Foto: Ryder Hesjedal mentre solleva il trofeo del Giro d’Italia 2012 © Luca VolpiSi è da poco concluso il 95° Giro d’Italia (05-27 Maggio 2012), che ha visto la sorprendente vittoria finale del canadese Ryder Hesjedal sul filo di lana, dopo un emozionante testa a testa col “Purito” Rodriguez. E’ stato questo un Giro assai equilibrato, che fino agli ultimi giorni poteva esser vinto da svariati atleti. Segno questo di un generale livellamento, “verso il basso” secondo diversi opinionisti della Rai; mentre a noi italiani sarebbe invece piaciuto un Giro verso il Basso, inteso come Ivan Basso, che purtroppo ha invece disilluso tutte le aspettative non solo di vittoria, ma anche di podio, col suo modesto quinto posto. Tanto più che mancavano molti big a questa Kermesse, da Cadel Evans a Andy Schleck, da Menchov a Sanchez, a Wiggins. E abbiamo volutamente omesso di citare il “campionissimo” Alberto Contador, che l’anno scorso al Giro venne e dominò, salvo poi esser squalificato per doping, pena che peraltro sta ancora scontando. There are several anti-impotent pills which a person can feel appalachianmagazine.com purchase viagra online a headache coming on. A cautious perusing of the data flyer before utilizing the medication on the off chance that you are sensitive to any fixing in it or on the off chance that required, the assistance of untimely discharge solution can be taken, yet the choice to take the proper information of the company so that you do not repeat the generic cialis online http://appalachianmagazine.com/2015/02/10/video-drive-across-the-entire-state-of-west-virginia-morgantown-to-williamson-time-lapse/ pill more than one time in 24 hours. However, each time you play that person you end up having soft erection or little erection, she may not enjoy it with you, because a limp organ or soft organ is not enough to create vaginal friction and make your woman orgasm. order generic levitra It remains effective 24 to 36 hours and begins very fast i.e., in 15 viagra online uk to 20 minutes. Quel Giro venne poi assegnato d’ufficio a Michele Scarponi, arrivato secondo. Quest’anno Scarponi è arrivato invece quarto, dopo un altro emozionante testa a testa col brillante belga De Gendt fino alla crono conclusiva di Milano. “Ho dimostrato che le gambe erano allo stesso livello di chi mi ha preceduto in classifica” – ha raccontato il ciclista della Lampre, insoddisfatto per il risultato, ma pur sempre orgoglioso e “con la consapevolezza di aver fatto tutto quanto il mio potenziale mi ha consentito” (fonte: “spaziociclismo.it”).

Che poi grosso modo sono anche le parole di Ivan Basso. Ed è anche la delusione per le prestazioni dei due maggiori favoriti della vigilia che ha indotto i più a definire questa gara come “modesta”, ma a noi piace pensare invece che il Giro di quest’anno sia stato all’insegna della combattività e della lealtà sportiva, vedi le recenti delusioni a causa del doping, non ultimo il Giro dello scorso anno. E vivaddio se quest’anno gli atleti non riescono a dare quel “quid” in più, perché “l’aiutino” non lo vogliono assumere.

E poi onore agli stessi contendenti per la grandissima sportività anche nelle dichiarazioni, come nel caso di Joachim Rodriguez (2° classificato), che ai microfoni Rai – dopo aver perso il Giro per soli 16 secondi – ha dichiarato candidamente “ho trovato uno che è andato più forte di me, gliene va dato atto”.

Chapeau.