Foto di scena: L’armata dei sonnambuli, in "Due lavori di Pino Carbone", al Teatro Bellini di Napoli dal 31 ottobre al 5 novembre 2017
Foto di scena: L’armata dei sonnambuli, in "Due lavori di Pino Carbone", al Teatro Bellini di Napoli dal 31 ottobre al 5 novembre 2017
Foto di scena: L’armata dei sonnambuli © Claudia Nuzzo

Pino Carbone: due lavori
Un appuntamento per conoscere e osservare il percorso registico di Pino Carbone attraverso due lavori in scena in contemporanea a Napoli
due momenti diversi ma uniti da una direzione comune

A Napoli, dal 31 ottobre al 5 novembre, un interessante progetto per conoscere il lavoro del regista napoletano Pino Carbone e i suoi ultimi due spettacoli prodotti dalla compagnia Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro.
Due spettacoli, diversi tra loro, ma accomunati dall’indirizzo artistico di Carbone, e un incontro con il collettivo di scrittori Wu Ming, autori del romanzo “L’armata dei sonnambuli”.

Al Teatro Piccolo Bellini dal 31 ottobre al 5 novembre va in scena DuePenelopeUlisse un dialogo sulla relazione umana e teatrale.
L’incontro tra i due protagonisti dell’Odissea, dopo venti anni di lontananza, è colto nel momento in cui, lontano dalla narrazione pubblica, si trasforma in dimensione privata, intima.
Un semplice ma intenso e difficile dialogo tra due esseri umani, tra attesa e ritorno, immersi nel desiderio che contemporaneamente muove e paralizza.
Da Penelope e Ulisse a Marina Abramović e Ulay per il regista il passo è stato immediato. Entrambi legati da un amore passionale e provato duramente, entrambi artisti della vita, entrambi ritrovatisi dopo anni.
Marina Abramovic, durante la mostra allestita al MoMa di New York, seduta immobile con lo sguardo pieno di lutto fisso sugli spettatori che si avvicendavano di fronte a lei, lascia scorrere lacrime ed emozioni all’apparire del suo storico compagno e i due si scambiano sguardi carichi di ogni significato.
E il teatro si fa vita.
Il mito e il contemporaneo sono uniti nella performance di Carbone dall’opera musicale di Monteverdi “Il ritorno di Ulisse in patria”, determinandone anche la struttura narrativa.
Il melodramma quale ponte tra antico e attuale, tra invenzione e realtà, tra personaggi e persone.

Dalla rivoluzione privata nei sentimenti e nelle emozioni di DuePenelopeUlisse alla rivoluzione storica de L’Armata dei Sonnambuli, in scena al Teatro Nuovo dal 3 al 5 novembre.
Tratto dall’ultimo romanzo storico del collettivo Wu Ming, la pièce, da un’idea di Andrea de Goyzueta e adattata da Linda Dalisi, ci trasporta nella Rivoluzione Francese, in particolare nel periodo del Terrore, momento in cui nulla è più definito, tutto si capovolge, e, ricordando Deleuze, si scopre come ‘interessanti non siano tanto le rivoluzioni quanto i rivoluzionari e quello che realmente la rivoluzione cambia nelle loro vite’.
Quattro personaggi inventati e letteralmente scaraventati nella Rivoluzione, quattro personaggi che rappresentano i diversi atteggiamenti privati e politici di fronte ai cambiamenti storici, sono utilizzati quali strumenti per indagare la realtà attuale, per scavare nella passione più coinvolgente e insieme più devastante dell’animo umano: la spinta e la convinzione di potere e volere cambiare il mondo.
La prima metafora, presente sia nell’opera letteraria che in quella teatrale, è il mesmerismo, la teoria secondo cui la convinzione che l’agire politico sia razionale e libero, sia in realtà un’ingenua illusione.
Oggetto della trasposizione teatrale è l’atto rivoluzionario sino a quando rimane tale, sino a quando è un continuo divenire, e perciò, ci dice Carbone, “è un atto performativo”.
L’altra metafora, peraltro dichiarata già nell’opera letteraria, è quindi il teatro, la rappresentazione, che, in forma metateatrale, ritorna spesso durante la pièce, sia attraverso uno dei personaggi, sia attraverso la figura del narratore inserita esclusivamente nella trasposizione drammaturgica.
Lo spettacolo rappresenta alla fine la costruzione stessa dello spettacolo.
E, a lavoro compiuto, nasce la tentazione di azzerare tutto, di ripartire dal vuoto, prendendosi una pausa.
L’azzeramento come presupposto alla dinamicità: ‘azzerare per ricominciare’.

Rivoluzione e teatro, teatro e rivoluzione, il teatro come rivoluzione.
Temi che suscitano domande e riflessioni, le più varie, dalla attualità politico sociale a quella specificatamente teatrale, artistica.
Per questo, l’incontro pubblico con Wu Ming di sabato 4 novembre all’Ex Asilo Filangieri avrà come titolo volutamente provocatorio ‘La rivoluzione è meglio del teatro?” –  L’armata dei sonnambuli: dal romanzo alla scena,e sarà incentrato sulla riscrittura teatrale del romanzo e sul valore politico del teatro.
E non a caso si terrà in uno spazio che ospita da alcuni anni innovativi percorsi di rigenerazione culturale e sociale.
L’Ex Asilo Filangieri un luogo aperto, condiviso e partecipato, uno spazio pubblico di aggregazione sociale dedicato alla cultura, alla produzione artistica interdipendente e aperto a tutti gli artisti e operatori dell’arte che condividono spazi, mezzi e percorsi creativi.
Dicono tra l’altro i fondatori dell’Asilo “Crediamo che la ricerca artistica e culturale debba rimanere fuori dalle logiche del mercato e dalle pratiche di cooptazione discrezionale da parte del potere politico”.
Parole forti, decise, rivoluzionarie che ogni giorno per i frequentatori dell’Asilo si trasformano in atti concreti.
E da ultimo, ma fondamentale, va ricordato che Pino Carbone stesso da anni collabora con l’Asilo, oltre ad essere presente e partecipativo in progetti realizzati in strutture carcerarie e ospedali psichiatrici del territorio.
Ed ecco che le tematiche del progetto ‘Pino Carbone: due lavori’ si collegano, si incontrano, trovano una precisa contestualizzazione nei luoghi, nelle persone che lo abitano, negli ispiratori, nel pubblico che, citando la presentazione di Pino Carbone ‘è il personaggio che riempie le lacune della narrazione e che ne determina i colori.’

Pino Carbone –  Il regista
Pino Carbone nasce a Napoli nel 1978. Inizia la sua attività teatrale all’età di 15 anni lavorando come attore con diversi registi e compagnie italiane e straniere. Si diploma in recitazione all’Accademia del Teatro Bellini di Napoli. Dal 2000 inizia la sua attività di regista, collaborando con diverse società di produzione italiane e festival internazionali, tra cui Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, Nuovo Teatro Nuovo, Teatro Mercadante Stabile di Napoli, Tourbillon Teatro, Benevento Città Spettacolo, Festival Opera Tigre di Buenos Aires, Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Bellini.
Tra i suoi lavori: “Una prigione di velluto rosso” da Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov e Cecenia, il disonore russo di Anna Politkovskaia (2005) ; “Agamennone” da Eschilo a Pasolini (2006); “Il Cattivo seme” da Escurialle di Michel de Ghelderode, La sacra famiglia di Heiner Muller, Ero con Hitler di Gerhard Boldt (2006); “King” di Michel Vinaver (progetto Face à Face, 2007); “Mangiatene tutti” di cui è anche autore (2010); “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare (2010); “Il re muore” di Eugène Ionesco (2011); “Barbablù” da Perrault (2011); “Giulio Cesare di notte” da William Shakespeare (2012); “Il contratto” di Eduardo De Filippo (2013), “La notte blu del tram” di Giuseppe Patroni Griffi (2015), “L’armata dei sonnambuli” tratto dall’omonimo romanzo di Wu Ming (2017).
Nel 2014 vince il Premio Landieri con lo spettacolo “Il contratto” di Eduardo De Filippo e il Premio By-Pas con lo spettacolo “Luci della città/Stefano Cucchi” di cui è autore e regista.
Nel 2007-2008 dirige un progetto per “Percorsi Innovativi di Alta Formazione Interregionale” promosso dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli in collaborazione con Teatro Koreja di Lecce, Fondazione Pontedera Teatro di Pontedera, realizzando lo spettacolo “Dentro Romeo e Giulietta” da William Shakespeare.
Nel 2010 è cofondatore con l’attrice Francesca De Nicolais dell’associazione o.n.g Teatri, con cui produce e coproduce diversi lavori, tra cui “Luci della città/Stefano Cucchi”.
È tra i registi di “Arrevuotoprogetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie e il centro di Napoli curato da Marco Martinelli e Maurizio Braucci.
Dal 2006 al 2014 lavora con le strutture carcerarie di Poggioreale e Secondigliano e con l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, realizzando numerosi progetti, tra cui “Mangiatene tutti-dentro“, “Progetto Nessuno“, “Morale della favola“, in collaborazione con Il Carcere Possibile o.n.l.u.s. e il Teatro Stabile di Napoli.

Collettivo Wu Ming – Autore del romanzo “L’Armata dei Sonnambuli
La pièce è tratta dall’ultimo romanzo storico collettivo di Wu Ming che, pubblicato nel 2014, ha venduto oltre 80mila copie e ha avuto tre ristampe in brevissimo tempo.
Wu Ming è un’officina letteraria, un cantiere di riflessione politica e sociale, fortemente radicato in rete ben oltre i confini italiani(frequentatissimo Giap il blog del collettivo) e nelle università e nei luoghi di incontro della controcultura.
Wu Ming tra opere soliste e collettive ha da sempre suscitato cortocircuiti e riflessioni in vari ambiti mettendo in scena conflitti storici, sociali, politici, culturali, ponendo le basi per vere e proprie rivoluzioni mentali.
Anche il rapporto con il pubblico ha da sempre mirato a demitizzare l’autore, eliminando il culto della personalità (rigorosamente anonimi i loro lavori), ri/portando l’attenzione sul contenuto delle opere.

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro  – La produzione
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Il consorzio nasce da una tra le più antiche formazioni di prosa d’Europa (1959 con la direzione di Mico Galdieri) che ha prodotto e circuitato in tutta Europa opere di registi storici quali, tra gli altri, Roberto De Simone, Giuseppe Patroni Griffi, Franco Però e Vesuvioteatro che conta, invece, una ventennale attività nel campo della produzione del teatro d’innovazione collaborando con registi quali Enzo Moscato, Carlo Cerciello, Arturo Cirillo e ricevendo riconoscimenti uno per tutti  il Premio Ubu 2002.
Un ‘coniugium’ teatrale innovativo, rivoluzionario, con uno sguardo colto al passato e un occhio propositivo al futuro e quindi ideale per sostenere un regista multiforme quale Pino Carbone.

31 ottobre – 5 novembre | Piccolo Bellini

DuePenelopeUlisse

orari: martedì-sabato ore 21:15, domenica ore 18:30

trailer: bit.ly/DUEPU_trailer

sito web:bit.ly/DUEPENELOPEULISSE

evento facebook :www.facebook.com/events/248964798942880/

di Pino Carbone e Anna Carla Broegg

con Giandomenico Cupaiuolo, Anna Carla Broegg

musiche Camera

soggetti grafico-scultorei Stefania Agostiniano

foto Mena Rota

assistente alla regia Ilaria Quintas

regia Pino Carbone

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

in collaborazione con AreaBroCa, l’Asilo, Chiaradanza

Debutto Festival Opera Tigre, Buenos Aires, Argentina _ 29 gennaio 2017

Info e prenotazioni:  botteghino@teatrobellini.it _ 081.5499688

3 – 4 – 5 novembre | Teatro Nuovo

L’armata dei sonnambuli

orari: venerdì ore 21:00, sabato ore 18:00, domenica ore 18:30

trailer: bit.ly/ARMATA_trailer

sito web: bit.ly/LARMATADEISONNAMBULI

evento facebook: www.facebook.com/events/671677169706483/

tratto dall’omonimo romanzo di Wu Ming

progetto Andrea de Goyzueta

drammaturgia Linda Dalisi

con Michelangelo Dalisi, Andrea de Goyzueta, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Rosario Giglio

costumi Annamaria Morelli

scene Luigi Ferrigno

musiche Fabrizio Elvetico e Marco Messina

soggetto scultoreo Luca Carbone

aiuto regia Riccardo Pisani

regia Pino Carbone

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro

Debutto Napoli Teatro Festival _ 17 giugno 2017

Info e prenotazioni: botteghino@teatronuovonapoli.it _ 081.4976267 – 393886273

 sabato 4 novembre ore 11:30 l’Asilo

INCONTRO PUBBLICO
“La rivoluzione è meglio del teatro?”
L’Armata dei Sonnambuli dal romanzo alla scena
con Wu Ming 1, il regista Pino Carbone, la drammaturga Linda Dalisi e gli sguardi critici di Giulio Baffi e Lorenzo Donati

sito web:bit.ly/PINOCARBONE_DUELAVORI
evento facebook:www.facebook.com/events/1752595965033336/