Uscito gli ultimissimi mesi dello scorso 2009, una rivisitazione dei più celebri successi degli Elio & LST, felice esperimento tra musica contemporanea (la definizione di “canzonette” lasciamola ai musicalmente ignoranti, per favore!) tra arrangiamenti classicheggianti, con la verve demenziale di sempre, e senza dimenticare mai rock e jazz.
Con la partecipazione di parterre de roi, da non far invidia alle più grandi produzioni, dagli “amici” Enrico Ruggeri, Riccardo Fogli, Max Pezzali & Sir Oliver Skardy (ex “Pitura Freska”, ndr), a Vittorio Cosma e Nicola Savino, fino al – divinità e piccione – (ascoltare per credere) Lucio Dalla, incursioni di formazioni d’archi e fiati, quali, per esempio, oboe, fagotto e clarinetto, e voci classiche per la riscoperta di un sound unico nel suo genere.
Colpiscono “Rock and Roll”, con breve intro simil-gregoriano, quasi idealmente, per così dire, ispirata alla “Kashmere” dei Led Zeppelin, e all’ouverture del Barbiere di Rossini, da cui anche la cavatina “Largo al factotum”, ormai cavallo di battaglia del baritono Elio, e So, the medicine and its ingredients are the viagra online no prescriptions same, the producing company is different. Towards the end of the 5mg cialis price course on the Internet. In spite of being afraid, they should accept cheap online cialis the situation and try another time with more positive approach. Dosage: The proper dosage of sildenafil cost Kamagra for erectile problems This may be the first question to strike your brain. una geniale “Psichedelia”, già in origine splendida nipote illegittima di “Hey, Baby” della cometa Jimi Hendrix.
Interessanti anche le rielaborazioni del celebre tributo al divo “John Holmes” (“Una vita per il cinema, una vita per l’amor”), l’agreste “Vecchia azienda agricola”, e un “Cassonetto differenziato” molto old-rock’n’roll, con passaggi pianistici, e non solo, che ricordano “The Time Warp” da “Rocky Horror Show” (non a caso, una parodia degli stessi Elii per la sigla di un’edizione di “Mai dire goal” di alcuni anni fa, ndr).
Sublime “La follia della donna” e, nel finale la – romanza da salotto – di “Shpalman” interamente interpretata da Max Pezzali, presente anche nella versione più simile all’originale, cantata da Rocco Tanica.
Citiamo anche l’attualissima, per i contenuti, “Storia di un bellimbusto”, nella sua versione, unica, standard, con tanto di coda finale interpretata (nonché censurata dalle emittenti radiofoniche).
Un lavoro da ascoltare più e più volte, e da metabolizzare, per il tipo di musica d’ascolto che necessita attenzione e comprensione.