Venere in Pelliccia è una rilettura contemporanea del celebre romanzo di Leopold von Sacher-Masoch scritto nel 1870. Il testo dispone sulla scena, come su una scacchiera, sensualità e freddo autocontrollo; cedimenti amorosi e manipolazione.
L’aristocratico galiziano Severin stipulerà con Wanda, nobildonna rimasta vedova, un perverso contratto: lui sarà il suo schiavo. Un testo visionario, che per la prima volta in letteratura, tocca i temi di libertà, emancipazione femminile e dominio della donna sul maschio.
Wanda a Severin: «..sì, certo, mi prenderò un corteggiatore, altrimenti mi rimprovererai di non esser stata abbastanza crudele. Ma ora voglio divertirmi con te».
Il “potere” passerà dall’uno all’altra; ma sarà lei a volerlo o lui? L’essere sottomessi sarà una sconfitta o un traguardo?
Note di regia
Dal testo originale, abbiamo preso con forza il contrasto dei ruoli e la tensione con cui le parti si confondono e si invertono.
L’incostanza affettiva della ricca e bella Wanda, per la prima volta in letteratura, verrà ostentata come espressione di libertà, di emancipazione e di dominio sul maschio.
Dosando ironia e leggerezza, abbiamo attualizzato il testo, scritto nel 1870, ai giorni nostri, nel rispetto della passione e della depravazione, dell’introspezione psicologica e filosofica dei due personaggi; e lo abbiamo contestualizzato in una realtà più vicina a noi.
MARTINO PALMISANO – Originario di Martina Franca, dopo essersi trasferito a Milano una trentina d’anni fa, si dedica per 15 anni alla radiofonia, come speaker e curatore di programmi musicali, poi passa al teatro, diplomandosi presso l’Accademia Teatrosempre di Milano. Alterna il ruolo di attore a quello di regista e perfeziona la sua formazione presso professionisti affermati della scena italiana. Partecipa a produzioni RAI e a spot e cortometraggi.
Da ultimo, nel 2021, ha interpretato per il film House of Gucci (regia di Ridley Scott) il ruolo del fotografo Richard Avedon. Ama integrare la messinscena con forme d’arte e musica dal vivo.
MANILA BARBATI – Dopo una lunga fase dedicata alla sua primitiva vocazione, la danza, si tuffa nel teatro, rivelando un talento attoriale fuori dal comune (riconosciuto da menzioni e premi, ultimo quest’anno come miglior attrice protagonista, a Milano, proprio per il ruolo di Wanda in Venere in pelliccia), anche valorizzando la sua esperienza di ballerina e coreografa, che le conferisce una grande padronanza dello spazio scenico e una elegante disinvoltura nei movimenti.
LA COMPAGNIA
La Compagnia Baroni Rampanti, con la presidenza di Martino Palmisano, nasce nel 2010 come somma delle esperienze di 4 attori, un pianista e una giovane architetta attivi nell’area milanese.
Negli anni ha prodotto spettacoli drammatici, comici e di denuncia: da “13 a tavola” a “La morte e la fanciulla”; da “La leggenda del pianista sull’oceano” a “Oceano Mare” di Baricco; fino “Il segno clinico di Alda”, spettacolo dedicato ad Alda Merini con il cantautore romano Edoardo De Angelis e il poeta Michele Caccamo.
EMANUELA BONETTI (regia) – Diplomata al Piccolo Teatro di Milano, partecipa a diversi spettacoli prodotti da quel famoso centro drammaturgico. Quindi recita in vari sceneggiati Rai e Mediaset. Stage con il grande mimo Marcel Marceau e maestri internazionali di teatro (Dominique de Fazio, Jacques Lecoq). Tiene corsi presso varie accademie teatrali e cura numerose regie (Il Mago di Oz, Tartufo, Ti ho sposato per allegria, Medea).
INFO spettacolo:
Venere in Pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch
Traduzione e adattamento al testo di Martino Palmisano
Compagnia Baroni Rampanti
Regia di Emanuela Bonetti
Con Manila Barbati e Martino Palmisano
Durata: 1 ora e 15 minuti (senza intervallo)
Teatro Guanella