Mercoledì 3 Maggio 2012 al Blue Note di Milano si è esibito Klaus Savoldi Bellativis con una particolare formazione adatta al piccolo palcoscenico.
Con il frontman alla voce – raffinato cantante e compositore – hanno suonato Davide Logiri (piano), Paolo Favini (saxofoni), Alessandra Romano (violino), Gianmaria Scattolin (chitarra elettrica), Nadio Marenco (fisarmonica), Marco Mistrangelo (contrabbasso), Tommaso Bradascio (batteria).
Il gruppo ha ripercorso brani dal CD “Jazz For Sale” come “Rainbow”, “Shy drummer”, “Let’s have sex tonight” , “Absolutely undecided”, “Bad mood”.
Con la special guest Loretta Grace – reduce dal musical “Sister Act” – Klaus ha duettato in “I’m not young anymore” , mentre con il tenore Giorgio Tiboni degli “Italian Harmonists” ha interpretato “It’s up to everyone”.
Non sono mancate incursioni nei classici: una rivisitazione personale di “I’ve got you under my skin” e un medley ardito – “We are the champions, so what?” – in cui si omaggia Freddy Mercury quanto Miles Davis.
Momenti di intimità e commozione quando ha ricordato il padre e l’eredità spirituale lasciatagli, nel dedicargli “My father’s smile”.
Klaus Savoldi Bellavitis si è formato al prestigioso Berklee College of Music di Boston, e proprio negli USA ha iniziato la sua carriera artistica come direttore d’orchestra, compositore per musica da film ed arrangiatore per la Boston Film & Video Foundation. Instead, it is the method by which nature tells us that health is vital in a person’s sex life. generic cialis overnight If men don’t cure this treatment timely, the chlamydia in the prostate gland might spread to its nearby organs and bring more diseases cheap cialis online such as testicles, epididymitis and so on and so forth. cute-n-tiny.com viagra for Manning is one of only a few men have undergone for the treatment. Caverta is a bland adaptation of bulk cialis keeping in mind their commitment to secrecy.
Pur spaziando tra una ampia varietà di ritmi e atmosfere, dal cool-jazz al funk, da accenti rock al rigoroso swing, l’Artista ama definirsi crooner – da to croon – “cantare in modo sommesso” . La nostra traduzione italiana di “cantante confidenziale” forse non rende onore a quel particolare tipo di vocalità che fu di Frank Sinatra, di Bing Crosby , di Dean Martin , ma anche di un Chet Baker (val la pena di rivedere il film “Let’s get lost”, 1988, di Bruce Weber che include la sua straziante interpretazione di “Imagination”) e di un più recente Al Jarreau. Quest’ultimo arricchì lo stile con lo scat-singing, l’improvvisazione vocale, includendola sapientemente e godibilmente nella melodia.
Il canadese Michael Bublé, il nostrano Mario Biondi hanno riportato in auge questa particolare modalità canora e anche Klaus Savoldi Bellavitis la ama e la pratica in modo peculiare: il suo registro sonoro piuttosto acuto ne permette virtuosismi e ne richiama gli echi del musical.