Foto: copertina libro © MondadoriSiate affamati, siate folli. Alla faccia di chi, alla sua dipartita, ha un po’ troppo utilizzato, e non sempre a proposito, la più celebre frase di Steve Jobs. Tutto il contrario di tutto nella vita di uno dei personaggi, assolutamente senza esagerare, più importanti del XX secolo. Un’intera esistenza spesa alla realizzazione del cosiddetto prodotto perfetto, e il riferimento non è solo all’informatico sistema Mac, alternativo al Personal Computer, ma anche ad altro. Se oggi, per esempio, oltre a Disney e Dreamworks, tra i big del cinema di animazione occidentale, c’è anche la Pixar, che non soltanto i maligni sostengono che sempre più spesso è stata in grado di mettere le altre due con le spalle al muro, è proprio grazie a Steve Jobs. There are a number of measures accessible, so in case you don’t encounter desired results with a lower dose 25mg and then increase if required. cialis cipla online purchase of cialis But with VigRx Plus, such men can increase their stamina and prowess in bed, it also rekindles lost sexual desire in both men and women. Performance related ED can be limited cialis consultation to temporary problem. ED is not a kind of maladies, but this is online cialis davidfraymusic.com a symptom that can be the resultant of any reaction of medicine or any poor effect. Secondo il principio: “La semplicità è la massima raffinatezza”. Un racconto che parte da un’infanzia abbastanza particolare, e che nella crescita ha visto lo sviluppo di doti molto peculiari, che qualcuno definì geniali già allora, fino a una crescita definitiva attraverso un percorso assolutamente non ortodosso, ma che a ben vedere ha portato a risultati al di fuori dall’ordinario. Intendiamoci, quello del bravo Walter Isaacson (già biografo di Einstein, ndr), non è una biografia, per così dire, in ginocchio, o anche soltanto tenera, ma un voluminoso lavoro, di oltre 600 pagine, che raccoglie e mostra sia le forti luci che anche le fosche, e diffuse, ombre del pianeta Jobs. Una realtà che raramente prevedeva mezze misure, e che di solito tendeva all’estremizzazione del “o bianco o nero”, in cui il tutto il contrario di tutto ha portato a successi oltre ogni possibile previsione piuttosto che memorabili disastri.

“Due volte nella polvere, due volte sull’altar”, citando il poeta del celebre Romanzetto, che ha visto la creazione della Apple da parte di Jobs, ma anche la sua successiva estromissione, e, alcuni anni dopo, il ritorno trionfale. Anche un affresco temporale, che vede in rassegna dal primo all’ultimo tutti i suoi protagonisti, alleati, amici e nemici, della vita lavorativa e personale, di un moderno Enrico V shakespeariano che ha vinto, e pagato, fino in fondo crudeltà e sentimento, collera e sensibilità.

Un percorso di vita che ha visto anche l’occidentale pragmatismo cannibale mitigato, e rielaborato, dalle filosofie orientali, per qualcuno che ha pensato a un mondo come, almeno in parte, ancora in là da venire.

Con un conclusivo testamento che vede la celebre massima, da una canzone di Bob Dylan, secondo cui lo sconfitto di oggi è il vincitore di domani.

Walter Isaacson Steve Jobs – Mondadori – € 20,00