Dopo la sfolgorante cerimonia di apertura, fra costumi coloriti e musiche vintage, ci si è calati immediatamente nella realtà delle competizioni sportive, con prestazioni emozionanti, ma anche clamorose topiche, con polemiche annesse. E d’altronde, parlando di gare, non si poteva che cominciare rapidamente, e in modo molto ben organizzato, considerati i tempi ristretti dei Giochi (27 Luglio-12 Agosto). Un plauso in tal senso va senz’altro agli Inglesi, pur con qualche pecca nel riempire tutti gli spalti: cosa del tutto comprensibile, visto come gira l’economia in questo momento. Peraltro la crisi parrebbe anche di valori, per molti atleti, considerando l’alto numero di dopati rimandati a casa, il “biscotto” di alcune compagini nel badminton, con annesse squalifiche, e casi particolari poco “decoubertiniani”, come il morso “alla Tyson” del judoca cubano Despaigne. Per quanto riguarda casa Italia, al momento – mentre scriviamo la squadra femminile di fioretto ci ha regalato l’ennesima emozione, Ndr – ci accingiamo a chiudere il giro di boa della prima settimana con un bottino di tutto rispetto: 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi, undici medaglie in tutto. Di questi allori, rimarranno in particolare nel nostro cuore e nelle nostre menti il “triplete” della scherma femminile, coi primi tre posti sul podio del fioretto individuale conquistati dalle formidabili Di Francisca, Errigo e Vezzali, esattamente in quest’ordine, con il suggello dell’oro di squadra a pochi giorni di distanza; l’oro del canoista slalomista Daniele Molmenti, di cui ci sono piaciute decisamente la sicurezza e la grinta sin dalle dichiarazioni pre-gara; l’oro della squadra di tiro con l’arco, che ha battuto i molto più atletici nordamericani con l’applicazione e la concentrazione. Difficile comunque che riusciremo ad eguagliare le 28 medaglie di Pechino 2008. Qualcosa potrebbe e dovrebbe arrivare ancora dalla scherma a squadre, dal pugilato, dalla pallavolo, dagli sport di tiro, da quelli a remi. Poor sexual performance as a result of erectile dysfunction is one of them. tadalafil super active But, before you go out and buy a bottle of ED pills from a reputed sildenafil discount web chemist. The wear particles from the Metal-on-Metal hip implants have been the cause of debate and discussion of health experts as it was linked to several cases of prosthesis failure, medical news reports say. viagra 100 mg devensec.com Linkbait cialis price online purchasing this is a controversial writeup that compells other webmasters to link to your article. Nell’atletica possiamo contare praticamente solo sul marciatore Schwazer e sul saltatore Donato. Mancano purtroppo all’appello i podi di discipline come il nuoto e il tiro al piattello, da cui ci si aspettava certamente di più. Ma nel nuoto la Pellegrini non è stata in grado di andare meglio del quinto posto, sia nei 200 che nei 400 sl, e la squadra maschile è caduta in una debacle a dir poco storica, con l’eliminazione in batteria dei vari Magnini, Dotto e company. Lasciano a dir poco interdetti le polemiche che si sono innestate da queste sconfitte, partite dalle dichiarazioni a caldo di Filippo Magnini sui social network, del tipo: “abbiamo cannato tutta la preparazione”. Si è scoperto, per usare le parole del compagno e velocista Luca Dotto, letteralmente un “clima irrespirabile” (dalla “Gazzetta dello Sport”), che a quanto pare avrebbe condizionato tutti gli atleti.
Discorso analogo, in quanto a clima interno alla squadra, riguarderebbe il canottaggio, con la polemica a distanza del duo Sartori-Battisti, fresco vincitore dell’argento. In questo caso il problema pare essere la stessa federazione, che avrebbe lasciato gli atleti ad allenarsi da soli, complice anche un sistema di divisione dei settori tecnici, tipo casta.
Allargando il discorso, l’organizzazione e le strutture sono il vero tallone d’Achille di tutto lo sport italiano, che andrebbe riordinato sin dalle scuole dell’obbligo.
Ma qui si tratterebbe di scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora…