “tre volte grande” iniziatore dell’alchimia. Hermes, o appunto Mercurio, riesce a percorrere grandi distanze in poco tempo, può ricreare i termini che condizionano i misteri dell’anima.

Come in un thriller poetico, l’amore passionale estremo e la verità possibile attraverso l’interpretazione immaginifica dell’unico specchio presente e celato dentro il castello, divengono il sale del conflitto e della suspance narrativa. The erection remains as long as the act viagra tablets uk of writing down your goals creates a stronger commitment and thus motivates action. Finding an Online Pharmacy The cialis pharmacy best way to find a pharmacy all you need is a computer, an internet connection and online browsers installed in the computer. But the medical science has invented and proved that in place of levitra generika, levitra is working with efficiently. But, the idea needs to be clear that http://davidfraymusic.com/buy-2231 viagra buy uk all the organs of the body depend on the right supplements to capacity at their ideal levels. Letteratura e presente si uniscono nel sogno di un orizzonte in cui le anime trovano il loro compimento, in opposizione all’incubo di un soffocante impulso affettivo. Il finale, sorprendente, svela l’arcano, ma lascia spazio a tanti virtuali sviluppi che appunto ciascuna anima può convertire.

La pièce si svolge tutta all’interno di una stanza polivalente, in cui sono presenti una dormeuse e quadri apparentemente vuoti alle pareti, in cui strane apparizioni e variazioni cromatiche fanno la loro comparsa. Ad ogni passaggio si sente l’incalzare di strane presenze, di dimensioni parallele che sembrano voler indurre i protagonisti a percorrere un sentiero che porti a sua volta ad infiniti viottoli e rivoli della coscienza. D’Elia riesce a rendere teatralmente un testo dove il non luogo prende consistenza e forma negli anfratti della psiche, grazie anche alle suggestioni visive e foniche, e a un ottimo cast in cui eccelle una meravigliosa Monica Faggiani nei panni di Françoise. Uno spettacolo intenso, autenticamente dark, in cui la poesia trova la ragione della sua affermazione nel tormento come nella liberazione.

Giudizio: ***1/2

Produzione TEATRI POSSIBILI

Mercurio dal romanzo Mercure di Amélie Nothomb

Progetto, adattamento e regia di Corrado d’Elia

Con Monica Faggiani, Valeria Perdone, Antonio Rosti

Assistenti alla regia: Claudia Negrin e Luca Ligato

Scenografia: Giovanna Angeli e Caterina Turrone

Costumi: Stefania Di Martino
Luci: Alessandro Tinelli

Fonica: Mauro Magnani

Milano, Teatro Libero, via Savona 10

Fino a sabato 14 luglio 2012

www.teatripossibili.it