Nella clinica di un estetista di fama internazionale, situata in un’isola remota, vengono ospitate da tutto il globo persone desiderose di correggere le proprie imperfezioni corporali e facciali. Di solito ci si aspetta che i frequentatori di un luogo come questo siano persone che non sopportano più di guardarsi allo specchio i difetti fisici che li contraddistinguono, al punto da volersi fare operare per porre rimedio a tale disagio. I tre clienti appena approdati sull’isola hanno invece un’altra esigenza, quella di non farsi più riconoscere per gli efferati delitti che hanno commesso. Si tratta di un assassino che contrabbanda organi umani, di una donna che ha sterminato un’intera famiglia a partire dal loro cane, di una killer seriale che nelle ore notturne dei mesi d’inverno, quando c’è ghiaccio, ama stritolare i drogati investendoli con la propria auto. Ma sarà tutto vero? Alcuni colpi di scena riportano l’attenzione sulla psiche dei singoli personaggi, nella cornice di una “terapia sociale” dagli aspetti singolari quanto mai di cocente attualità.
Il nuovo testo scritto da Virginio Liberti affronta in realtà quello che lo stesso autore definisce “virus Alcatraz”, una pandemia che agisce come una sorta di pietra filosofale rovesciata, in cui tutto l’oro che appartiene alle vittime si trasmuta in piombo. Le passioni diventano dunque nevrosi, i matrimoni felici delle tombe, la dedizione al proprio lavoro una noiosa consuetudine. For most patients, tadalafil 20mg aerobic fitness, weight bearing exercises and core muscle strengthening are used. Digestive enzymes split up the proteins, viagra 25 mg fats, and carbohydrates on the tiny particles, which body can assimilate. Some prostate cancer solutions might affect the levels cheapest cialis in australia http://www.slovak-republic.org/food/drinks/ of hormones present in the human body. Lube can be extra to make placing rings on and using them away a little easier – some thing http://www.slovak-republic.org/history/velvet-revolution/ levitra samples that works for your sexual health so, it better require a prescription. Il virus provoca un tumore dell’anima che colpisce ovunque, uccide l’uomo nella sua essenza, lo trasforma nell’elemento bestiale della propria abnegazione. Al di là di narrazioni truculente e cariche di violenza, condite con ineffabili crudeltà ed episodi di cannibalismo, il Grand Guignol, teatro parigino situato nel 9e arrondissement, fondato da Oscar Métenier al termine del XIX secolo e rimasto attivo fino al 1963, in cui il genere orrorifico s’incontrava con la descrizione di ogni sorta di depravazione sanguinaria, è solo un ingrediente sottolineato dalle descrizioni d’ineffabili quanto presunti delitti, più che un elemento sostanziale presente nel plot narrativo della pièce. Le gesta della marionetta “Guignol” vengono evocate dai protagonisti al ritmo di canzoni degli anni sessanta, con una danza, in realtà macabra, che sembra voler accompagnare i funerali di un’umanità ormai estinta. La violenza esasperata è in fondo divenuta una nota ossessiva e determinante della società contemporanea, e il virus è solo il prodotto terminale di un consumato dramma esistenziale.
L’isola dei rifatti è un lavoro che sembra cucito addosso al consolidato trio formato da Annig Raimondi, Maria Eugenia D’Aquino e Riccardo Magherini, tre straordinari attori, coadiuvati dal bravo Carlo Decio nei panni del “trainer” della clinica, che ancora una volta brillano in un’interpretazione che passa dai toni ironici e grotteschi della pantomima a quelli drammatici dell’annichilimento. Uno spettacolo di pirandelliana memoria, che abbraccia lo scontro tra l’essere e l’apparire, sostituendo, alla semplice spiegazione del dilemma, l’analisi della tragedia nella permanenza del conflitto.
Giudizio: ***
Produzione PACTA . dei Teatri, Compagnia Gogmagog
in collaborazione con Regione Toscana
L’isola dei rifatti di Virginio Liberti
Omaggio al Grand Guignol
Spettacolo inserito nell’abbonamento ‘Invito a Teatro’
Con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Annig Raimondi, Carlo Decio
Regia di Virginio Liberti
Spazio scenico e luci: Fulvio Michelazzi
Costumi: Horacio De Figuieredo
Suono: Tommaso Taddei
Milano, Teatro Oscar, Via Lattanzio 58
Fino al 17 marzo 2013