LA NUMERO 13 Empatia. Un’attrice, da sola. Ma non è sola. Il pubblico è lì, quasi dentro la scena volutamente scarna: un muro bianco, un secchio di pittura, un trabattello. Non solo assiste, ma partecipa al dolore, al lutto che questa donna cerca di elaborare e condivide le sensazioni che lei riesce a trasmettere. Tredici è il numero che contrassegna una tomba al Cimitero Monumentale di Milano, con il suo angelo azzurro di Lucio Fontana, senza testa e senza braccia, ma con le ali d’oro, e sono le ali a contare, perché ti portano via. pdxcommercial.com cialis price Diabetes can cause some considerable ramifications including diabetic foot, sores and vascular diseases. It can then effects the central nervous process resulting in seizures and eventual cheap viagra australia death. There are a lot of contraceptive options available in the market, such as daily pills, monthly injections and vaginal rings. india pharmacies levitra These are viagra properien some of the most common causes associated with ED. La tomba è meta delle visite che scatenano il flusso di coscienza di una donna, di un’artista che ha vissuto la perdita del frutto più grande della propria capacità di creare. Che si dibatte nel dolore e cerca di fuggire da se stessa, buttandosi nella propria creatività e dipingendo di giallo, come luce, come sole, come oro, come le foglie di tiglio in autunno al Monumentale, le pareti di una candida stanza, forse in un ospedale psichiatrico. Tredici il numero del tumulo, uno il personaggio in scena, tre i protagonisti: una donna, o forse due, una bimba, senza nome perché universali. Un monologo struggente, pieno di rabbia e di vita. Un conflitto fra realtà e illusione che potrebbe appartenere a chiunque di noi, che Cristina Crippa vive e soffre nel raccontarlo, così vera nella finzione scenica, che è impossibile non farsi coinvolgere. (Alessandra Antiga, 19 giugno 2009) Giudizio: *** ½ PRODUZIONE TEATRIDITHALIA in collaborazione con OUTIS – Centro nazionale di drammaturgia contemporanea La numero 13 di Pia Fontana Con Cristina Crippa, regia di Elio de’ Capitani Luci: Nando Frigerio Milano, Teatro dell’Elfo, via Ciro Menotti 11 Dal 3 al 28 giugno 2009 www.elfo.org Foto in alto: Cristina Crippa © Alessandro Genovesi © Teatridithalia