Foto di scena: Roba minima, s’intend!, al Teatro Gerolamo di Milano dal 23 al 25 marzo 2018
Foto di scena: Roba minima, s’intend!, al Teatro Gerolamo di Milano dal 23 al 25 marzo 2018
Foto di scena: Roba minima, s’intend! © Atir Teatro Ringhiera Milano

Atir racconta la Milano di Enzo Jannacci sul palco del Teatro Gerolamo

Enzo Jannacci (1935 – 2013) ha rappresentato la voce degli ultimi, dei dimenticati, delle periferie. La sua Milano è quella del boom economico e le sue contraddizioni, dei grattacieli in costruzione, dei clochard che portano i scarp del tennis, dei tram che fendono i vapori delle ciminiere e la scighera, la nebbia che bagna i cappelli e i vestiti,delle tradizioni che resistono sui ballatoi delle case di ringhiera, dove le donne recitano i rosari, e in contraltare nelle osterie appena fuori cortile i mariti giocano a carte, bevono vino e s’infiammano.

Nello spettacolo prodotto da Atir e ospitato la scorsa settimana sul suggestivo palco del Teatro Gerolamo di Milano, uno straordinario Stefano Orlandi, accompagnato dalla chitarra di Massimo Betti, dal contrabbasso di Stefano Fascioli e dalla fisarmonica di Giulia Bertasi, fa rivivere i personaggi del cantautore milanese scomparso cinque anni fa con un tessuto drammaturgico che si avvale dei testi del giornalista sportivo Beppe Viola, personale amico di Jannacci, dei racconti di Giovanni Testori, del cabarettista Walter Valdi e di Franco Loi, poeta dai natali genovesi e attualmente uno dei più autorevoli interpreti del dialetto milanese.

Dall’Armando al palo dell’Ortica, dagli echi della Resistenza alla Vincenzina «che vuol bene alla fabbrica»,dal barbone che insegue un sogno d’amore a Giovanni telegrafista, sfilano i personaggi dai toni surreali di questa grande «roba minima» che è la Milano dei balordi come degli operai, dei senzatetto come dei migranti destinati a essere assorbiti dagli impianti della grande industria.
Infine, un “fuori programma” che in realtà completa per stile e irriverenza la vis comica di Jannacci, con Vengo anch’io. No tu no e Ho visto un re, omaggi questi anche al coautore Dario Fo.

Roba minima s’intend! Concerto malincomico è uno specchio della metropoli meneghina degli anni Cinquanta e Sessanta che ha avuto luogo proprio nel teatro dove Jannacci aveva debuttato con Milanin Milanòn nel 1962 insieme a Milly e Tino Carraro, successivamente registrato e “immolato” su vinile. Una ripresa tematica che potrebbe avere un seguito, soprattutto in un periodo in cui le periferie dimenticate sono tornate drammaticamente sulla ribalta del dibattito politico e sociale, con un’emarginazione che per sopravvivere avrebbe bisogno di un autentico Miracolo a Milano, come nell’omonimo film del 1951 diretto da Vittorio De Sica, proiettato nelle sue ultime sequenze al termine dello spettacolo. E qui la comicità commista alla malinconia raggiunge il suo apice, riflessione che solo il sorriso di un clown può restituire nella sua veridicità, nel presente come allora.

Giudizio: ****

 

ATIR TEATRO RINGHIERA

Roba minima s’intend! Concerto malincomico di e con Stefano Orlandi
Canzoni di Enzo Jannacci
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Con Massimo Betti (chitarra), Stefano Fascioli (contrabbasso), Giulia Bertasi (fisarmonica)

Scene: Maria Spazzi
Costumi: Federica Poniss
Luci: Alessandro Verazzi
Tecnica: Roberta Faiolo

Milano, Teatro Gerolamo, piazza Beccaria 8
Dal 23 al 25 marzo 2018
www.teatrogerolamo.it

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