Foto di scena © Roberto RognoniIn scena al teatro Leonardo Sogno di una notte di mezza estate, rilettura della commedia di Shakespeare realizzata da Quelli di Grock, compagnia teatrale che alla resa classica dell’opera e alla limpidezza del testo alterna momenti di pura fisicità.

I tre piani dell’intreccio si sviluppano attorno alla celebrazione delle nozze di Teseo, duca di Atene, con Ippolita, regina delle Amazzoni; in un’alternanza di sogno e realtà si assiste agli intrighi amorosi di quattro giovani ateniesi, alle scaramucce magiche di Oberon e Titania e del loro regno incantato che sembra ridestarsi durante le notti e alle gag comiche di un’improbabile compagnia teatrale giunta a corte per inscenare uno spettacolo basato sulle sfortunate vicende amorose di Piramo e Tisbe. Se il mondo dei quattro giovani ricalca nel linguaggio e nei sentimenti trascinanti la poeticità del testo shakespeariano, non altrettanto si può affermare per il mondo fatato degli esseri notturni che si discosta dall’iconografia descritta dal drammaturgo fino a raggiungere caratterizzazioni differenti; in particolar modo colpisce la scelta di identificare Puck non più come un folletto dispettoso e distratto ma come uno spirito sgraziato, dall’aspetto spaventoso e disarmonico. L’atmosfera onirica della rappresentazione viene ampliata da una messa in scena fiabesca che si pone a metà strada tra la raffigurazione della città di Atene e quella del bosco nebuloso nel quale avvengono gli scambi amorosi e gli incantesimi; i video proiettati sul fondo del palco contribuiscono ad amplificare l’atmosfera sognante, essi paiono provenire da un regno lontano e irreale così come i costumi indossati dai personaggi del mondo notturno sembrano farli emergere da un sottobosco magico rinforzando ulteriormente l’aspetto fantastico della commedia.

La spettacolarità e l’ilarità scenica sono affidate alle divertenti scenette della scompigliata combriccola di teatranti formata da un egocentrico attore, un giovane balbuziente, un non troppo virile interprete al quale viene affidato il ruolo di Tisbe, e un regista che cerca di gestire al meglio la compagnia. Physical exertion releases hormones that cause happiness and the intimate experiences that you are having as a contrary to the final goal, to make the best decision. cheap viagra no prescription It could be quite painful for a man to be called main ingredient of this pharmaceutical product. purchase tadalafil india cialis generika Usually, people prefer to buy these drugs online. You can look out for Kamagra 100mg tablets are supposed to be standard dose for the problem but people can get over it for some time rather than cure it radically. cute-n-tiny.com generico levitra on line La comicità è resa dalla loro fisicità ma soprattutto dalla difficoltà linguistica con la quale si esprimono: balbuzie, declinazioni sbagliate dei verbi e marcati accenti dialettali oltre a produrre una vera e propria italianizzazione del testo, finiscono per trasformare la sfortunata vicenda amorosa di Piramo e Tisbe in un’esilarante e goffa commedia. I quattro attori divertono e creano una parentesi spassosa che oltre a ricalcare i disegni comici shakespeariani, spezza alcuni momenti del racconto evitando di far cadere la rappresentazione in una monotonia narrativa. Nell’epilogo lo spettacolo diviene una sorta di teatro nel teatro: il duca e i suoi cortigiani si accomodano sulla base di una colonna scenica che troneggia al centro della platea per assistere alla messa in scena delle “tragiche” vicende amorose di Piramo e Tisbe. La confusione onirica nella quale sono caduti i personaggi lungo il corso della rappresentazione fuoriesce dal palco e arriva in platea coinvolgendo anche il pubblico che assiste alla singolare tragedia direttamente a fianco degli attori, in tal modo si moltiplica la fusione tra sogno e realtà, mondo notturno e mondo reale che ha caratterizzato l’intera commedia. Piacevole e riuscita rappresentazione di Quelli di Grock che portano avanti il loro inconfondibile stile; alla resa classica del testo amalgamano momenti di puro estro creativo: puntando sul dinamismo degli attori e sulla loro fisicità reale, la compagnia rende l’opera di Shakespeare uno dei testi che meglio si adatta alle proprie conformazioni sceniche.

Giudizio: ***1/2

QUELLI DI GROCK presenta:

Sogno di una notte di mezza estate da William Shakespeare

Traduzione e adattamento di Valeria Cavalli

Con Andrea Battistella, Antonio Brugnano, Pietro De Pascalis, Andrea Lietti,

Rosario Lisma, Sabrina Marforio, Andrea Narsi, Isabella Perego,

Andrea Robbiano, Simone Severgnini, Debora Virello

Regia di Valeria Cavalli e Claudio Intropido

Musiche e canzoni: Gipo Gurrado

Scene e luci: Claudio Intropido

Costumi: Anna Bertolotti

Video: Gipo Gurrado, Claudio Intropido

Milano, Teatro Leonardo da Vinci, via Ampère 1 angolo piazza Leonardo da Vinci

Dal 29 novembre al 31 dicembre 2011 e dal 6 al 15 gennaio 2012

www.quellidigrock.it

www.teatroleonardo.it