Foto di scena: Greta Zamparini, Martino Palmisano in La morte e la fanciulla, allo Spazio Tertulliano di Milano
Foto di scena: Greta Zamparini, Martino Palmisano in La morte e la fanciulla, allo Spazio Tertulliano di Milano
Foto di scena: Greta Zamparini, Martino Palmisano © Spazio Tertulliano Milano

I regimi militari provocano, nelle popolazioni dei paesi che le subiscono, lacerazioni difficili da guarire completamente, con strascichi visibili anche dopo molti anni tra le famiglie colpite dalle bestialità dei propri aguzzini. La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman narra la vicenda di Paulina Salas, che durante un regime militare in un paese sudamericano era stata rapita dai miliziani per essere torturata e violentata da un medico carceriere. Questi accompagnava le sue violenze con le note della celebre composizione di Schubert, un addolcimento della situazione piuttosto che un’ulteriore beffa ai danni della vittima. Quando poi, nella propria casa, nel corso di una difficile ricucitura con il proprio passato insieme al marito Gerardo Escobar, uomo vicino al nuovo presidente democratico ed avversario della passata dittatura, una casualità porta la donna a ritrovare il suo torturatore, un medico dal passato equivoco dal nome di Roberto Miranda, da lei identificato per il suo inequivocabile timbro di voce, la donna capisce che il risentimento è più forte del perdono, e non può far altro che meditare la vendetta, coinvolgendo il coniuge riluttante che nutre dubbi sull’attendibilità del riconoscimento.
Testo teatrale già adattato nel cinema con il celebre film omonimo del 1994 di Roman Polanski, il lavoro firmato da Dario Merlini vede in scena una straordinaria Greta Zamparini nel ruolo di Paulina, e gli altrettanto bravi Umberto Terruso e Martino Palmisano, rispettivamente nei ruoli del marito e dell’ex aguzzino. Il risultato è uno spettacolo intenso, ben diretto e interpretato sul palco del piccolo Spazio Tertulliano, un thriller psicologico che, oltre a ricreare un’ambientazione storica in un non meglio specificato paese sudamericano (potrebbe essere il Cile come l’Argentina), pone una riflessione sull’efficacia o meno di un definitivo regolamento dei conti, quale terapia di guarigione dalle cicatrici indelebili che una dittatura può creare tra le sue vittime.

Giudizio: ***1/2


PRODUZIONE BARONI RAMPANTI

La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman
Traduzione di Alessandra Serra

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prima nazionale

Con Umberto Terruso, Greta Zamparini, Martino Palmisano
Regia di Dario Merlini

Milano, Spazio Tertulliano, via Tertulliano 68
Dal 5 al 16 febbraio 2014
www.spaziotertulliano.it