Manifesto poetico di Sarah Kane, 4:48 Psychosis rimane la celebrazione della speranza di vita, dietro il malessere di un’esistenza, che non accetta la volontà esterna di un destino preconfigurato come un software
Elena Arvigo, con la sua celebre interpretazione, riesce a fondere sul palcoscenico dell’Out Off quella fusione tra orizzonti pronosticato dalla stessa autrice, attraverso un’acuta follia dove le valenze oscure di un’esistenza in una società sorda vengono via via descritte senza inibizioni. L’aspettativa si confonde con la realtà, poiché, al contrario, è la realtà che non è in grado di comprendere il desiderio d’amore di uno stato di depressione. Un suicida è un individuo che non vorrebbe uccidersi, ma chiede con forza di non essere abbandonato nel suo abbraccio verso il sogno. La voce che arriva al pubblico è quella di un delirio consapevole e organizzato che si trasmuta in implorazione, la scintilla di una vita che pone nel rifiuto il suo ultimo atto di digressione verso un impossibile presente.
Un monologo dall’esito sorprendente, ben orchestrato da Valentina Calvani e la stessa protagonista, che riporta Sarah Kane ad essere, a più di quindici anni dalla sua scomparsa, un’importante testimone sull’incapacità di amare di un mondo troppo spesso distratto.
Giudizio: ***1/2
SantaRita Teatro
4:48 Psychosis di Sarah Kane
Traduzione di Barbara Nativi
Con Elena Arvigo
Regia di Valentina Calvani
Musiche: Susanna Stivali
Scene, costumi, ideazione, luci: Elena Arvigo e Valentina Calvani
Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16
Dal 24 al 29 giugno 2014
www.teatrooutoff.it