Franca Rame attrice poliedrica, drammaturga, donna militante di sinistra di grande sensibilità ed impegno civile, è uscita di scena il 29 maggio all’età di 84 anni nella sua casa di Porta Romana a Milano, colpita da un ictus. Nata a Parabiago, calca le scene prestissimo tra le braccia della mamma nel ruolo di bebè nella compagnia di giro di teatro all’italiana di antica tradizione di famiglia. Negli anni ‘50 si dedica alla rivista e viene ingaggiata da Tino Scotti per lo spettacolo Ghe pensi mi di Marcello Marchesi. Il 24 giugno del ‘54, nella Basilica di Sant’Ambrogio, sposa l’attore Dario Fo, e dalla loro unione nasce nel ’55 il figlio Jacopo. Gli anni seguenti sono decisivi per il sodalizio intellettuale ed artistico della coppia: dapprima con la costituzione dell’acclamata compagnia Dario Fo Franca Rame, poi con il collettivo Nuova Scena ed infine con l’esperienza de La Comune, che li vede impegnati in luoghi di “teatro inconsueto”, come fabbriche e scuole occupate, con spettacoli quali Morte accidentale di un anarchicoe Non si paga, Non si paga. Sono gli anni anche della tv fino alla censura nel ‘62 di Canzonissima, un esilio dalla Rai che si perpetuerà sino al ‘77. Nel ‘70 Franca Rame prende parte al Movimento Femminista, scrivendo ed interpretando testi come Tutta casa, letto e chiesa, Grasso è bello!, La madre. Si espone politicamente, sottoscrivendo una lettera aperta all’Espresso contro il commissario Calabresi, in merito alla tragica morte del ferroviere anarchico Pinelli. Nel ‘73 Franca subisce una drammatica esperienza: viene rapita e violentata da cinque esponenti di estrema destra che intendono così punirla per le sue idee. Dopo 25 anni si scoprono i colpevoli , quando però il caso è ormai finito in prescrizione. La triste storia di violenza ispira Lo stupro, testodell’81 messo in scena con coraggio e portato nell’88 in televisione in un Fantastico di Celentano. tadalafil 20mg india Infections Infections could get hinder with sperm formation, health &crusade. Lovegra is a new medication only for women for the treatment of sexual dysfunctions. check here discount order viagra Never http://deeprootsmag.org/2019/02/11/and-the-word-was-good/ buy viagra on line underestimate the importance of doctor counselling before you actually head out on the first date; make sure you trust the source of the drug, and not scrimp and try to save a couple bucks and end up buying something that could hurt you. deeprootsmag.org order cheap viagra It is also recommended that regular consumption of these herbal capsules. Nel ‘99 è insignita della laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton insieme al marito. Nel 2006 inizia la sua carriera politica: eletta senatrice della Repubblica in Piemonte per l’Italia dei valori di Di Pietro, lascia nel 2008 questa esperienza non condividendone gli orientamenti governativi (“nelle aule del Parlamento temi come la precarietà, la morte sul lavoro o la prostituzione, non vengono affrontati..”). Nel 2009 scrive, assieme al marito, la sua autobiografia Una vita all’improvvisa, dove- come ci tiene a precisare Fo- “all’improvvisa non è un refuso ma vuol dire andare oltre al canovaccio che serve come indicazione…”. Il 2011 ed il 2012 è il periodo che vede Franca Rame riproporre Mistero Buffo in giro per il Nord Italia, un non programmato saluto al pubblico e a quel palcoscenico che l’aveva vista impegnata da sempre. Milano le ha reso omaggio prima nella Camera ardente allestita presso il foyer del Piccolo – davanti alla quale sono state affisse le locandine degli spettacoli storici dell’attrice -, infine con una cerimonia laica al teatro Strehler, dove hanno preso la parola il sindaco di Milano Pisapia ed il figlio Jacopo. Quest’ultimo ha ricordato la madre tra concitazione e commozione, citando, tra le altre, una frase che era solita ripetere: “Dio esiste, è comunista e donna”. Il marito Dario infine le ha dedicato un affettuoso e gioioso commiato sotto forma di recital tratto da un testo inedito scritto dalla stessa Franca, concluso con un lungo energico “ciaooooo”. La Rame cheincarnava l’utopia sessantottina, il coraggio, la libertà, la passione artistica e civile ha radunato migliaia di persone tra amici e cittadini: uomini con sciarpe o cravatte scarlatte, e donne, tante donne, proprio come se le immaginava lei, vestite di rosso, confiori vermiglio, applausi e pugni alzati sotto le note di canzoni di lotta partigiana e politica, in particolare Bella Ciao e L’Internazionale. Se ne va un pezzo di teatro italiano, insieme ad un ammirevole esempio di impegno sociale e politico. Ciao Franca, ciao.