Foto di scena: Mater Strangosciàs, Arianna Scommegna, andato in scena il 15 e 16 novembre 2017 al Teatro Gerolamo di Milano
Foto di scena: Mater Strangosciàs, Arianna Scommegna, andato in scena il 15 e 16 novembre 2017 al Teatro Gerolamo di Milano
Foto di scena: Mater Strangosciàs, Arianna Scommegna © Atir Teatro Ringhiera

Arianna Scommegna, accompagnata dalla fisarmonica di Giulia Bertasi, porta in scena l’ultimo lai di Giovanni Testori

Il percorso drammaturgico dei Tre Lai, o lamenti, ultima opera di Giovanni Testori terminata sul letto di morte nel 1993, riflette la cosmogonia della Divina Commedia di Dante, con tre cantiche protagoniste di altrettanti quadri che richiamano l’Inferno (Cleopatràs), il Purgatorio, (Erodiàs) e il Paradiso (Mater Strangosciàs, la Madonna). La desinenza –às è indicativa della località di Asso nel dialetto locale, luogo dove vide i natali la madre dell’autore.

Arianna Scommegna, con la regia di Gigi Dall’Aglio, ha portato in scena al Teatro Gerolamo di Milano l’ultimo e il primo dei Lai nestoriani, Mater Strangosciàs nelle serate del 15 e 16 novembre e Cleopatràs nella data successiva.
La Mater di Testori è una popolana della Brianza comasca, una donna che ha vissuto il dolore della passione del figlio come circostanza dettata da disegni divini non desiderati, in un quadro dove le vicende della quotidianità s’incuneano, nella sofferenza, in un rituale eucaristico vissuto tra le mura di una piccola cucina rurale.

La madre si rivolge al figlio, gli chiede il senso dell’accettazione del proprio destino, il dramma di un’umanità che trova nell’accoramento il seme della fede. Il linguaggio utilizzato è il dialetto tipico della Valassina brianzola commisto  allo spagnolo, il latino e l’italiano, frutto di una sofisticata ricerca linguistica che solo Testori sapeva realizzare.

Una straordinaria Arianna Scommegna ha saputo modulare i toni più sofferti a interazioni di tipo grottesco, al punto da conferire accenti di comicità nel quadro drammatico del monologo, in sinergia con la fisarmonica di Giula Bertasi, che interviene dando luogo a un’azione scenica in cui prosa e musica dialogano nello stesso contesto drammaturgico creato da Testori.

L’ottima performance delle due interpreti e l’accorta regia di Dall’Aglio riescono a sottolineare l’estetica dell’autore, restituendo una umanità sacrale alla figura del Nazareno attraverso il pianto e gl’interrogativi di una madre, comunque rispettosa del destino del figlio e la Passione che rappresenta. Atto di amore e chiave di una speranza che Testori ha voluto lasciare in eredità a noi posteri, come ultimo atto del suo passaggio artistico.

Giudizio: ****


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Mater Strangosciàs di Giovanni Testori
Con Arianna Scommegna
Alla fisarmonica: Giulia Bertasi
Regia di Gigi Dall’Aglio

Scene: Maria Spazzi
Luci: Pietro Paroletti

Milano, Teatro Gerolamo, piazza Beccaria 8
15 e 16 novembre 2017
www.teatrogerolamo.it