Foto: locandina Festival © Il Giardino delle Esperidi 2019
Foto: locandina Festival © Il Giardino delle Esperidi 2019
Foto: locandina Festival © Il Giardino delle Esperidi 2019

Teatro, Musica, Danza, Poesia nei borghi e sui sentieri del Monte di Brianza

21 giugno – 7 luglio 2019

Sono gli alberi, il loro respiro silenzioso, la forza delle loro radici, il nutrimento delle loro foglie, il riparo dei loro rami che dialogano con il cielo, insieme all’azione del camminare i due grandi temi della XV Edizione de Il Giardino delle Esperidi Festival, che si svolge da venerdì 21 giugno a domenica 7 luglio. Il Festival delle Esperidi 2019, attraverso teatro, musica e perfomance nel paesaggio e un’esperienza itinerante di completa immersione nella natura, dal tramonto sino all’alba, esplora così il millenario rapporto tra uomo, alberi e arte.

Il Giardino delle Esperidi Festival, teatro, musica, danza e poesia nella natura del Monte di Brianza, in provincia di Lecco, organizzato da Campsirago Residenza e giunto quest’anno alla sua XV edizione, è un evento unico che crea un legame speciale tra territorio, arte e pubblico.

Campsirago, frazione di Colle Brianza, è un antico borgo rurale a 670 metri di altezza sulla dorsale del Monte San Genesio (per la chiesa santo protettore del teatro), abitato oggi da 37 persone e circondato da boschi di gelso e castagno. È stato nei secoli un importante centro agricolo abbandonato dai suoi abitanti negli anni cinquanta. Riscoperto dal movimento hippy e recuperato poi dalla Cooperativa Nuova Agricoltura, negli anni novanta diventa luogo d’incontro di artisti e di un Festival teatrale. Dal 2005 ScarlattineTeatro, e poi Campsirago Residenza, raccogliendo questa importante eredità, rimettono il borgo al centro di un nuovo Festival teatrale, le Esperidi.

Peculiare del Festival è il clima di festa popolare che si crea tra artisti e pubblico, realmente partecipe e non solo spettatore. Il Giardino delle Esperidi accompagna alla riscoperta di luoghi naturali di straordinaria bellezza, alcuni poco conosciuti, e di magnifiche ville storiche eccezionalmente aperte al pubblico per il Festival e ospita da sempre opere che spaziano tra linguaggi artistici diversi e artisti, nazionali e internazionali, diversi per formazione e provenienza. Oltre al teatro di ricerca, caratteristica delle Esperidi è la creazione di performance site-specific o il riadattamento degli spettacoli ai luoghi in cui si svolgono. L’allestimento degli spettacoli in diversi comuni e siti naturali, rende davvero itinerante il Festival, che ha il suo cuore geografico sui due palchi sospesi di Campsirago Residenza, il cui scenografico sfondo sconfinato è il cielo notturno della vallata.

La scorsa edizione, che ha registrato una partecipazione di pubblico di oltre 3600 persone, provenienti da tutta la Lombardia e da altre regioni d’Italia, la presenza di artisti internazionali e l’attenzione sempre crescente da parte della critica, ha confermato il Festival delle Esperidi quale punto di riferimento e polo di ricerca nazionale e internazionale dell’arte del Teatro nel paesaggio. Proseguendo questo percorso, quest’anno il Festival sceglie di valorizzare in particolare il tema ecologico legato al mondo delle piante, esplorato con lo sguardo e la ricerca dell’arte performativa, e, insieme, di dare visibilità a giovani compagnie di spicco nel panorama del teatro di ricerca italiano ed europeo (Teatro Elettrodomestico, Collettivo Amigdala, bologninicosta, bolognaprocess, Elena De Carolis, Chiara Ameglio, Filippo Maria Ceredi). Altra novità dell’edizione 2019 è l’incontro informale tra artisti e pubblico attraverso otto cene conviviali allestite nei luoghi degli spettacoli, nelle piazze dei paesi, nelle cascine e nei parchi: social dinner tematici che uniscono la scoperta della cucina locale al dialogo e lo scambio con gli artisti che si raccontano, intervengono con performance, restituzioni di laboratori teatrali e originali spettacoli, il tutto letteralmente “a tavola”. Tornano le attrici di QUI e ORA Residenza Teatrale con Saga salsa, racconto di una saga familiare legata alla preparazione della tradizionale salsa al pomodoro. Attorno a un tavolo, tra una portata e l’altra servite al pubblico, tre donne, tre generazioni a narrare le loro vite. Una cena-spettacolo da gustare, ma anche da vedere e ascoltare in cui tutti i sensi sono chiamati a partecipare e dove il pasto è  fatto di cibo ma anche di emozioni, sapori e storie. Saranno a base di cibo selvatico – erbe, frutti, fiori, bacche, cortecce, radici – le cene a cura di Eleonora Matarrese autrice de La cuoca selvatica, storie e ricette per portare la natura in tavola edito da Bompiani. Il pubblico potrà infine assaporare i piatti della tradizione del Monte di Brianza preparati dalle associazioni del territorio.

Le Esperidi 2019 sono: 15 palchi e location nella natura; più di 70 artisti; 5 associazioni del territorio; 24 spettacoli, di cui 4 prime nazionali, 2 prime regionali e 3 anteprime; 5 concerti; 16 ore consecutive di performance e concerti notturni; 8 social dinner per 9 giorni e 9 notti di Festival nei 4 comuni aderenti – Colle Brianza, Ello, Olgiate Molgora, Galbiate – e sui suggestivi palchi all’aperto di Campsirago Residenza.

Il Giardino delle Esperidi 2019 si apre anche quest’anno il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, a celebrare ancora una volta lo stretto legame tra il Festival e la natura. A inaugurare questa edizione, sul palco all’aperto di Campsirago Residenza, sarà la prima nazionale di Berta_canto alla terra di e con Alessandra Pasi, dedicato a Berta Isabel Càceres Flores, attivista indigena Lenca, assassinata il 3 marzo 2016. Il giorno della sua morte è chiamato “la Siembra”, la semina, a significare i semi di lotta e libertà che grazie a lei continuano a germogliare nelle coscienze.

Il primo weekend racchiude l’essenza e il cuore dell’edizione 2019: gli alberi, il cammino, l’ecologia e la relazione corpo-arte-natura. Dà inizio (sabato 22 giugno) all’esperienza di 16 ore immersa nella natura, la prima nazionale di Alberi Maestri, performance itinerante di Pleiadi che, da Villa Corna di Olgiate, condurrà il pubblico su un sentiero romanico nel bosco fino al borgo di Campsirago. Alberi maestri è un percorso poetico e sensoriale d’incontro con gli alberi e con l’intelligenza del mondo vegetale. Il cuore tematico dell’opera è l’analisi della vita di alcune specie di alberi in relazione ai rituali ad essi connessi e agli studi scientifici che hanno mostrato la complessa comunità dei boschi, la loro capacità di analizzare e risolvere situazioni difficili, di agire in rete, di affrontare insieme ostacoli, aggressioni, traumi. A seguire Camilla Barbarito, il cui ultimo album è stato ottimamente recensito dalle maggiori riviste musicali europee, porterà sul palco di Campsirago Residenza il concerto Il sentimento popolare, con Fabio Marconi alla chitarra, Raffaele Kohler alla tromba e Alberto Pederneschi alla batteria. Si torna al regno arboreo con la perfomance Alberi di Silvia Girardi, ispirata alla capacità di movimento delle piante e alla fotosintesi, l’unico processo in natura in grado di raccogliere l’energia solare e dare vita, “un gesto per riaffiorare dal dominante antropocentrismo di questo nostro tempo”. La notte prima di san Giovanni regalerà un affascinante cammino su sentieri illuminati sino al prato dell’eremo di san Genesio, luogo magico per la misteriosa presenza di particolari erbe spontanee. Ad accogliere il pubblico i sei musicisti del Collettivo Amigdala con Elementare, performance musicale vocale, “un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte. Una celebrazione dell’attesa in cui l’alba a venire diventa figura di un attraversamento.” Con le prime luci della mattina Valeria Margherita Mosca, chef, forager di fama internazionale e direttore del Wooding Wild Food Lab, guiderà alla raccolta dell’iperico e del tarassaco, erbe cariche di simbolismo per le loro proprietà benefiche, e della rugiada che inumidisce i prati, dotata di facoltà rigenerative; una tradizione antichissima comune a molte culture, legata al giorno dell’anno in cui si ritiene che le erbe raccolte abbiano un potere particolare e che tutte le loro proprietà siano esaltate alla massima potenza. Il Wooding Wild Food Lab è oggi tra i più importanti laboratori al mondo dedicati alla catalogazione e all’utilizzo del cibo selvatico per la nutrizione umana.

In tarda mattinata, nella yurta di Campsirago Residenza, a Colle Brianza, un momento tout public con Angeli di terra di ScarlattineTeatro che viene presentato in forma di studio: in scena una strana macchina e una manciata di terra. Un’attrice e un musicista compiono un rituale alchemico di trasformazione della materia che riporta fertilità alla terra, salvando metaforicamente ciò che di più prezioso e in pericolo abbiamo al mondo: la vita delle piante. La drammaturgia è di Giusi Quarenghi, poetessa e scrittrice, insignita di prestigiosi premi nazionali, tra cui il Premio Andersen 2006.

Al tramonto di domenica 23 giugno, nei prati della cascina di Figina, uno tra i luoghi naturali più suggestivi del Monte di Brianza, vanno in scena due spettacoli che ripropongono le caratteristiche salienti del Festival: il Teatro nel paesaggio, il cammino e la relazione tra performer e pubblico. Kodama di Marta Lucchini, minuta liturgia silvestre di trasfigurazioni, giardino interiore di apparizioni e metamorfosi, uno sciogliersi tra Acqua,  Aria e Terra, un corpo che cerca la sua forma, si tras-forma, incarnando stati diversi dell’essere, e Odisseo del Teatro del Lemming, “un teatro che azzera il distacco tra spettatori e spettacolo, che annulla i ruoli per reinventarne altri, per dire al pubblico «tu sei Ulisse» e chiedergli di viaggiare” – Gian Maria Tosatti, Il Messaggero.

Il lungo e intenso weekend si chiude con Bartleby, coproduzione Teatro Invito/Teatro della Cooperativa, tratto dal testo diHerman Melville, interpretato da Luca Radaelli e diretto da Renato Sarti. Una narrazione sul filo dell’ironia che ci conduce su un sentiero sempre più stretto, alla fine del quale ci ritroveremo sull’orlo di un abisso. Perché Bartleby è l’Umanità intera. Salvare Bartleby è l’impresa ardua, il grande fardello che ognuno di noi ha sulla coscienza.

Venerdì 28 giugno Sista Bramini, pioniera italiana del Teatro natura che indaga la relazione tra arte drammatica, coscienza ecologica e ambiente naturale, torna quest’anno alle Esperidi con Viaggio di Psiche. L’immaginazione narrante di Sista Bramini incarna e scolpisce l’irrinunciabile flusso musicale, composto da Giovanna Natalini, che evoca la segreta affinità tra luoghi naturali e paesaggi del sentimento. Dopo di lei, sempre sul palco all’aperto di Campsirago Residenza, Giuseppe Semeraro in Digiunando davanti al mare dà vita a un intenso monologo a più voci, scritto da Francesco Niccolini e dedicato alla vita del poeta e pacifista Danilo Dolci. A chiudere la serata la giovane compagnia bologninicosta, vincitrice di premi nazionali e internazionali, tra cui il Primo Premio Nazionale di Drammaturgia Contemporanea “CENDIC-Segesta 2016”, Grand prix for the Best Performance e Award for the Best Director all’International Theatre Festival, che presenta alle Esperidi l’anteprima studio di QUANDO_non c’era ancora niente ma c’era il tuo cuore. Una riflessione sul tema del cambiamento che vede in scena due macchinisti/performer a ricostruire i frammenti di una narrazione autobiografica attraverso la sperimentazione di differenti linguaggi.

Dopo la seconda replica della performance itinerante Alberi maestri, sabato 29 giugno va in scena a Campsirago Residenza lo spettacolo di figura L’altro giorno di Teatro elettrodomestico, nato dai corti d’animazione dell’argentino Pablo Noriega. Accadimenti fantastici che ribaltano la realtà e ci permettono di osservare da vicino le contraddizioni dell’esistenza. Contro il logorìo della vita moderna, “morire dal ridere è un degno finale”. Ultimo appuntamento teatrale di sabato è Raptus di Rossella Dassu che affronta il tema del femminicidio a partire dalle figure femminili della mitologia greca. Chiude la serata il musicista berlinese Chris Imler,iconico simbolo della scena musicale underground tedesca degli ultimi tre decenni. Batterista, performer, cantante, animale da palco e intrattenitore incendiario, sbarca alle Esperidi con il disco Maschinen und Tiere, ultimo atto del progetto solista che lo ha consacrato idolo zombie dell’underground electro/punk/pop weird.

Ad accogliere il pubblico domenica mattina Non ho l’età, la nuova attesissima opera tout public di Riserva Canini. Uno spettacolo di figura pervaso di dolcezza, un viaggio che percorre i sentieri dell’emozione dentro il mistero del Tempo. Attraverso una delicata e raffinata poesia del gesto, il tempo diventa percezione emotiva, intuizione poetica, meraviglia, commozione. Lo spettacolo sarà rappresentato nella yurta di Campsirago Residenza, dimora itinerante dei nomadi nelle steppe dell’Asia centrale, la prima yurta-teatro costruita in Italia e ad oggi una delle più grandi.

La sera di domenica 30 giugno, il grande narratore e attore pugliese Luigi D’Elia porta in scena Cammelli a Barbiana, Don Lorenzo Milani e la sua scuola scritto con Francesco Niccolini e con la regia di Fabrizio Saccomanno. A seguire, lo stesso Luigi D’Elia sarà la voce narrante dello spettacolo-concerto Preludi all’Amore, con i musicisti Bevano Est. Un incontro di musiche e parole, un affresco del tempo antico, dell’innocenza, un giro di fiabe sotto le stelle.

Imperdibile l’ultimo fine settimana di Festival che vedrà due prime nazionali, una prima regionale, la presentazione di uno studio, una giovane compagnia internazionale e due giovani performer acclamati dalla critica.

Apre la serata di venerdì 5 luglio, a Villa Gola di Olgiate Molgora, appartenuta al pittore Emilio Gola e ancora proprietà della famiglia, la danzatrice Chiara Ameglio che presenta il suo primo lavoro come coreografa e autrice, TRIEB_L’indagine, una riflessione sull’unicità e complessità della persona e sulla coesistenza di luce e ombra in ognuno di noi. Nella splendida cornice di Villa Sommi Picenardi, sempre a Olgiate Molgora, va in scena la prima nazionale di Angst. Il dramma perfetto. di Giulietta De Bernardi con la consulenza drammaturgica di Michele Panella, produzione ScarlattineTeatro e Campsirago Residenza: liberamente ispirato al romanzo Paura di Stefan Zweig e all’omonimo film di Roberto Rossellini, un viaggio negli abissi di un’esistenza. Quando la paura diventa il tramite che sveglia una consapevolezza la memoria di una donna affiora tra confessioni e visioni deformate da sentimenti contraddittori, fino a portare la protagonista a vedere quello che non era mai riuscita comprendere.

Sabato 6 luglio il Festival delle Esperidi ospita in prima nazionale Piccola patria di Lucia Franchi e Luca Ricci, regia di Luca Ricci, produzione CapoTrave. Un testo per tre attori, ambientato nel nostro presente, diviso in tre parti, il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo a un referendum locale in cui si chiede agli abitanti di un luogo non identificato se intendano staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro antica Repubblica.

La stessa sera, Filippo Michelangelo Ceredi in Between me and P. porta in scena il suo personale dramma familiare. L’autore aveva solo cinque anni quando suo fratello Pietro, ventiduenne, se ne uscì di casa per non tornarvi mai più. Attraverso la penombra e la luce del videoproiettore, Between Me and P., celebrato dalla critica nazionale ed europea, crea un dialogo tra i materiali visivi e audio di un archivio, le elaborazioni video dell’artista e la sua presenza scenica. Ceredi “racconta con delicatissimo pudore e palpabile dolore, affidando le scarne parole che descrivono questo percorso di conoscenza a quel che lui scrive a computer e viene proiettato sul fondo della scena.” Claudia Cannella, Hystrio.

Domenica mattina, nella yurta, uno spettacolo multisensoriale dedicato alla primissima infanzia, Sisale di ScarlattineTeatro, una partitura poetica che accompagna i bimbi allo stupore e alla meraviglia.  In scena tanto sale e pochi oggetti agiti con fare semplice e necessario. I bambini ritrovano nei gesti i linguaggi del gioco, le voci e i rumori di casa, dell’intimo. Il silenzio diviene suono, canto, nenia, culla, carezza.

Nel pomeriggio un’altra occasione per partecipare ad Alberi maestri di Pleiadi. L’ultima serata della XV edizione de Il Giardino delle Esperidi Festival, domenica 7 luglio, si terrà, come di consueto, sui palchi sospesi di Campsirago Residenza. In forma di primo studio Antonello Cassinotti presenta BEUYS ovvero del territorio utopico dell’energia naturale di delleAli Teatro, dedicato a Joseph Beuys che, creando la sua famosa Living Sculpture, più di ogni altro artista ha saputo e voluto incarnare la figura umana del superamento dell’arte, tendendo i propri sforzi in direzione del territorio utopico dell’energia naturale e della comunicazione spirituale.

Debutta in prima regionale, dopo la prima ad Armunia – Festival Inequilibrio, Medea. Live in Corinth di e con Elena De Carolis, ispirato al romanzo di Christa Wolf. Un live rock “intimo e poetico, gridato e plateale”, uno spettacolo a brani costruito come un concerto. Una donna estraneaal luogo in cui si trova, alle persone che la circondano, al mondo in cui vive, il suo microcosmo che si fa intimità, delicatezza, fragilità e che sprigiona tutta la sua potenza.

Chiude il Festival la giovane compagnia belga bolognaprocess, finalista Premio Scenario Periferie 2019, con ANTICORPI – Studio, un viaggio-inchiesta in quattro paesi europei che racconta i giovani militanti neo-nazionalisti. Tre attori, un italiano, un francese e un greco, invitano il pubblico a una conferenza che slitta in modo impercettibile verso una domanda inquietante: i tre protagonisti sono rimasti sedotti dall’oggetto della loro ricerca? Occorre osare, farsi contaminare, per comprendere la portata dei neonazionalismi e decostruirne i discorsi, per sviluppare gli anticorpi. (spettacolo sovratitolato)

La notte dell’ultima sera delle Esperidi 2019 prosegue con la musica di Luca Maria Baldini che, in una dimensione priva di etichette e necessità identificative, spazia dall’elettronica al postrock/shoegaze, passando per minimalismo e neo-classica senza barriere. I brani del suo nuovo album Before the moon sono come una colonna sonora senza film, dove le immagini di ogni ascoltatore hanno lo spazio per essere vissute.

Il Giardino delle Esperidi Festival, la cui direzione artistica è curata da Michele Losi, è un progetto di Campsirago Residenza con il sostegno di MIBACT, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Comuni di Colle Brianza, Ello, Olgiate Molgora, in collaborazione con gli abitanti di Figina, frazione di Galbiate. Ha il riconoscimento di Europe For Festivals e il patrocinio della Provincia di Lecco. Main sponsor Acel Energie. Sponsor Baggi e Natì. Media partner dell’edizione 2019 sono Radio Popolare, La Provincia di Lecco, Krapp’s Last Post.

INFO:
Il Giardino delle Esperidi

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