Con un ritardo dovuto al freddo del lungo inverno, la fioritura delle Camelie nei Giardini dell’Isola Bella e dell’Isola Madre sul Lago Maggiore, arrivate qui nel 1828, “esplode” tra aprile e maggio, insieme alla “Fioritura dei glicini”, la prima collezione italiana di Wisteria: una sinfonia di colori e profumi afrodisiaci per un’idea di week-end diversa dal solito.
La riapertura dei giardini delle Isole Borromee è avvenuta come di consueto con lo scoccare del primo giorno di primavera e quest’anno è magia pura per chi vorrà ammirare il trionfo floreale di questa elegantissima specie di camelie. Presenti con esemplari imponenti all’Isola Bella, è all’Isola Madre che le camelie trovano il posto di assolute regine. Nei giardini di questa isola, paradiso della botanica, sono presenti più di 150 varietà, nella stragrande maggioranza antiche, compresa la meravigliosa Camelia Pink Rosea, che è stata qui piantata più di 130 anni fa.
E’ quasi oggetto di venerazione per i molti cultori delle Camelie, la Mitronesson Vera, la Hagoramo, la varietà più antica del Giappone, il cui nome significa “abito di piume (Franklinia alatamaha), varietà che qui vegeta meravigliosamente, ma che risulta addirittura estinta in natura.
La passione della Famiglia Borromeo per le Camelie, risalente a Giberto V Borromeo e a suo figlio Vitaliano IX Borromeo, con Giuseppe e Renato Rovelli, giardinieri dell’Isola Madre, generazione dopo generazione, è continuata e così i visitatori possono ammirare e fotografare le prime, abbondanti fioriture delle ultime varietà messe a dimora, ovvero le C. Cuspidata, C. Saluensis C. Salicifiglia e C. Transnokoensis.
Era il 1828 quando furono introdotte le prime e fu il primo luogo nel nord Italia ad ospitare questa “nuova” affascinante pianta. Furono così messi a dimora numerosissimi cultivar come la C. japonica Alba Plena, la C. japonica Montironi, la C. japonica Incarnata, e tantissimi altri ancora. Venne anche avviato il lavoro di selezione di nuovi ibridi, e alcuni di quei cultivar sono ora considerati il simbolo del florovivaismo del lago Maggiore, come la C. japonica Gloria delle Isole Borromee e la C. japonica Gloria del Verbano. Dopo anni di lavoro arrivarono ad ottenere circa 500 varietà che riempivano l’isola per ogni dove, tanto che l’Isola Madre veniva definita come “l’isola delle camelie”.
Nel corso dei secoli la collezione è stata ampliata introducendo anche le C. reticolata, la C. sinensis (Camelia del The, primo sito conosciuto in Europa), la C. Anabolic supplements include anabolic steroids like deca, dianabol or human growth hormone like genotropin and their combination with each other. cialis from canadian pharmacy The standard dosage is Kamagra viagra overnight delivery oral jelly 100mg, Sildenafil Oral Jelly 100mg / 5gm Kamagra Oral Jelly usually comes in 100 mg liquid sachets and need to be taken at once. * Kamagra jelly takes around 40 to 60 minutes to show its effect; hence, it should be taken approximately 40 to 60 minutes before bedroom moments. Therapeutic options in the pancreas failure are cialis online online very narrow. buy cialis line linked here Kamagra is one among some wonderful inventions of medical science. sasanqua, la C. Granthamiana, la Gordonia, la Tutcheria: trattandosi di un giardino storico alcuni esemplari hanno assunto le dimensioni di alberi.
Le piantine collocate a dimora in quel lontano 1828 tra la curiosità di tutti, hanno creato una moda tanto che oggi le camelie, che restano la prima e più raffinata fioritura primaverile del giardino dell’Isola Madre, hanno “colonizzato” l’intero Lago Maggiore, dove vi è la massima concentrazione europea di camelie.
Quindi, mentre le camelie ancora stupiscono con le varietà a fioritura tardiva, sulla scena dell’Isola Madre irrompono gli esemplari di Wisteria, volgarmente noti come glicini. La loro fioritura perdura per tutto aprile e, se la stagione è propizia, avrà una bella coda anche nelle prime settimane di maggio.
Il profumo, emanato da questi grappoli fioriti, è ritenuto tra i più afrodisiaci profumi naturali ed anche per questo, in epoca Liberty, nei parchi e nei giardini di ogni casa sorsero romantici berceau, dove la privacy era garantita dalle lunghe “liane” dei glicini.
Certo che non lasciarsi andare quando si è sotto una cupola di grappoli fioriti, storditi da un profumo che ti penetra l’anima, magari con la luna che si specchia nelle acque calme del lago, è del tutto impossibile, ma, aspetti romantici a parte, non vi è dubbio che poche piante sono ornamentali quanto i glicini e poche sono così profumate.
I glicini, rampicanti legnosi, sono delle leguminose e debbono il loro nome scientifico “Wisteria Glicine” a Caspar Wistar, studioso dell’Università di Pennsylvania. Le specie di glicine coltivate non sono numerosissime e la raccolta dei Principi Borromeo è non solo la prima ad essere creata in Italia, ma anche una delle più ricche: i primissimi glicini furono importati dall’America Settentrionale, ma a soppiantarle provvidero le varietà importate successivamente dalla Cina e dal Giappone, dai fiori più belli ed evidenti.
Nelle Isole e in Rocca fioriscono tra fine aprile e i primissimi giorni di maggio, trasformando in festoni colorati e profumati i tralci lianosi di queste rigogliosissime piante. Solo decise potature riescono a contenere l’espansione dei glicini, che possono superare i 20 metri, espandendosi poi per oltre 50. Cosa curiosa: in alcune specie i rami si avvolgono in senso orario, altre all’opposto. Per spiegare questa curiosità bisogna innanzi tutto ricordare che le piante originarie dell’emisfero boreale (a nord dell’Equatore) si avvolgono tutte in senso antiorario, mentre quelle originarie dell’emisfero australe (a sud dell’Equatore) in senso orario. Ci si potrebbe pertanto chiedere per quale motivo la W. floribunda e la Millettia japonica si avvolgono in senso orario, pur trovandosi in Giappone nell’emisfero boreale. Il motivo va ricercato nel fatto che milioni di anni fa il Giappone si trovava nell’emisfero australe e nei secoli, galleggiando sulla crosta terrestre, si diresse progressivamente verso nord alla velocità di qualche centimetro all’anno, non dando quindi tempo alla sua flora di adattarsi alle mutate condizioni climatiche.
La collezione di glicini dell’isola Madre nacque circa venticinque anni fa e si distingue per essere la prima creata in Italia. Nel giardino botanico sono rappresentate una ventina di varietà di glicini differenti tra loro per il colore dei fiori, per i frutti e per le modal
ità di accrescimento, la maggior parte delle quali è concentrata nella scenografica scalinata che degrada verso il lago.
Oltre alla W. sinensis, alla W. brachybotrys, alla W. frutescens e alla W. Floribunda, con relativi ibridi e varietà, va segnalata la Millettia japonica molto difficile da riprodurre e da sempre considerata una vera rarità, che si distingue in estate per la esuberante fioritura rossa.
Per informazioni e prenotazioni:
Isole Borromee (+39) 0323 30556