Esce per Biblion Edizioni questo testo corale dedicato alla figura di Giorgio Galli, noto al grande pubblico nel ruolo di “politologo”, ma intellettuale di amplissimi orizzonti e cultura, vivace come le camice che amava indossare. Scomparso nel dicembre del 2020 a novantadue anni, la reputazione e la stima che rigore e coerenza gli avevano conquistato negli ambiti accademici convivevano, sin dai tempi delle sue collaborazioni con Panorama e Linus, con una peculiare notorietà pop
Laureato in Giurisprudenza alla Statale di Milano dove fu per decenni docente di Scienza delle dottrine politiche – una lunga esperienza didattica accompagnata dalla «vocazione a collaborare paritariamente con giovani studiosi e studiose» – fu anche direttore della rivista il Mulino dal 1966 al ‘69 e dell’istituto Cattaneo dal 1973 al ‘75.
La sua variegatissima saggistica spazia da Storia del Partito Comunista Italiano (Schwarz, 1953) a Hitler e l’esoterismo (Oaks, 2020) passando per il suo lavoro più noto, ricordato in quasi tutti i presenti contributi, Il bipartitismo imperfetto (il Mulino, 1966) riferito al sistema politico italiano della prima Repubblica.
Maria Grazie Meriggi – curatrice del volume, storica dei movimenti sociali e delle culture politiche dei mondi del lavoro in Europa nei secoli XIX e XX – avverte che Galli “deve essere riconosciuto come uno dei principali maestri e fondatori della scienza politica in Italia”. Autrice del quinto tra gli undici saggi qui inanellati, ricorda che “Galli è stato incontestabilmente il decano degli scienziati della politica ma ha sempre utilizzato gli strumenti della disciplina per sottoporli a esame critico”.
E, prosegue Meriggi, “ha alternato ricerche accademiche che hanno fatto epoca, pubblicazioni divulgative, aperture problematiche a territori inediti per la scienza politica frequentando di volta in volta gli editori più adatti e disposti anche a correre delle avventure intellettuali”.
E dobbiamo dire che in questo omaggio ragionatissimo, sorta di bilancio esistenziale, l’editore Biblion ha offerto una disponibilità attenta e non prevaricante, lontana dalla ricerca del facile consenso e dalla erezione di un monumento statico, ma viva e pulsante, che ben si accorda all’attività di Galli che “ha accentuato negli ultimi trent’anni un’operosità straordinaria alimentata anche da una rara capacità di dialogo”.
Giorgio Bigatti, storico e direttore della fondazione Isec (Istituto per la Storia Dell’Età Contemporanea) presso cui è in via di trasferimento la biblioteca di Galli, testimonia “il rapporto caldo che Giorgio aveva con i suoi libri – pieni di fogli di giornali, appunti, lettere – e l’importanza della biblioteca come strumento in grado di contribuire a un ritratto vivo di un intellettuale versatile e sempre rigoroso come Giorgio Galli.”
Ebbi la fortuna d’incontrarlo negli anni ’80, frequentandolo poi nei rimpianti convivi milanesi dei giovedì di Augusto Bianchi, per ritrovarlo in seguito tra le più care amicizie di Maria Grazia Meriggi, con il cui insostituibile contributo e guida è nato questo itinerario attraverso le molte sfaccettature della sua personalità pubblica e privata. Nell’ottobre del 2007 lo invitai a partecipare a un convegno al Conservatorio di Milano in sostegno dell’apertura serale, insieme a Bruno Canino e alla grande e compianta clavicembalista Emilia Fadini. Accettò l’invito senza esitazione trovandosi perfettamente a suo agio e portando la sua esperienza degli anni delle occupazioni universitarie. Con sottile ironia ci invitò ad aprire un corso di arpa celtica per non dispiacere a Salvini (intervento disponibile su youtube.
L’ultimo testo di cui potei parlare con l’autore fu Il golpe invisibile, ovvero “come la borghesia finanziario-speculativa e i ceti burocratico-parassitari hanno saccheggiato l’Italia repubblicana fino a vanificare lo stato di diritto” (Milano, Kaos 2015): un taglio da cronaca che assume nel tempo la fisionomia di prospettiva storica e proposta.
Gli undici saggi qui raccolti narrano di storiche amicizie con autori e autrici anche appartenenti a diverse generazioni, testimoniando la capacità di Galli di mantenere il contatto con il tempo presente. Ma «a differenza di molti scienziati della politica – della cui disciplina è stato un decano – (…), Galli è stato uno studioso attento soprattutto al rapporto fra il sistema dei partiti, le istituzioni e le soggettività sociali che nei partiti si esprimono, con una grande sensibilità per la storia, anche quella delle culture cosiddette ‘altre’, come l’astrologia e l’alchimia, che hanno accompagnato l’origine della scienza».
Sempre nelle parole di Meriggi «Galli seguì con preoccupazione l’emergere di una sproporzione pericolosa fra potere dei governi degli stati e potere trasversale dell’economia, incarnata in ben individuate figure di grandi manager di poche imprese multinazionali. Lo svuotamento della rappresentanza, la conseguente crisi della democrazia rappresentativa».
È stato un accademico disincantato, ma vicino e amato dagli studenti, un “socialista senza partito”, un protagonista della discussione politica e sociale la cui voce ha molto da dire al presente.
Un volume ricchissimo che inanella saggi di Jacopo Perazzoli, Giovanni Scirocco, Piero Ignazi, Francesco Bochicchio, Maria Grazia Meriggi, Ivano Granata, Guido Panvini, Tommaso Baris, Lorenzo Pezzica, Giuseppe Oddo, Andrea Panaccione.
La parte conclusiva è dedicata a quattro importanti “Ricordi” firmati da Sergio Racanati, Mario Agostinelli, Carlo Rognoni e – valore aggiunto per il senso della sua presenza – Francesca Pasini Galli, femminista, critica d’arte, organizzatrice creativa e moglie di Giorgio, che scrive:
Il primo dell’anno, Giorgio scriveva una paginetta come buon auspicio. Lo faccio anch’io, trascrivo da altri libri. Le sue previsioni, ancora oggi, sono un modo per riflettere sul rapporto tra presente e passato, anche nell’arte. (…) Se, come dice Giorgio «L’immaginario è una grande forza produttrice di storia!», la responsabilità creatrice è una conseguenza inevitabile per interloquire con un sistema, dove le informazioni personali, convivono con quelle scientifiche, politiche, storiche, e perfino con l’origine della vita.
Leggere queste testimonianze è ripercorrere un vivido arco storico ed esistenziale, auspicando con la curatrice – alla quale va il nostro ringraziamento per l’impeccabile lavoro – che «sia emersa la peculiarità del carattere unitario di una ricerca che continua a parlarci».
Per Giorgio Galli – Saggi e ricordia cura di Maria Grazia Meriggi
Pagine 224, € 20.00 – Biblion Edizioni, 2023
ISBN: 978-88-3383-354-5