Foto: copertina di “Trita carne” © Rizzoli
Foto: copertina di “Trita carne” © Rizzoli
Foto: copertina di “Trita carne” © Rizzoli

Capita talvolta di chiedersi che cosa arrivi sulla nostra tavola, e di cosa effettivamente ci nutriamo, ma troppo spesso una paura, atavica, ci impedisce di procedere oltre in questa nostra ideale ricerca. Svelando purtroppo le nostre più sinistre paure, Giulia Innocenzi, vivendo direttamente il racconto nei panni della cronista, sul campo e anche, di soppiatto, dentro alle stalle, ha scritto questo libro intitolato “Trita Carne. Perché ciò che mangiamo può salvare la nostra vita. E il nostro mondo”.

Un racconto che, più che altro, è necessariamente più da leggere in prima persona che non da raccontare, intanto per la mole di  interessanti informazioni proposte, alle volte indigeste, così come il disvelamento di quelle che la maggior parte delle persone crede siano verità ma che in realtà rappresentano colossali bugie. Per tacere di una realtà in cui, spesso, chi dovrebbe controllare diviene egli stesso il proprio controllore, con le becere conseguenze che ovviamente ne derivano.

Sempre con dati alla mano e testimonianze dirette, come insegna il buon giornalismo, ovini, suini, ovini e pollame sono i protagonisti di un vero e proprio incubo, da mattatoi horror a svariati rischi di contrarre malattie o di intossicarsi con i farmaci somministrati in dosi massicce agli stessi animali, che a tratti induce un tale disgusto che potrebbe addirittura portare a smettere definitivamente di nutrirsi di carne animale.

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Quello che colpisce di questo importante lavoro, oltre a una buona dose di coraggio nel descrivere certe situazioni viste direttamente dalla stessa giornalista, è un orientamento che fin dall’inizio non è per nulla pregiudizialmente contrario in maniera, per così dire, talebana rispetto all’alimentazione carnivora. E’ però evidente che ciò che emerge durante tutta la narrazione, se non altro per motivi di buon senso, porta se non altro a interrogarsi seriamente se l’attuale sistema di produzione animale (e non solo in Italia) sia ancora sostenibile, e soprattutto fruibile da chi desidera alimentarsi in maniera sana.
Per stomaci moderatamente forti. E cervelli funzionanti.

 Giulia Innocenzi – Trita Carne – Rizzoli – € 18,00 €